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LIVE TJ - MAROTTA: "Contatti con Emre Can, faremo di tutto per prenderlo. Lui e Marchisio bene nel nostro centrocampo. Su Orsolini decide Atalanta. Prendere Ronaldo? Impossibile. Orgoglioso di Paratici"

di Redazione TuttoJuve
per Tuttojuve.com
Giulia Borletto
Giulia Borletto

L'amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta, è ospite in questi minuti di “Calciomercato - L’Originale”, trasmissione di Sky Sport. Tuttojuve.com riporta integralmente e in tempo reale le dichiarazioni dell'amministratore delegato bianconero:

(Viene mandata in onda una foto in bianco e nero di Beppe Marotta, ndr) Marotta ha 60 anni, ma ha iniziato a lavorare a 19 anni, quindi 41 anni nel mondo del calcio 
"Quella foto credo che sia dei primi Anni 80 quando ero a Varese".

Lavorare con Fascetti.
"Assolutamente".

41 anni e ancora non si è stancato, come mai?
"Il calcio è bello, in continuo cambiamento, quindi  ogni volta che cambia è uno stimolo in più. Assolutamente sì".

La foto di Antonio Cassano con la maglia del Real Madrid. Da un'idea molto creativa di Marotta, Cassano passò dal Real alla Samp. Come le venne in testa quell'idea?
"Il merito è stato del suo agente, che in quel momento lo rappresentava, Beppe Bozzo. C'erano le premesse per poter concretizzare questo trasferimento e noi come Sampdoria abbiamo colto l'opportunità. Devo dire che è stata un'opportunità dal punto di vista economico  assolutamente straordinaria, dal punto di vista del rendimento e della gioia che ha poi generato questa operazione, direi notevole e straordinaria".

Andrebbe oggi alla Juventus visto che ha detto che si sta allenando tutti i giorni?
"Ho letto di recente una sua intervista in cui diceva che è stato vicino alla Juventus quattro volte, quindi questa sarebbe la quinta".  

Marotta dovrà fare un sacrificio economico al momento del rinnovo con la Juve e guadagnare un po' meno?
"Non credo che questo sia un problema (sorride, ndr)".

Rinnoverai?
"Io tra l'altro sono legato da un rapporto a tempo indeterminato, ma al di là di questo credo sia un aspetto complementare, quello che conta è quello che tu crei con la società , in questo caso col Presidente: è un rapporto ottimo, splendido, quindi credo che si possa continuare finchè lo riterrà opportuno lui".

C'è uan doppia foto, Gianni Di Marzio con Marotta, in coppia al Venezia con grandi risultati.
"Gianni Di Marzio non lo scopro certamente io, è un grande competente, un grande professionista, quella foto è del 1998 credo, praticamente l'anno in cui il Venezia ritornò in Serie A".

Gianni voleva già all'epoca che si disseminasse il campo quando incontrava una squadra tecnicamente forte?
"Gianni aveva tutte le sue scaramanzie".

Una?
"Questa che tu hai detto".

Più che una scaramanzia, lo faceva per far giocare male gli avversari.
"Diciamo che fosse una scaramanzia, non era certo un motivo di dolo tanto per intenderci. Gianni aveva delle grandissime qualità, era un precursore di quella che oggi è la figura di direttore tecnico, essendo stato anche l'allenatore, quindi unificava tanti valori, tante qualità, e devo dire che quell'anno, grazie a lui, grazie anche a Novellino che era l'allenatore, siamo riusciti in un'impresa storica per il Venezia. Quello che mi rimarrà impresso è soprattutto affrontare il Canal Grande in mezzo all'entusiasmo. Essere a Venezia era un qualcosa di straordinario e unico".

Grazie al grande rapporto costruito in quegli anni con Zamparini, oggi Dybala è un giocatore della Juventus. 
"Sì, diciamo che io e Fabio Paratici siamo stati tempestivi nell'andare a concludere l'operazione a Vergiate, che era un po' il centro direzionale di Zamparini: quando Inter e Milan forse tergiversavano, noi abbiamo chiuso l'operazione: tra l'altro, è un mio modo di agire quello di riconoscere che quando tu fai un'operazione, non è un milione in più o un milione in meno, ma l'importante è centrare l'obiettivo, quindi la qualità del giocatore. Perchè quando un giocatore risulta essere poi scarso e non risponde alle aspettative, non è l'aver speso 2 milioni in più o in meno che ti risolve il problema. Certamente noi fummo fortunati perchè comunque il fatto di trattare con Zamparini ci ha facilitato".

Stasera ci aspettiamo grandi notizie. 
"Grandi notizie è difficile, aneddoti magari sì". 

