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"Che fine ha fatto…" - Gianluca Zucchini, B col Modena e rimpianti azzurri

di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Continua il viaggio de La Giovane Italia alla riscoperta degli Under presenti nelle pagine dei nostri almanacchi che non sono riusciti a ritagliarsi un posto al sole sui palcoscenici del calcio professionistico. Questa settimana ci spostiamo a Montebelluna dove si è trasferito Gianluca Zucchini, difensore classe 1995 cresciuto nel settore giovanile del Modena che ha fatto parte del gruppo dei talenti de La Giovane Italia nelle edizioni 2013 e 2014 dell’Almanacco, nelle quali è stato accostato prima a Marco Materazzi e poi al compianto Davide Astori.

Ciao Gianluca, il tuo percorso nel calcio giovanile è legato quasi totalmente nel Modena, squadra della tua città: raccontaci un po' come è andata.
"Il mio percorso all’interno del settore giovanile del Modena inizia dai pulcini per poi continuare per tutte le selezioni giovanili. A loro devo tanto, non solo per avermi fatto crescere come uomo e calciatore ma anche avermi fatto vivere l’emozione dell’esordio in Serie B (ottobre 2015 nella sconfitta casalinga contro il Latina ndr). Lo stesso anno poi sono andato in prestito alla Reggiana in Lega Pro e a fine stagione sono rientrato al Modena, rimanendo fino a qualche mese prima del fallimento della società a causa di discussioni con la dirigenza".

Qual è la tua fonte di ispirazione e come è cambiato il tuo modo di giocare da quegli anni?
"A livello internazionale ritengo Sergio Ramos il modello a cui mi ispiro principalmente, sia come ruolo che come temperamento. Guardando invece tra i talenti italiani guardo con molto interesse sia Alessandro Bastoni, nonostante la giovane età, con il quale condivido alcune caratteristiche, sia Leonardo Bonucci di cui ammiro invece la personalità. Sono sempre stato un ragazzo abbastanza tecnico per cui prima tendevo a far prevalere la tecnica anche a discapito della fase difensiva, adesso invece con l’esperienza ho lavorato molto e cerco sempre di leggere in anticipo le situazioni".

Dopo il Modena la tua carriera è continuata in Serie D.
"La prima stagione lontana da Modena l'ho trascorsa vestendo la maglia del Ciliverghe, con la quale ho iniziato ad accumulare minutaggio ed esperienza. Ritengo questa esperienza molto importante soprattutto negli aspetti extra calcistici, in quanto mi ha permesso di crescere ulteriormente sia come elemento di un gruppo squadra, comprendendo meglio le dinamiche all’interno di uno spogliatoio e in campo, sia come persona rendendomi più autonomo rispetto a quando vivevo a casa con la mia famiglia. L’anno successivo mi sono trasferito al Trento, accumulando sempre più minutaggio e prendendo maggiore confidenza con il campo".

E oggi stai vivendo la tua seconda stagione nel Montebelluna.
"È una società nel quale mi trovo molto a mio agio. È formata da persone in gamba, ambiziose, che guardano prima di tutto l’uomo che il calciatore. Lo scorso anno era in rosa con noi Simone Tronchin, adesso al Vicenza, ragazzo molto diligente, predisposto ad ascoltare i consigli dei più esperti e penso farà un buon percorso nel mondo del calcio".

Nel tuo percorso, però, non hai mai avuto occasione di dimostrare il tuo valore in maglia azzurra.
"In realtà, avrei anche avuto la possibilità durante gli anni degli Allievi a Modena. Ciò che mi ha penalizzato più di tutto, credo sia stata il mio carattere in campo che mi ha precluso l’opportunità di farmi notare nei ritiri con le nazionali giovanili. Sicuramente mi pento di non avere avuto un diverso comportamento in campo, anche se dopo tutti questi anni non ci penso più e cerco di dare sempre il meglio per la mia squadra".

Raccontaci invece di te fuori dal campo e dei tuoi obiettivi per il futuro.
"In questi anni mi sono iscritto al corso di laurea in Scienze Motorie presso l’Università telematica San Raffaele in convenzione con l’Assocalciatori ed adesso sono al secondo anno. All’inizio è stato molto difficile, soprattutto perché non ero più abituato allo studio, ma ce la sto mettendo tutta per completare nel miglior modo possibile anche questo percorso. Il mio obiettivo è sicuramente quello di ritornare a giocare tra i professionisti perché ho una mentalità diversa rispetto a prima, e son sicuro di poter dire la mia in categorie più importanti".

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