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L'ULTIMA PAROLA - Dall'Allianz Stadium alla... Riviera: l'importanza di reagire al gol subito

di Saverio Cucina
per Lalaziosiamonoi.it
Fonte Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it

La seconda vittoria settimanale in rimonta e sempre in terra nemica. Sta diventando ormai un’abitudine in casa Lazio. Se allo Stadium poteva avere il sapore di un’impresa, il successo di ieri all’Allianz Riviera è l’ennesima prova di forza di una squadra impeccabile anche sotto l’aspetto caratteriale. La consapevolezza di poter avere la meglio su chiunque è diventata ora una certezza che Inzaghi ha saputo inculcare nella testa dei suoi giocatori. In questo modo, sempre con un climax crescente di intensità e sacrificio, i biancocelesti riescono a prendere in mano il pallino del gioco, spostando a proprio favore gli equilibri della gara. La reazione immediata al vantaggio di Balotelli è stata poi la chiave di volta della partita. A Torino in 8 minuti sono cambiate le sorti dell'incontro. Ieri soltanto 40 secondi, neanche il tempo di esultare per il Nizza che Caicedo restituisce subito la doccia fredda subita. Un gol che di fatto spezza le gambe all’entusiasmo dei padroni di casa, che capitolano nella ripresa grazie anche alla maggior qualità vista in campo dalla Lazio. C’è ancora divario nel rendimento tra le prime scelte e le seconde linee, ma la mentalità, quella almeno, sembra essere un minimo comune denominatore ‘distribuito in modo equo’ ai singoli componenti della rosa. Sempre per quanto riguarda le alternative, c’è la gradita conferma di Caicedo, prezioso anche quando schierato dal primo minuto. Un gol da opportunista e un assist sono la risposta migliore per ripagare la fiducia di Inzaghi, che potrà così affidarsi all’ecuadoriano ancora a lungo per quanto concerne la Lazio formato Europa League. L’ex Espanyol è molto più a suo agio con un’altra punta di ruolo accanto come Immobile, ma il rientro di Felipe Anderson e una miglior condizione di Nani potranno comunque garantire al giocatore rifornimenti necessari per trascinare la Lazio ben oltre la fase a gironi.

LUIZ FELIPE SI FA STRADA – Troppo morbido all’inizio sullo stacco vincente di Balotelli (dove probabilmente perde il tempo dell’intervento), ma la prestazione del giovane Luiz Felipe resta comunque più che positiva. Il brasiliano minuto dopo minuto ha saputo gestire al meglio la retroguardia biancoceleste, dimostrando di essere a suo agio più da centrale che da ‘centrosinistra’ nella difesa a tre. Personalità, lettura giusta dei movimenti e una discreta dote nel palleggio: da buon brasiliano, la palla non scotta mai quando ce l'ha tra i piedi. Una caratteristica preziosa per quel ruolo, soprattutto in una linea a tre, dove è il centrale spesso a dover organizzare l'azione. Ancora acerbo sì, ma i presupposti per ricevere i galloni di vice de Vrij, alla lunga, ci sono tutti. Ad maiora.


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