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ESCLUSIVA - Stroppa: "Che gioia la promozione col Foggia! Io e Inzaghi due allenatori 'spensierati'..."

di Saverio Cucina
per Lalaziosiamonoi.it
Fonte Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

Missione compiuta per Giovanni Stroppa. L’ex centrocampista biancoceleste, oggi tecnico del Foggia, ha raggiunto proprio ieri la promozione in Serie B con due giornate d’anticipo, grazie al pareggio in terra pontina contro il Fondi. Un sogno atteso da 19 anni dai tifosi rossoneri, che in 1200 hanno invaso la cittadina laziale. Tanta la soddisfazione anche per lo stesso allenatore lombardo, che ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it non ha nascosto tutto il suo entusiasmo, soffermandosi poi anche sul cammino dell'amico Simone Inzaghi: “L’obiettivo era vincere e migliorare la stagione passata. Vista la finale persa l’anno scorso, il traguardo che ci eravamo prefissati era vincere il campionato prima dei play-off. Diciamo che è andata oltre le più rosee previsioni, il lavoro fatto è stato incredibile: vincere a due giornate dalla fine con ancora due partite da giocare, 9 punti dalla seconda e 20 dalla terza, vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di irripetibile, considerando anche le nostre avversarie”.

Da calciatore ad allenatore, l’euforia per un traguardo raggiunto ha un sapore diverso?

“Da allenatore direi tutt’altro sapore: si è responsabili al 100% di quella che può essere la stagione, mentre da calciatore di solito sei meno consapevoli di quello che c’è intorno. Quello del tecnico è un lavoro a 360°, diviso tra campo, media, comunicazione e confronto quotidiano con i dirigenti. Aver conseguito questo risultato tramite il lavoro quotidiano, a questo punto della stagione, è davvero motivo di grande orgoglio”.

Ieri, tra gli altri, sono arrivati anche i complimenti di Simone Inzaghi...

“Fanno assolutamente piacere! Io li ho fatti a lui per il lavoro che ha svolto finora. Al di là dell’amicizia che ci lega e del trascorso passato che abbiamo in comune, i meriti riconosciuti da un collega come Simone valgono sicuramente molto”.

Molti suoi ex compagni non avrebbero mai immaginato di vederlo in panchina con questa personalità. Lei è rimasto sorpreso?

“Credo che ci siano un po’ di analogie anche con il mio trascorso da calciatore. Avevamo una personalità un pochino più spensierata rispetto ai nostri compagni più maturi. Simone con il percorso con la Primavera ha dimostrato che ci sapeva fare. È arrivato poi nell’ambiente giusto e tutti gli hanno riconosciuto il giusto merito. La scorsa stagione ha preso la squadra in corsa, facendo un lavoro eccellente in un momento non certo semplice. Ricominciando da capo quest’anno ha fatto vedere delle cose eccelse”.

Lo ha visto praticamente esplodere con la maglia del Piacenza. Che giocatore era all’epoca?

“Credo che il vero Simone Inzaghi si sia visto soprattutto con noi. A Piacenza ha fatto delle cose incredibili: ha rubato il posto ad un certo Ruggiero Rizzitelli, che veniva dal Bayern con un passato e un presente importante. In quella stagione (1998-99, ndr) ha esaltato veramente le sue qualità e anche le nostre, soprattutto le mie negli assist e nel poterlo servire. Alla Lazio poi ha confermato quello che sarebbe stato il suo futuro”.

Un auspicio niente male sarebbe un giorno tornare a sfidarlo in panchina, magari con il suo Foggia…

“Magari! Ma procediamo con calma! Già aver raggiunto la Serie B è stato un traguardo importante. Adesso lavoreremo sodo e faremo una programmazione cercando di mantenere la categoria”.

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Sabato 20 Aprile 2024