In queste settimane stiamo registrando una lievitazione dei prezzi dei giocatori, a tratti inaccettabile.
"Devo dire che questo è un fenomeno che va di pari passo con l'incremento dei ricavi. Ormai in tutte le nazioni calcistiche di primo livello, soprattutto in tutti i club che vanno per la maggiore, gli introiti stanno aumentando, e come è sempre capitato, questo ha l'effetto sul calciomercato, quindi c'è una lievitazione dei prezzi".

Due anni fa aveva chiuso l'operazione Dybala in un hotel di Piazza Cairoli. Dove si svolse quella trattativa?
"Devo dire che noi siamo andati diverse volte a Vergiate da Zamparini, però ritengo che il ruolo dell'allora agente  del calciatore, Triulzi, è stato determinante. Con Triulzi ci siamo visti spesso in questo albergo, non nelle camere, in salette riservate che l'albergo ci mise a disposizione".

Paratici ci disse che l'incontro con Triulzi era per cercare un appartamento a Buenos Aires, in affitto.
"(Marotta sorride, ndr)".

E' vero che da quando siete alla Juventus, per due volte siete stati vicini a Suarez del Barcellona? Da quando era all'Ajax, ma non eravate il posto da extracomunitario e lui è andato al Liverpool. Poi un'altra volta quando era al Liverpool.
"Sì, io credo che quando si svolge questa attività bisogna essere molto ambiziosi, quindi mirare anche in alto, anche se poi si sa che certi obiettivi non possono essere raggiunti e non si possono concludere delle operazioni. Non è un errore da parte del manager, bensì un tentativo che a mio giudizio deve essere sempre fatto. Quello che tu hai detto risulta essere vero, noi abbiamo tentato di fare questi colpi in tempo passati, che poi non sono andati a buon fine per diversi motivi, ma era giusto coltivarli".

Si è parlato di un addio di Ronaldo al Real Madrid e i tifosi juventini hanno iniziato a sognare. E' ipotizzabile?
"Tu hai parlato di sogni, i sogni non costano niente e si possono alimentare tranquillamente. Diverso invece è comprarlo: costa, quindi è qualcosa che pone delle riflessioni. Io credo che il termine più giusto sia suggestivo, nel senso che è impossibile che la Juventus possa arrivare a concludere un'operazione del genere, perchè è un'operazione a mio giudizio straordinaria, che va ponderata, va archiviata".

Se arriva un grande sponsor, perchè no?
"Sono cose che comunque non si possono concretizzare a tal punto da dire che questo investimento viene coperto e il rischio d'impresa diventa minimo. E' un rischio d'impresa notevole, sappiamo che tutti i manager, tutti i presidenti vorrebbero Cristiano Ronaldo in squadra, poi però bisogna anche confrontarsi con la realtà, con la quotidianità. Per le squadre italiane, non solo per la Juventus, in questo momento credo sia impossibile".

Se la Juventus va su Ronaldo, lo deve prendere prima che diventi...
"Diciamo qualche anno prima".

Negli ultimi cinque anni le squadre che hanno investito di più sono PSG e City. Puoi batterle solo con lo scouting e con l'attenzione sui parametri zero, oltre che producendo calcio. Il centrocampo della Juventus che comincia il ciclo vincente è costato dieci milioni.
"Innanzitutto ci tengo a distribuire i meriti perchè c'è una squadra che va in campo e c'è una squadra che non va in campo, che è composta, che è diretta dall'allenatore Andrea Agnelli, poi c'è Pavel Nedved, soprattutto Fabio Paratici, e mi tocca riconoscere i grandi meriti di questo ragazzo di cui sono orgoglioso, perchè l'ho scoperto io. L'ho fatto smettere di giocare, ha intrapreso questa attività e secondo me oggi è....".

Come era come giocatore...
"Il giocatore... come si dice... abbandona le scarpe al chiodo (ride, ndr). E oggi secondo me è uno tra i più bravi direttori sportivi nel mondo".

Resterete in coppia anche il prossimo anno?
"Beh, penso di sì. Fabio è legato alla Juventus, è legato a me, è legato al presidente, è legato a Pavel, è legato a tutti, quindi io credo che per noi sia importante lo spirito con il quale portiamo avanti quotidianamente la nostra attività, che ci ha fatto avere tantissime soddisfazioni. E credo che le soddisfazioni ripaghino ogni sacrificio come diceva Andrea Agnelli, e appaghino quelle che potrebbero essere le ambizioni economiche".

