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LIVE TJ - MARCHISIO: "Chi indossa la maglia della Juve preferisce giocare di meno ma vincere. Venerdì bisogna portare a casa i tre punti"

di Camillo Demichelis
per Tuttojuve.com
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport

Claudio Marchisio ha parlato ai microfoni di Paolo Aghemo di Sky Sport. Ecco l'intervista riportata da TuttoJuve.com:

Ti chiedo in questi anni in che cosa e quanto è cambiata la squadra tanto da arrivare al vertice in Europa?

"Ci sono stati dei momenti importanti. Sicuramente il fatto di essere tornati a vincere ha portato importanza alla squadra e consapevolezza nei propri mezzi in Italia. E man mano anche in Europa. Ora da tre anni a questa parte, dove al di là delle prestazioni, c'è un'idea diversa da parte dell'avversario, quando incontra la Juventus. Tre anni fa siamo arrivati in finale e l'anno scorso siamo usciti contro un Bayern Monaco che sicuramente era una grande squadra e dove noi avevamo fatto un'ottima prestazione. Quest'anno stiamo di nuovo confermando di aver scollinato quella parte dove la Juventus non riusciva ad essere importante in Europa". 

Rispetto alle tre avversarie rimaste in Champions, le due di Madrid e il Monaco, secondo te qual è il vostro punto forte?

"Il gruppo sicuramente. Quest'anno sono arrivati altri giocatori importanti che si sono subito inseriti al meglio in un contesto che è tanti anni che dimostra il suo valore. Cambiando modulo, anche quest'anno, perché comunque da quando è arrivato il Mister ogni anno ha sempre fatto dei cambiamenti che poi è stato un bene per la squadra. Dove la squadra soprattutto ha avuto la voglia e l'intenzione di mettersi a lavorare per dei cambiamenti. E poi è stato un giovamento per tutta la squadra nel cammino della stagione e lo si sta vedendo quest'anno". 

Rispetto alle altre avversarie: parlando del Real Madrid che ha un grande attacco, il Monaco anche e poi ha entusiasmo, sono giovani e con tanto talento, l'Atletico è una squadra che fa giocare male... Secondo te se dovessimo indicare, invece, il vostro aspetto che gli altri devono temere qual è?

"Noi siamo una squadra che non molla mai niente. Lo si è visto soprattutto nelle due partite contro il Barcellona, dove all'andata abbiamo spinto molto nel cercare di segnare più gol possibili in casa. A Barcellona soprattutto a livello emotivo e caratteriale, la squadra era un muro impenetrabile. Non soltanto a livello di gioco, di tattica, ma soprattutto mentalmente. Si era capito subito che non sarebbe stato facile affrontare quella squadra e lo hanno dimostrato senza pensare che potesse andare male". 

Sei rientrato con il Genoa e hai giocato molto bene anche a livello di intensità, allora la domanda che quest'anno non è nuova ma si fa, il report delle condizioni fisiche. Come ti senti e se sei in linea con quanto ti aspettavi in questa operazione recupero post infortunio?

"Ormai è passato un po' più di un anno dall'infortunio e sono contento di come sta andando. Perché avevo messo in preventivo che ci sarebbero stati degli alti e dei bassi. Però sono sempre riuscito a gestirli nel migliore dei modi senza avere degli intoppi abbastanza lunghi che non mi avrebbero permesso di allenarmi. Questa è la cosa più importante. È un fattore soprattutto mentale, negli ultimi mesi, dove sai che eri abituato a fare determinati movimenti con la tua testa e con il tuo corpo e purtroppo dopo un infortunio del genere devi adeguarti a dei cambiamenti fisici e anche di testa. Questi cambiamenti, comunque, non ti portano ad avere altri problemi e sono in un momento dove sto bene. E sta bene soprattutto la squadra che è quello che conta, perché siamo arrivati al punto più importante della stagione. Quello che mi ha aiutato a me personalmente è il fatto, al di là di essere in campo o no, di vedere la squadra che mese dopo mese aumentava le sue potenzialità e la sua consapevolezza. Quindi questo mi ha trascinato. Perché vedere un gruppo sempre positivo che ha voglia di arrivare a grandi obiettivi, al di là se tu puoi giocare o non giocare, ti trascina. Qualsiasi giocatore che indossa la maglia della Juve preferisce giocare poche volte, ma vincere alla fine dell'anno che giocare tutte le partite e non vincere nulla. Questa è la cosa più importante di questo gruppo, dove anche l'allenatore e anche noi dobbiamo a volte accettare delle scelte che uno non può subito apprezzare. Perché uno vuole scendere in campo, ma per il bene della squadra bisogna sempre essere positivi e il gruppo lo è per arrivare a questi grandi traguardi. La cosa più importante è che ora come ora possiamo giocarci tutto. È quella la cosa più bella, non il ricordo dello scudetto di un anno fa o che ci siamo vicini. È il fatto che quest'anno siamo in corsa su tutti e tre i fronti. Soprattutto abbiamo già raggiunto la finale di Coppa Italia. Abbiamo due semifinali contro una squadra che sta dimostrando, da un po' di anni, di essere importante a livello europeo. E il campionato, dove ci sono ancora partite importanti. Soprattutto tra le due semifinali avremo il derby e la Roma. Quindi sarà un periodo importante anche quello da gestire al meglio. L'Atalanta è un altro  avversario che quest'anno ha stupito tutti. Ma non tanto per i risultati, ma per la continuità. Non ha mollato nulla fin dall'inizio dell'anno, quindi venerdì affronteremo una squadra difficile. Però dobbiamo pensare sempre a portare a casa i tre punti che sono fondamentali". 

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI...


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Venerdì 29 Marzo 2024