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ESCLUSIVA TJ - L'appello di Tacchinardi: "Con l'Atalanta fino alla morte, i calciatori devono rispettare la maglia e i tifosi. Motta? Potrebbe fare come Lippi nella mia Juve"

di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com
Daniele Mascolo/PhotoViews
Daniele Mascolo/PhotoViews

"Con la Salernitana si è toccato un punto davvero basso, l'unica scusante è che la testa fosse alla partita di domani. Altrimenti l'andazzo sarebbe davvero preoccupante. Chiedo ai calciatori di capire il momento, per rispetto dei tifosi che sono una marea nel mondo e non meritano queste brutte figure. Il girone di ritorno della Juve è stato totalmente negativo, manca una sola partita per provare a salvare la stagione". Pensieri e parole di Alessio Tacchinardi, doppio ex della sfida, che in esclusiva a TuttoJuve.com analizza la finale di Coppa Italia di domani e non solo:

Sei stato ipercritico, come non mai, nei confronti dei calciatori.

"Sì, i calciatori devono mettersi una mano sulla coscienza. La prestazione deve essere da fino alla morte, ci vuole rispetto per la maglia che indossano e per la tifoseria che va allo stadio e paga i biglietti sobbarcandosi dei costi molto importanti. E' improponibile vedere una Juve così, voglio che tirino fuori gli attributi nella finale di domani contro l'Atalanta".

Una parte di tifosi sui social network sostiene che la qualificazione in Champions non sia meritata per il girone di ritorno affrontato. Sei d'accordo?

"No, l'importante era raggiungere la Champions. E domani dovranno avere il sangue negli occhi".

Avresti mai detto, ad una distanza di una ventina d'anni, che l'Atalanta sarebbe arrivata da favorita in una finale contro la Juventus?

"Ho vissuto la mia infanzia all'Atalanta e sono diventato uomo nella Juventus, per me dunque non sarà mai una sfida semplice da interpretare. Penso che i bianconeri abbiano ancora qualcosina in più, ma nell'ultimo periodo ha rallentato troppo. Non mi aspettavo una 'Dea' così forte, ma conoscendo la famiglia Percassi è sempre tutto possibile. Chapeau per quanto costruito con il budget a disposizione, con la Roma è stata una prestazione mostruosa. Il lavoro degli orobici è stato fantastico, ma il gap è stato ridotto anche per demerito della Juve".

Quindi, tornando alla tua precedente risposta, Juve leggermente in vantaggio nei pronostici?

"Sì, ma alla fine è un 50 e 50. In una finale in gara secca può sempre succedere di tutto, poi ne ho giocate tante di finali in cui ero favorito e alcune di queste le ho perse. Da parte mia c'è un po' di curiosità, perché non mi aspettavo una Juve a velocità così ridotta. La sensazione è, senza girarci troppo intorno, che verrai preso a pallonate se dovessi ripetere la prestazione di domenica sera. Però la Signora non può essere così brutta per essere vera".

Come finirà domani?

"Non ci saranno molti gol, ma la Juve dovrà giocare con l'intensità dell'Atalanta altrimenti verrà tritata. Mi auguro che possano essere trovate le ultime energie, mi aspetterò tanto da Chiesa e Vlahovic in quanto sono i due che possono spostare gli equilibri e portare a casa la coppa".

Quanti dei giocatori di oggi dell'Atalanta potrebbero giocare titolari nella Juventus?

"Per me tutti nella Juve di oggi, ma quella dell'andata era oggettivamente un'altra squadra. I bianconeri ad inizio febbraio erano addirittura primi in classifica, poi il motore si è fuso e non si capisce il perché. Si può arrivare a 6 o 7 punti dall'Inter, ma non all'attuale distanza siderale. L'Atalanta con una partita in meno è a 4 punti, invece prima era a quasi 20 punti. Sono incuriosito da questa sfida ma al contempo preoccupato, poiché gli orobici sono in possesso di sicurezze e certezze veramente molto importanti. E a livello tattico, si affronteranno due squadre di cui una è in mezzo al mare che si sta arrabattando e l'altra invece è un fiume in piena".

La stella di Teun Koopmeiners, in quel fiume in piena, brilla sempre e comunque. E' il giocatore, a tuo parere, che servirebbe più di tutti alla Juve del domani?

"E' un giocatore straordinario che ha forza, tecnica, passaggio e tanti gol nei piedi. Però, e c'è un però: Koopmeiners oggi farebbe fatica nella Juve, perché non sarebbe inserito nel giusto contesto per far bene. Se l'olandese sta facendo una stagione da incorniciare, il merito è anche di Gasperini. Oggi i bianconeri vivono di episodi e non sembrano andare oltre, quindi sarebbe inutile inserirlo in un'orchestra in cui tutti si fanno i fatti propri e nessuno sputa più l'anima. Sicuramente a 100 milioni non è comprabile, ma potresti riuscire a strapparlo ad un prezzo inferiore".

Sei convinto che Allegri possa salutare la Juve con una vittoria?

"Sì, sinceramente spero possa vincere la Coppa Italia. Per il lavoro dell'anno scorso gli andrebbe fatta una statua, ma la vita va avanti e nel calcio sei pagato per dimostrare. Il girone di ritorno è stato altamente negativo, per cui ci sarà già un'idea chiara di quel che si vorrà fare. Credo sia arrivato il momento di salutarsi e di partire con una nuova guida tecnica".

L'Allegri-bis potrebbe chiudersi con un trofeo esattamente come si chiuse il Trapattoni-bis del triennio 1991-94, pensi che il nuovo allenatore possa fare come Marcello Lippi nella tua Juve e aprir subito un nuovo ciclo vincente?

"Sì, ci può stare. Motta, poi, come Lippi verrebbe da una realtà più piccola e non da un top club. Penso che sia arrivato il momento di cambiare per dare nuove motivazioni e idee, l'ambiente ha bisogno nuovamente di entusiasmo e la dirigenza avrà già preso la decisione. Questo, però, è un passaggio successivo, prima il focus deve essere sul vincere la coppa. Non si può fallire".

Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.


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