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DAL CANTO A JTV: "Ho trovato un ambiente perfetto alla Juve, sono un privilegiato ad allenare la squadra per cui ho sempre tifato"

di Alessandro Vignati
per Tuttojuve.com
Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Intervistato da JTV, l'allenatore della Primavera della Juventus Alessandro Dal Canto ha parlato dei primi giorni di ritiro. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Bentornato mister. Ti chiedo i ricordi con la maglia della Juve, dalle giovanili all'esordio in prima squadra nel 1993.

"Sono contento di tornare da dove sono partito. Ho avuto la fortuna di debuttare nel calcio vero nella squadra per cui tifavo da bambino. Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile, ho avuto la fortuna di giocare in un gruppo forte, con tutti ragazzi che hanno giocato in Serie A. Son ricordi bellissimi, perchè abbiamo vinto Viareggio e Coppa Italia poi".

La tua esperienza da allenatore quando è nata e cosa significa allenare i ragazzi giovani?

"A fine carriera vedi se hai l'attitudine. Da giocatore parlavo tanto e avevo predisposizione, ma poi devi valutare anche altre cose e fare formazione. Diciamo che dopo 9 anni di ritiro dico che preferisco questa carriera, sperando che i risultati lo confermino... Poi allenare qui è una gran cosa".

Che accoglienza hai trovato a Vinovo?

"Il centro è perfetto, in Italia non trovi di meglio. C'è tutto per lavorare al massimo. Ho ritrovato ex compagni come Grabbi e Artico, l'accoglienza è stata eccezionale".

A San Lorenzo è cominciato il ritiro. Come svilupperete il lavoro e cosa chiedi ai ragazzi?

"Questo è un ambiente spettacolare, con un clima perfetto e un bel campo. La maggior parte del lavoro sarà sui concetti di gioco, cambieremo qualcosina senza inventarci nulla. Ci sarà da assimilare un gruppo che è cambiato tanto".

Il campionato Primavera cambia. Che ne pensi?

"E' giusto. Il salto dalla Primavera alla prima squadra era troppo netto, e ancora oggi lo è troppo dato che non ci sono le seconde squadre. Diciamo che aumenterà la competitività con la retrocessione. Non sarà un dramma sportivo, ma ci sarà differenza tra vincere e perdere. La Primavera è borderline, il ragazzo deve reggere l'urto perchè la prima squadra deve attingere da qui".

Che consiglio dai ai ragazzi?

"Sono fortunato, perchè ho fatto i lavori che volevano fare. Purtroppo non tutti possono. I tempi sono cambiati in modo clamoroso rispetto 20 anni fa. Oggi un ragazzo che tenta di approcciare al professionismo sa che deve far fatica, sennò non ottieni nulla".


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Venerdì 29 Marzo 2024