Il prossimo acquisto della Juventus è Emre Can, che però ancora non ha firmato. C'è una sorta di intesa di massima, serve la firma materiale per sentirsi al sicuro. Vi sentite al sicuro?
"No, assolutamente, oggi sappiamo, sapete, che Emre Can è un giocatore in svincolo al 30 giugno, oggi per cui il regolamento ci consente  di allacciare i primi contatti col suo entourage e con lui stesso, questo è un percorso che noi abbiamo intrapreso, però la concorrenza chiaramente è tanta, non sappiamo se poi il giocatore intenda anche rinnovare il contratto con il Liverpool. Di sicuro è un ottimo giocatore, un'ottima opportunità e noi posso solo dire che faremo di tutto per cercare di portarlo....".

Da escludere un suo arrivo a gennaio..
"Assolutamente, sì, sì, sì".

Gli metterete fretta?
"Questo fa parte un po' delle nostre strategie, però comunque bisogna rispettare qualsiasia sia la volontà del giocatore che attualmente sta giocando nel Liverpool e quindi noi utilizziamo i nostri strumenti, il nostro modo di agire, che è quello di rispettare la correttezza, di rispettare il Liverpool, pur nel rispetto delle norme. Quindi intensificheremo nelle prossime settimane i contatti con loro".

Marchisio deve essere recuperato però...
"Marchisio non lo scopriamo certamente oggi, è un giocatore importante, ha avuto questo infortunio abbastanza serio, però noi dobbiamo allestire una rosa che non è composta da solo 11 giocatori, quindi è normale che uno degli obiettivi è quello di creare una forte competitività che poi è stata una delle nostre caratteristiche di successo. Io credo che sia Marchisio, sia Emre Can, stanno bene in un centrocampo della Juve".

Il Sassuolo non lascia partire Politano che vuole il Napoli.
"Il Sassuolo credo abbia necessità di averlo dal punto di vista tecnico. E' una società molto solida dal punto di vista economico, quindi può anche rinunciare a questa operazione".

In Piazza Castello si svolse la trattativa per lo scambio tra Vucinic e Guardin, che non si concluse.
"E' vero, Vucinici aveva raggiunto Milano, l'accordo era ormai definito, poi l'Inter ci ripensò. Allora il direttore generale era Marco Fassone, per cui non se ne fece nulla. Addirittura negli uffici venne Guarin".

Una delle poche trattative saltate con visite mediche già effettuate.
"Esattamente".

Perché Allegri dopo Conte? 
"Fu un momento difficile con la risoluzione del contratto di Conte al secondo giorno di ritiro precampionato. Allegri era il profilo adatto per ricoprire il ruolo di allenatore. Siamo stati tempestivi a risolvere la situazione. In quel momento non c'erano molti allenatori disponibili e siamo stati fortunati che Allegri era libero".

Mandzukic?
"E' un ragazzo particolare e Allegri è stato bravo ad instaurare un rapporto positivo con lui. Adesso credo sia arrivato all'apice dei suoi valori di rendimento".

Dybala è la stella della Juventus? 
"Siamo arrivati prima degli altri su di lui e da quel momento è iniziata l'opera di valorizzazione. E' giovane e va aspettato: finora ci ha abituato allo straordinario e quando ha un rendimento normale da sensazioni diverse. Per il futuro ci regalerà tante soddisfazioni. Rimarrà alla Juventus: noi cediamo solo i giocatori che chiedono di andarsene".

Buffon uomo per il futuro della FIGC con Sibilia? 
"Negli ultimi 30 anni si sono dimessi solo due presidenti Federali: Abete e Tavecchio. Dobbiamo riportare al centro della scena il pallone. La Nazionale rappresenta il nostro paese e dobbiamo valorizzarla cercando di scegliere competenza e profili adatti. Buffon può rappresentare questa realtà, un referente del Club Italia che abbia autonomia rispetto alle strutture federali. Buffon quando smetterà di giocare sarà l'uomo adatto".

Orsolini? 
"E' in prestito biennale all'Atalanta. Tocca a loro decidere se rinunciare e solo dopo questa decisione potremmo valutare l'ipotesi Bologna".

L'ingresso del VAR? 
"Il calcio oramai è un business, dove girano milioni di euro. In questo senso il VAR è uno strumento importantissimo che ha cambiato la prospettiva di questo sport. Sicuramente ha tolto un po' di romanticismo".

Douglas Costa? 
"Grande merito a Giovanni Branchini per l'operazione oltre agli ottimi rapporti con il Bayern Monaco".

Chiuderete la trattativa per Han a Palazzo Parigi?
"Sì, cercheremo di accontentarvi (ride, ndr)".

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Giovedì 18 Aprile 2024