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LE PAGELLE - Il capolavoro di Inzaghi: Keita iradiddio, il Basta che non ti aspetti. Biglia ca-pi-ta-no!

di Daniele Rocca
per Lalaziosiamonoi.it
Fonte Daniele Rocca - Lalaziosiamonoi.it
Federico Gaetano
Federico Gaetano

STRAKOSHA 8 - Decisivo nei primi minuti di gioco. Bravo a rimanere in piedi fino all’ultimo sulla conclusione ravvicinata di Dzeko. Ancor di più a scendere sul mancino piazzato di Salah. Intuisce il calcio di rigore di De Rossi, ma si tuffa troppo tardi. A inizio ripresa è prodigioso sulla botta di Dzeko. Felice maturità!

BASTOS 8 - Se prendeste una macchina e vi andaste a schiantare contro un muro potreste provare l’effetto che fa portare un contrasto con l’angolano. Si piazza davanti all’avversario e non lo fa più passare. Inutile chiederglielo per favore, non ha pietà.

DE VRIJ 8,5 - Nei precedenti derby aveva sempre sofferto la fisicità e i movimenti di Dzeko. Non stavolta, non oggi. Non perde mai né avversario né posizione. Anticipa quando c’è da anticipare, salta sempre più in alto di tutti. Il dolore al ginocchio si fa sentire ma il muro olandese stinge i denti fino a un quarto d’ora dalla fine. Finché c’è Stefan c’è speranza.

dal 74’ Hoedt sv - Stende Salah involato verso l’area avversaria, si prende il giallo, ma nessuno si azzarda a riprenderlo. Ci mancherebbe altro. Furbo al punto giusto.

WALLACE 8 - È quello che non ha fatto il fallo a Strootman e al quale fischiano il calcio di rigore: l’olandese simula senza ritegno. Cerca di spiegarlo all’assistente di porta ma niente. Orsato concede il tiro dagli undici metri, ma lui non ha nessuna colpa. Anzi. Nell’uno contro uno non sbaglia un intervento. Salah ancora cerca di capire come superarlo.

BASTA 8,5 - L’eroe che non ti aspetti. Contro tutto e tutti. Stoppa il pallone al limite dell’area, e col sinistro calcia in precario equilibrio: il pallone bacia il palo ed entra. Non aveva mai segnato con la Lazio in campionato, l’unico gol alla Virtus Bassano. Basta, non serve dire altro.

PAROLO 7,5 - Si danna l’anima dal primo all’ultimo minuto. C’è ma non si vede, in positivo. Spunta fuori sempre al momento del bisogno. Spezza la trama giallorossa, un incubo in maglia biancoceleste per Nainggolan.

BIGLIA 9 - Quando gli altri vanno in pensione lui si prende la promozione. La strappa con i denti. Servirebbe una telecamera solo su di lui. Recupera palloni e imposta. È un prestigio, deve avere un fratello gemello in campo. Non c’è altra spiegazione. È gladiatore e condottiero. Il vero capitano a Roma.

LULIC 8 - È l’uomo che fa saltare il banco. Nel primo tempo si alza e accompagna le sortite di Keita, nella ripresa si allarga sulla fascia dopo l’uscita dal campo di Lukaku. Aspetta il momento giusto per servire il ko al folletto senegalese. Che festa derby sarebbe senza Senad? No Lulic, no party.

LUKAKU 6,5 - Il tecnico sceglie lui per sostituire l’influenzato Immobile. Si piazza sulla fascia sinistra con Lulic che scala in mezzo al campo. Tiene a bada Salah e si propone in fase di spinta senza soluzione di continuità. Già a metà primo tempo sente tirare l’adduttore, resiste fino allo soglia dell’intervallo prima di lasciare il posto a Felipe Anderson. Sfortunato.

dal 43’ Felipe Anderson 6 - È brutto dirlo, ma è il peggiore in campo (della Lazio) insieme a Orsato. Sbaglia passaggi elementari, fa sempre la scelta sbagliata. E quando Biglia lo mette davanti a Szczęsny, lui pensa bene di tirargli addosso. 

MILINKOVIC 8 - Meno lezioso e più concreto, soprattutto nel primo tempo. Quando c’è da tirare fuori i muscoli, da fare a sportellate. Sul 3-1 inizia a danzare tra gli avversari. Umilia in ordine Nainggolan, Strootman e Rüdiger. Così non vale.

KEITA 9 - “Oggi fai il centravanti”. Inzaghi lo avvisa a cinque minuti dall’inizio della partita. Lui annuisce, fa due gol e ammazza la Roma. Che volete di più? La Nord aveva detto che avrebbe valutato l’approccio, la mentalità. Lui ha quella del ragazzo nato per vincere. Il primo gol lo inventa, poi chiude la partita con la freddezza dell’attaccante consumato. Sarebbe bello continuarlo a vedere con la maglia biancoceleste.

dal 86’ Djordjevic sv

All. INZAGHI 9 - Il capolavoro di un allenatore che dimostra una volta di più la propria preparazione. Concede alla Roma il pallino del gioco, ma la manovra dei ragazzi di Spalletti è prevedibile. Ingabbia i trequartisti, raddoppia sugli esterni. Questo il segreto per vincere il secondo derby stagionale. Quello che serve a consolidare il quarto posto. La sua Lazio è da Europa.

ROMA (4-2-3-1): Szczęsny 5; Rüdiger 3, Manōlas 5, Fazio 5,5 (dal 64’ Perotti sv), Emerson Palmieri 6; De Rossi 5 (dal 74’ Totti 2), Strootman 4; Salah 4,5, Nainggolan 5, El Shaarawy 4,5 (dal 46’ Bruno Peres 5,5); Džeko 4. All. Spalletti 4.


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Giovedì 25 Aprile 2024