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TMW RADIO - Ag. Rugani: "Via dalla Juventus anche per soldi. Non è mai stato valutato 50 milioni"

di Dimitri Conti
Federico De Luca
Federico De Luca
Davide Torchia, agente del difensore Daniele Rugani tra gli altri, è intervenuto in diretta ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Ha rimediato una contrattura. Non si è stirato ma serve attenzione perché è stata abbastanza forte: per lui è il primo infortunio muscolare, ogni tanto capita... La sosta sarà d'aiuto per permettergli di essere guarito e ristabilito bene per la terza settimana di novembre".

Come si è arrivati alla decisione della Juventus?
"Sarebbe troppo facile dire che dovreste chiederlo a loro... Dopo una paretesi di mercato in cui il calciatore, a meno di un ritorno economico abbastanza consistente, non sarebbe mai stato ceduto dalla Juventus hanno fatto i loro calcoli e detto che per il bene di tutti un'esperienza lontano sarebbe stata buona. L'abbiamo presa con entusiasmo ma non pensiamo a fare un parcheggio, cerchiamo nuove opportunità. Si sono aperte molte possibilità in campo internazionale, e siamo andati dove poteva far meglio".

Che club è il Rennes?
"Importante, e antico perché nel 2021 farà 120 anni. Non è nuovo, nuovo... La Bretagna intera è legata al Rennes, hanno uno stadio piccolo all'inglese con 30mila posti e gente molto calorosa, anche se ora non se ne potrà vedere. Hanno speso 70-80 milioni in entrata e venduto per 40, sono un club dinamico e la Ligue 1 è un campionato molto seguito in Inghilterra. Non è solo questione di soldi, ma di vedute: hanno venduto un esterno molto forte come Raphinha al Leeds, prendendo una ventina di milioni al suo posto un giocatore come Doku dell'Anderlecht seguito anche dalla Juventus, e preso alla fine dal Rennes per 25 milioni. Hanno Camavinga, poi, che a 17 anni gioca con la Francia ed è molto chiacchierato...".

Loro sì che sono giovani.
"Se tornassimo a credere più nei nostri ragazzi, a perdonare qualcosa di più ed essere più equilibrati, forse... Invece di andare a vedere la partita, tanti giovani tifosi di oggi sono lì pronti a vedere chi sbaglia e di chi è la colpa: non è la forma mentis giusta. Il punto è che noi italiani nel calcio siamo bravi a trovare calciatori: prendiamo due olandesi sconosciuti, vanno nell'Atalanta e fanno fiamme, diventando così dei campioni".

Guadagneranno meno i giocatori?
"Sì, ed è giusto. Siamo in crisi? Se guadagna meno il benzinaio, lo farà pure il calciatore. Tutti abbiamo i nostri budget, e la cosa va rispettata. Però allora aggiungo: costino meno i giocatori. Oggi si comincia a parlare dai 40 in poi per profili buoni da metà classifica, e ve lo sto dicendo da operatore... Se al movimento tiriamo il collo, lo uccidiamo. Il Liverpool ha pagato al Southampton 80 milioni, e non mi sembra proprio che abbiano sbagliato, anzi è stato il colpo giusto. Per rifondare tutto hanno preso Salah, che non era reduce da Palloni d'Oro ma veniva da Fiorentina e Roma".

Crede che rinunciare a Rugani e Romero sia stata una mossa deficitaria della Juventus o è troppo facile dirlo ora?
"La verità sta sempre nel mezzo, ma ha influito il fatto che giocando con tre difensori, ma non tre centrali di ruolo stile Inter, penso che la componente economica abbia fatto la sua parte, considerando che è stato preso pure Chiesa. Ora si cominciano a fare calcoli, certo che dare via Romero e Rugani e partire con De Ligt infortunato, basta essere senza Bonucci o Chiellini e sei in emergenza. Ma in fondo è una difesa a tre mascherata, e quindi di centrali di ruolo ne servivano meno".

Sarri potrà allenare la Fiorentina a giugno?
"Non dico a sproposito che Maurizio è sempre stato, sin da bambino, un grandissimo appassionato e tifoso della Fiorentina. Sempre che la Fiorentina abbia bisogno dell'allenatore, e che decida su Sarri, penso proprio che per lui sarebbe destinazione veramente gradita. Non tanto per il buen retiro o perché è vicino a casa, ma mettendomi nei suoi panni, dopo essere partito da zero e aver fatto tutto quello che ha fatto, riuscire a dare qualcosa alla squadra che ha sempre tifato è una cosa particolare: porta grandi responsabilità ma potrebbe regalargli davvero grandissime soddisfazioni".

Il Rennes ha un allenatore giovanissimo...
"In Italia giocherebbe (ride, ndr). Lui è uno molto attento tatticamente e tecnicamente, studia la sua squadra. Non si parla di Real o Barcellona, ma il suo Rennes è divertente: ha tanto movimento, sono sempre propositivi e così è normale che ogni tanto si possa pagare qualche scotto. Ha la piena fiducia di club e società, lo fanno lavorare bene e in concerto con società e ds sceglie anche qualche giocatore. La prima volta che il loro direttore l'ha chiamato gli ha detto che lo voleva già a Lione quando faceva l'U15 dell'Empoli, ma l'occasione l'ha avuta qua. Per me l'allenatore è uno che può costruire qualcosa di buono".

A gennaio saranno tanti prestiti?
"Dico una cosa che varrà non solo per gennaio ma anche per l'estate prossima: la crisi che abbiamo trovato in questo mercato, la ritroveremo anche peggio. La forbice delle perdite si sta allargando".

Imbarazzato per il valore di 50 milioni assegnato, scrivono ingiustamente da casa, a Rugani in alcune sessioni di mercato?
"Mi fa piacere che questo ascoltatore abbia espresso una vena cattivella: mi dà modo di dire di non andar dietro a chi canta sugli alberi ma di ascoltare chi sa di cosa parla. Se si prendono per buone certe cose senza sentire mai chi la sa, allora crediamo a tutto. E nel calcio ogni esagerazione economica è data per buona. Al di là di tutto, il mercato lo fanno le richieste, e nient'altro. Posso essere il più forte del mondo, ma se ho tre richieste da 10 milioni quelli valgo. Rugani non è mai stato valutato 50 milioni, non è vero".

Una volta hanno rifiutato davvero 40 milioni?
"Ai tempi Arsenal, Napoli, Chelsea, Zenit e Lione sono arrivate intorno ai 30 milioni e non sono mai state prese in considerazione. A quei prezzi, la Juve non l'ha ceduto, e non discuto se abbia fatto bene o male. Con Sarri al Chelsea poi c'è stata un'offerta vicina a 40 milioni, e anche lì la Juve ha detto di no. Anche perché serve capire chi è il sostituto e quanto va a costare. Ora è andato via in prestito oneroso, e questo è il mercato. Tanti poi hanno criticato gli stipendi eccessivi, 3-4 milioni, ma non è vero. Invece di abboccare, ascoltate certe trasmissioni serie come questa e magari qualcosa viene fuori...".
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Venerdì 29 Marzo 2024