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Le risposte sul campo devono arrivare dalla squadra

di Franco Leonetti
per Bianconeranews.it
www.imagephotoagency.it
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L’ultimo successo in campionato risale ad un mese fa. Era il 7 aprile e la Juve batteva, con difficoltà, la Fiorentina allo Stadium per 1-0. Poi solo tre pareggi incasellati nelle gare seguenti, solamente 3 punti 3 tra derby, primo tempo imbarazzante di Cagliari e lo 0-0 contro il Milan dello scorso turno, impegno in cui la Juventus avrebbe meritato sicuramente la vittoria. L’esercizio nel consultare i numeri si fa davvero arduo quando si cercano esiti positivi nelle ultime 13 gare disputate, prova ne sia l’affidarsi al supporto delle statistiche, a dispetto dell’aspetto mnemonico che, solitamente quando si parla di Juventus, aiuta nell’immediatezza a rinvenire le vittorie più recenti, senza dover scartabellare i risultati delle varie giornate della serie A. La qualificazione alla finale di Coppa Italia ha ricreato, un minimo, di linfa e quadratura all’interno di un ambiente enigmatico, sfiduciato e psicologicamente debole, ma la rotta del campionato non è stata invertita diametralmente e domenica giunge una sfida importante per diversi motivi. Sarà una partita da giocarsi contro un avversario ostico che rappresenta anche una diretta concorrente che non ha intenzione di mollare ora, anche se la Roma è dietro di 6 lunghezze, e soprattutto appaiono come 90 minuti che possono risultare decisivi e definitivi in caso di vittoria bianconera: con i 3 punti che porterebbero l’aritmetica qualificazione Champions, per chiudere un discorso rimasto sin troppo aperto.

Servirà, quindi, una prova matura e una reazione adeguata da parte di chi scenderà in campo con le maglie bianconere, con i giocatori di Madama che sono chiamati ad una performance decisa, volenterosa e determinata, evitando paure e il classico braccino, una prestazione che può sigillare, definitivamente, i giochi di un percorso fin troppo accidentato, che avrebbe dovuto venir risolto, parecchio tempo prima. La trasferta capitolina di domenica sera, insomma, può fare la differenza in un periodo tanto travagliato e la vittoria potrebbe far riapparire qualche luce, oltre alla aritmetica certezza della qualificazione Champions. Ma tutto dovrà partire dal senso di riscossa ed orgoglio di una squadra che, troppe volte in questi ultimi tre mesi, ha perso il bandolo della matassa, accumulando prestazioni spaventosamente negative, portando a casa risultati totalmente insoddisfacenti per i tifosi. In tutto ciò restano chiarissimi alcuni fattori difficilmente spiegabili come il crollo verticale dopo la sconfitta contro l’Inter, un rendimento totalmente altalenante tra i due tempi all’interno della singola partita e un fattore maggiormente incomprensibile: quando la Juve ha messo in campo prove buone o comunque gradevoli, come a Napoli o sabato contro il Milan, la squadra non è mai riuscita a fare bottino pieno: sconfitta sotto il Vesuvio e un  misero punto contro i rossoneri. Realtà questa, per cui sarebbe lecito scomodare uno psicanalista per capirne a fondo le cause.

Mettiamoci poi i limiti tecnici e qualitativi della rosa e il discorso appare completo, con un undici preda di imprecisioni banali, lentezza nell’impostazione e passaggi semplici sbagliati a ripetizione, costantemente. Insomma, un cumulo di errori inguardabili, racimolati ogni volta. Ecco perché tutto dipenderà dalle risposte che arriveranno dagli interpreti sul campo, devono essere loro, seppur con i limiti fin qui evidenziati, a poter far girare per il verso giusto una serata e un match, importante, per raggiungere il primo obiettivo stagionale prefissato. Solo i giocatori che vanno in campo possono invertire l’inerzia, il purgatorio, di risultati e prestazioni che hanno contribuito a rendere Madama una squadra indecifrabile, da un tempo all’altro, nella singola partita. Un’alternanza di rendimento incomprensibile, che lascia tante domande aperte sull’allenatore ma anche sui singoli interpreti e sull’assemblamento della rosa in estate. All’andata i bianconeri vinsero per 1-0, con il  gol di Rabiot su assist di tacco di Vlahovic, i numeri ci raccontano che nei precedenti 89 incontri giocati nella Capitale, 33 sono state le vittorie della Roma, 29 i pareggi, e 27 i successi bianconeri. Quando il traguardo si intravede, e appare a portata di mano, bisogna alzarsi coraggiosamente sui pedali e spingere fortissimo per attraversarlo, conseguirlo, anche a costo di rischiare qualcosa in più. Riuscirà la Vecchia Signora a mettere in pratica tutto ciò? Difficile dirlo. Domenica sera arriverà l’ennesimo responso in una partita cardine che, parafrasando il rendimento della Juve in stagione, appare incerto e difficilmente pronosticabile. Nella sfida dell’Olimpico convivono diversi significati: tutti i tifosi juventini si augurano che possano risultare, ben diversi, da quelli deludenti e manchevoli, partoriti da fine gennaio sino a qui. Orgoglio e determinazione feroce possono, debbono, fare la differenza sul rettangolo di gioco, in simbiosi con tanto spirito di squadra.


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Venerdì 17 Maggio 2024