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Calciomercato Lazio, Zauri: "De Vrij sacrificabile, ma perdendo anche Biglia e Keita si riparte da zero!"

di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
Fonte Lalaziosiamonoi.it
Federico Gaetano
Federico Gaetano

Pedine fondamentali per Inzaghi, spesso finite al centro delle varie voci di mercato. Lucas Biglia, Keita Balde e Stefan de Vrij: un rinnovo contrattuale in bilico che tarda ad arrivare e un futuro sempre più nebuloso. Per Luciano Zauri, ex difensore biancoceleste, almeno uno di questi pilastri deve restare: "Mi auguro comunque che almeno uno di loro rimanga, sarebbe una grossa perdita per la squadra se partissero tutti e tre, costringerebbe la società a ripartire da zero". Sarebbe una perdita troppo pesante, secondo l'ex vice di Oddo. Intervenuto ai microfoni di ElleRadio, infatti, Zauri indica questi giocatori come i migliori della stagione: "De Vrij è un giocatore che fa la differenza se sta bene e non a caso è richiesto da tanti top club. Biglia lo indico per il modo magistrale con cui conduce il gioco. Immobile, invece, per i gol e per l’enorme apporto che ha dato. Aggiungo Keita la cui esplosione ha consentito alla Lazio di compiere un importante salto di qualità. De Vrij per assurdo lo sacrificherei, visto che purtroppo non dà grandi garanzie a causa della sua fragilità fisica, difficile che possa disputare un intero campionato". 

TERZINI - Un commento sul Basta, Lukaku, Radu e Patric: "È un quartetto che si completa a vicenda, a seconda delle partite Inzaghi ha scelto sempre gli interpreti che riteneva più congeniali: Radu è stato impiegato un po’ meno anche perché non è un vero terzino, a differenza di Patric che non conoscevo e che invece si è rivelato un ottimo giocatore, bravo a sfruttare le occasioni. Basta l’ho sempre visto come esterno di centrocampo, invece ha saputo cavarsela bene anche come terzino. Lukaku ha grande forza fisica e sebbene all’inizio abbia faticato a imporsi è riuscito a dimostrare tutto il suo valore. E secondo me non lo abbiamo ancora ammirato al 100% delle sue potenzialità. In ogni caso, l’anno prossimo ci sarà bisogno di tutti e quattro, sempre per il discorso del doppio impegno".

CRESCERE - Sugli obiettivi che il prossimo anno la Lazio potrà porsi: "All’inizio, con Lotito c’era bisogno di rifondare la squadra e al primo anno ci siamo salvati all’ultima giornata, col passare degli anni la società si è trasformata e abbiamo saputo costruire qualcosa di importante, vincendo per due volte la Coppa Italia. Chiaramente dopo un’annata come questa le aspettative crescono e il tifoso si aspetta ulteriori miglioramenti, cercando di alzare sempre l’asticella e puntare sempre più in alto. Nessuno chiede di vincere lo scudetto, ma già l’accesso diretto alla Champions League sarebbe decisamente alla portata con investimenti più importanti e una rosa decisamente rinforzata. Comunque a luglio potremo già farci un’idea sulla squadra che verrà vedendo qualche volto nuovo interessante in ritiro".

INZAGHI E PERUZZI - "Simone oltre a essere stato un grandissimo giocatore, è un profondo conoscitore di calcio, molto attento ai particolari e sin dalle giovanili aveva dimostrato di poter fare molta squadra come allenatore, quindi sotto questo punto di vista la Lazio può stare tranquilla: lui non si accontenta e cerca sempre di fare meglio, non penso che accetterà un mercato passivo. Angelo invece è semplicemente una leggenda, prima di averlo come compagno l’ho ammirato come avversario, peccato non averlo avuto prima quand’era più giovane, è una grandissima persona".


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