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ESCLUSIVA - Omar Pedrini applaude la Lazio: "Inzaghi un esempio, Tare il miglior ds: non sbagliano un colpo"

di Antoniomaria Pietoso
per Lalaziosiamonoi.it
Fonte Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it

Lo zio rock della musica italiana è tornato. Omar Pedrini ha appena pubblicato un nuovo disco che prende il nome dal singolo di debutto “Come se non ci fosse un domani”. Un lavoro lungo e complesso nato perché “Non ne potevo fare a meno”, come ha ripetuto più volte nelle sue tappe in giro per l’Italia. Lo incontriamo a Roma dove un nutrito numero di seguaci non poteva mancare all’appuntamento nella Capitale con l’ex leader dei Timoria. Conduttore televisivo e radiofonico, insegnante all’università, autore discografico per la Ignition (l’etichetta di Noel Gallagher, ndr), rocker: Pedrini è tutto questo, ma anche di più. Personalità forte e un carattere dolce e affettuoso con i suoi fan che non può non conquistarti. Omar è anche un grande appassionato di calcio e tifoso del Brescia, la squadra della sua città. Ci ha raccontato in esclusiva la stagione travagliata del club lombardo e anche l’amicizia che lo lega a Simone Inzaghi e Igli Tare e che gli fa seguire con simpatia anche la loro Lazio.

Un campionato difficile per il Brescia, ma alla fine la squadra è riuscita ad evitare la retrocessione in Lega Pro

“Una salvezza con il brivido. Soffrire per rimanere in B è una cosa triste, ma del resto il grande Corioni se ne è andato in tutti i sensi e i tempi sono cambiati. Speriamo che sia un primo passo per tornare tra i grandi e magari presto respirare di nuovo la Serie A”.

Mauri, Brocchi, Pinzi e Prce, la salvezza è targata anche Lazio.

“Da sempre c’è un ottimo rapporto tra le società, tanti dei nostri migliori giocatori sono finiti alla Lazio negli ultimi 30 anni. Umanamente hanno dato tanto al gruppo, Brocchi e Mauri sono delle bravissime persone, ma tecnicamente non è stato il loro anno migliore. Cristian è un generoso probabilmente non era abituato a lottare per la retrocessione. Forse è stato troppo buono con il gruppo usando tanto la carota e poco il bastone quando serviva. Forse è stato un po’ troppo protettivo”.

Simone Inzaghi, invece, è andato oltre le più rosee aspettative. Partito da una situazione difficile si è reso protagonista di un ottimo campionato.

“Ci conosciamo bene perché abbiamo un carissimo amico in comune, Campolonghi, ex attaccante del Brescia e amico di infanzia di Simone e Pippo. Ci siamo incontrati spesso. L’umiltà che ha avuto è stata ripagata. E’ un bellissimo esempio, è stato calmo, tranquillo e con forza di carattere e volontà invidiabile. E’ arrivato al posto di nomi più altisonanti che sicuramente non avrebbero fatto così bene. La Lazio è stata la vera sorpresa del campionato”.

Uno che a Brescia è stato protagonista è Igli Tare. L’ex calciatore adesso è dirigente della Lazio, cosa pensi di lui e del suo operato con le aquile?

“Brescia lo ricorda con affetto. E’ il miglior direttore sportivo d’Italia. Ha fatto le nozze con i fichi secchi in passato e adesso, con un budget un po’ più alto, riesce sempre a fare bene. Non sbaglia una campagna acquisti! Un uomo di un’intelligenza e di un carattere invidiabile. E’ un ottimo amico, lo saluto personalmente, conservo ancora la sua maglia dell’Albania che mi ha regalato ai tempi in cui giocava con noi. Ci sono pochi professionisti e poche persone come lui". 

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