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Juve, parliamo della buona partita o del futuro di Allegri?

di Antonio Paolino
per Bianconeranews.it
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Il quarto pareggio consecutivo in campionato arriva nella sfida in cui Roma e Juve hanno provato a vincere senza fare troppi calcoli. E per una volta, da casa, la noia non ha dominato i novanta minuti del match. I calcoli non li ha fatti davvero nessuno: alla Roma non conveniva farli, perché come tentato a strappi solo la vittoria avrebbe scongiurato l'ombra lunga dell'Atalanta sul quinto posto, così come alla Juventus il solo successo avrebbe fatto staccare il pass per la Champions. Ne è uscita una sfida vera, quasi l'antitesi del solito match in cui la paura prende normalmente il sopravvento su qualsiasi iniziativa di gioco e sulle forze rimaste. 
Complimenti alla Roma e alla Juventus, e cari tromboni da bar, anche a De Rossi e Allegri perché hanno provato a giocarsela senza tatticismi e non solo per non perdere. Motivo per cui ne è uscita a larghi tratti anche una bella partita. Allora si può anche con questa rosa (Chiesa e Bremer su tutti) e con questo allenatore! Vlahovic ha rischiato di aprirla dopo pochi minuti e Abraham di chiuderla allo scadere in quella che sarebbe stata una sconfitta “beffa” e immeritata. Il pareggio fa sicuramente più comodo alla Juventus che resta a +6 in classifica sui giallorossi, appesi al quinto posto ma con l'incubo di vedersi fuori dalla Champions nel recupero tra Atalanta e Fiorentina verosimilmente programmata come ultima tappa di questo campionato ipercompresso. 

Allegri – La vittoria manca da troppo tempo, il pareggio sta diventando una costante, ma questo finale di stagione sta raccontando quanto sia stato difficile per quasi tutte mantenere i propri piani in linea con le ambizioni. Anche Milan e Bologna hanno rallentato inaspettatamente e la fatica ha spento la rincorsa non solo della Lazio. Solo una squadra, oltre l'Inter, ha la certezza di aggiungere un trofeo in bacheca: la Juve o l'Atalanta, entrambe finaliste di coppa Italia. Poi, forse, altre due italiane, ma è ancora tutto da decifrare il loro percorso. Ecco perché i giudizi andrebbero dati alla fine, anche solo per non risultare “gonfiati” più dalle simpatie che non dagli esiti del campo. Faccio subito un esempio: Juve eliminata in semifinale di Europa League, l'anno scorso, un fallimento. Vedremo eventualmente la prossima settimana come (alcuni) media tratteranno il tema. 

Tornando ad Allegri è ormai chiaro che sia un allenatore a tempo. «Solo a Livorno non mi chiedono del mio futuro» - ha ammesso al termine della gara dell'Olimpico – tra mezzi sorrisi e sassolini da togliersi. La risposta non ce l'ha data, ma come lo stesso interessato anche noi abbiamo capito (e su Rbn lo abbiamo annunciato nel pre-partita col Torino) che la sua avventura alla Juventus è davvero arrivata al capolinea. Non batte ciglio durante la partita, non usa né bastone né carota e in cuor suo spera di potersi congedare con la conquista della Coppa Italia. Nove giorni e anche Giuntoli dovrà necessariamente uscire allo scoperto. In mezzo la Salernitana, l'aritmetica qualificazione e la possibile ciliegina con cui consegnare le chiavi al suo successore (Thiago Motta che non è ancora completamente convinto e non è l'unico in corsa).


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Sabato 18 Maggio 2024