Tanti nomi per l'Inter ma nessuna accelerata all'orizzonte. Eriksen resta l'ago della bilancia
di Simone Bernabei
Daniele Buffa/Image Sport
Non che gli obiettivi non esistano, anzi. Ma ad oggi i problemi di liquidità la fanno da padrona e dettano movimenti e strategie. Potesse scegliere, Antonio Conte prenderebbe e anzi avrebbe già preso un attaccante (la famosa quarta punta) e un centrocampista che possa intercambiarsi o aggiungersi a Brozovic. I nomi? I primi sarebbero Edin Dzeko e Leandro Paredes, anche se le alternative non mancherebbero. Ad oggi però, con 7 giorni di trattative ancora da scrivere, le sensazioni confermano l’immobilismo annunciato. E’ anche per questo che l’Inter ha bloccato l’uscita di Andrea Pinamonti: sembrava destinato al Benevento, ma stanti così le cose sarà lui il quarto attaccante. Anche se magari a fine mercato, una soluzione low cost l’Inter potrebbe trovarla nel ruolo. Chi? Forse Pellè, più probabile Eder. Quindi il centrocampista: molto, per non dire tutto, è legato a Christian Eriksen. Conte lo ha provato regista in Coppa Italia e ha tutta l’intenzione di riproporlo. Chissà, magari proprio domani contro il Milan. Da lì si capirò qualcosa in più: ad oggi le piste emerse per il danese non convincono. Il Tottenham si è interessato più del PSG, ma prima dovrebbe far uscire qualcuno. Magari proprio Dele Alli in direzione Parigi. Gli interessi sono arrivati anche da Arsenal e Leicester, ma l’alto ingaggio in parte spaventa e il tempo per trattare oramai non è molto: le Foxes vorrebbero una partecipazione sull'ingaggio, i Gunners potrebbero offrire come pedina di scambio quel Torreira oggi all'Atletico Madrid. Ma ad una sola settimana dal gong per le trattative, pensare e credere alla possibile permanenza dell’ex Spurs alla Pinetina non è certo un reato. Verosimilmente con un arretramento del raggio d’azione rispetto al solito, diventando di fatto quel “sostituto di Brozovic” che Conte e l’Inter stanno cercando sul mercato.
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Venerdì 19 Aprile 2024