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Virtus Entella: l’ex LGI Coppolaro si racconta: "Il segreto? Non mollare mai, sta tutto lì"

di La Giovane Italia
Fonte: La Giovane Italia (Andrea Manderioli)
Il centrale difensivo classe 1997, passato negli almanacchi de La Giovane Italia, ha parlato a 360° della sua carriera e non solo
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© foto di TuttoSalernitana.com

Torna, come di consueto, l’appuntamento con la nostra rubrica dedicata agli ex LGI. Quest’oggi il protagonista è un difensore centrale di quelli rocciosi, di quelli che danno filo da torcere agli attaccanti avversari. Stiamo parlando di Mauro Coppolaro, classe 1997 di proprietà della Virtus Entella.
DAI CAMPETTI DI PAESE ALLA SERIE B CON LA REGGINA
La storia di Coppolaro assume fin da subito connotati calcisticamente romantici. All’età di 13 anni, dopo due anni trascorsi nella scuola calcio vicino casa, la A.S.D. di Dio Team, squadra della Valle Vitulanese, viene notato da alcuni osservatori della Reggina, in primis da Salvatore Laiacona. Il contesto era quello di un torneo giovanile, che si svolgeva con cadenza annuale a Vitulano, nel Beneventano. Nell’estate del 2010 Mauro Coppolaro viene aggregato alla rosa dei Giovanissimi nazionali del club granata, che pare averlo soffiato alla Juventus, anch’essa sul giocatore a quei tempi. A Reggio Calabria ebbe modo di mettersi in mostra e le sue qualità non tardarono ad emergere, nel corso di una una trafila che lo ha portato fino alla prima squadra. Stiamo parlando della stagione 2013/14, nella quale collezionò 5 presenze in Serie B a soli 17 anni: “Un’emozione bellissima, far parte del calcio dei grandi è il sogno di ogni bambino che inizia a praticare questo sport. Quando sei ancora un ragazzino, lasci la tua famiglia e devi imparare ad arrangiarti da solo, capisci che è il sacrificio che ti permette di raggiungere certi obiettivi. Vedere ripagati tutti gli sforzi che ho fatto per arrivare fin qui è per me un grande motivo di orgoglio”.
DA TERZINO A CENTRALE
Coppolaro si definisce un difensore prestante fisicamente a cui piace giocare la palla: “Ho iniziato sin dalle giovanili a giocare in difesa, anche se a quei tempi facevo il terzino. Questo è il primo anno in cui vengo impiegato con continuità da centrale di difesa. Oltre a difendere mi piace smistare palloni”.

L’esperienza giovanile alla Reggina è stata formativa sotto tutti i punti di vista: “Ho iniziato a giocare da bambino e sono diventato un uomo. Grazie al calcio ho conosciuto tantissime persone. Ho avuto la fortuna di essermi integrato bene in tutti i gruppi di cui ho fatto parte. Da Reggio Calabria mi porto anche la conoscenza di un mio caro amico, ossia Giulio Cetrangolo, oggi portiere dell’Agropoli, con il quale mi confido spesso, ancora oggi”.
GRANDI SODDISFAZIONI IN AZZURRO
Negli anni delle giovanili, il rapporto con la maglia azzurra è stato per lui più che buono: “Ho passato cinque anni bellissimi con la Nazionale, raggiungendo una finale dell’Europeo e un terzo posto ai mondiali. Indossare l’Azzurro per me una grande emozione oltre che un motivo d’orgoglio”.
LA CARRIERA DI COPPOLARO: TANTE “SBERLE” PER CRESCERE E MIGLIORARE
Nel 2014 il trasferimento all’Udinese, dove trascorse due stagioni facendo la spola tra Primavera e prima squadra, con la quale non trovò mai l’occasione per esordire. Nei tre anni successivi, Coppolaro si fece le ossa tra i cadetti: i friulani lo cedettero in prestito prima al Latina, dove totalizzò una ventina di presenze prima di retrocedere, poi al Brescia dove trovò ancor più continuità, ed infine al Venezia. “Ho cambiato tante squadre vivendo spesso annate difficili, ma queste esperienze aiutano a migliorare e a crescere, le porterò con me per sempre”. Nel luglio 2019 il passaggio a titolo definitivo alla Virtus Entella, neo-promossa in Serie B: il primo anno totalizzò 25 presenze, mentre il secondo lo vide indossare per la prima volta la fascia di capitano, anche si materializzò l’ennesima retrocessione. Rimasto in terra ligure nonostante la categoria inferiore, Coppolaro trova quest’anno la gioia del primo gol tra i professionisti nel 2-0 casalingo rifilato al Teramo: “Quest’anno i miei obiettivi personali passano per quelli di squadra, fin qui abbiamo fatto una stagione sotto le aspettative, dobbiamo dare molto di più, io per primo”.
UNO SGUARDO AL FUTURO…
Per il futuro, invece, Coppolaro lascia intendere la volontà e la speranza di rimanere all’interno della sfera calcistica: “Ho ancora tanti anni davanti da calciatore e voglio godermeli. In futuro mi rivedo sempre all’interno di questo ambito, che dopotutto è la mia più grande passione. Mi rendo conto che la strada è lunga e tortuosa ma non bisogna mai smettere di credere nei propri obiettivi, con il lavoro e la passione come motore si possono raggiungere traguardi impensati”.

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