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IL SANTO DELLA DOMENICA - Quella dolce condanna di essere Juventus. A Reggio Emilia tutto normale?

di Alessandro Santarelli
per Tuttojuve.com
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La possiamo definire una “ dolce condanna”. Quando ti chiami Juventus, devi avere sempre come stella polare l’ambizione, la voglia di vincere e la possibilità di tagliare per primo il traguardo. Anche nelle stagioni in cui non sei favorito, anche nelle stagioni che necessitano una profonda ricostruzione. Il percorso è iniziato, e la pazienza non dovrà mancare, ma la dolce condanna costringerà in qualche modo la società a sbagliare il meno possibile in questo futuro mercato. Dalla scelta più delicata, quella del tecnico, a quelle che porteranno, ci auguriamo, almeno 4/5 nuovi giocatori in maglia bianconera. L’apertura di credito verso Giuntoli è totale, abbiamo un direttore sportivo che conosce, ha competenze e capacità, ma il vero banco di prova sta per avvicinarsi: e la dolce condanna ci racconta che bisognerà sbagliare il meno possibile, soprattutto adesso che il portafoglio non è cosi gonfio. Per inciso, sbagliato giudicare l'ex direttore per il lavoro di gennaio. E sappiamo bene il perchè, zero budget e zero occasioni di rilievo.  

Nel frattempo però, dettaglio non di secondo piano, c’è una stagione da portare a termine, con una qualificazione Champions ancora da vidimare e una finale di Coppa Italia da giocare. Stasera a Roma, la Juve ha un ennesimo match point, e la ricerca della vittoria in trasferta, che manca dal lontanissimo 21 gennaio, non dovrà venire meno. L’agonia del girone di ritorno, sembra un’altra condanna, questa molto meno dolce, che i tifosi non meritano. Non lo meritano perché il supporto alla squadra non è mai venuto meno, e non lo meritano perché la tradizione e la storia della Juventus non contempla situazione come quella che stiamo vivendo da fine gennaio.

Guardiamoci in faccia senza filtri: le ultime 13 giornate sono state imbarazzanti, due vittorie striminzite con Frosinone e Fiorentina, e poi una sequela di pareggi e sconfitte che neppure il più leopardiano dei tifosi avrebbe immaginato. C’è però ancora lo spazio per finire in bellezza. Come? Chiudendo stasera il conto Champions e vincendo la Coppa Italia. Il che non vorrebbe dire dimenticare, ma archiviare con tutte le conclusioni del caso,  alzando però un trofeo e centrando quello che era, e non va mai dimenticato, l’obiettivo stagionale.

Vincere a Roma vorrebbe poter dire anche iniziare seriamente a programmare il futuro, con la certezza dei soldi in tasca. Sia chiaro, solo un suicidio clamoroso potrebbe precludere la Champions, ma il calcio, parole di Allegri, lo ha inventato il diavolo, e dunque prima si chiude la questione e meglio è.

Permettetemi due parole anche su quella che sarebbe una normale “ condanna”. Quale? Quella di onorare il campionato sino alla fine. Bene, quanto accaduto a Reggio Emilia, con la vittoria, guarda caso, del Sassuolo sui neo campioni di Italia, rischia di falsare pesantemente la lotta per non retrocedere. Poi qualcuno di indigna se sente parlare di Marotta League, ma si fa peccato a pensare male? In fondo ce lo avete insegnato voi, soloni del calcio. Come veniva chiamato il Sassuolo quando affrontava la Juve? Ve lo ricordo subito, Scansuolo. Ecco, spiegateci voi allora quello che è successo ieri sera. Perché a pensare male….    


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Sabato 18 Maggio 2024