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ESCLUSIVA TMW - Caso Suarez, avv. D'Onofrio: “Vicenda extra-sportiva. E il caso Recoba fu più grave"

di Ivan Cardia
Federico De Luca
Federico De Luca
Lo scandalo legato all’esame d’italiano sostenuto a Perugia da Luis Suarez tiene banco, nel mondo del calcio e non solo. L’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della Procura FIGC apre anche la possibilità che, al netto degli eventuali risvolti penali della vicenda, possano esservi delle ripercussioni sul centravanti uruguaiano o sulla Juventus. Ne abbiamo parlato con Paco D'Onofrio, avvocato esperto di diritto sportivo e professore di diritto dello sport presso l'Università di Bologna.

La Juventus fa sapere di non aver organizzato l'esame di Suarez. Qualora fosse accertato che invece è successo, sarebbe possibile immaginare una responsabilità della società bianconera a livello sportivo?
“Assolutamente no, perché una responsabilità sussiste se viene accertato un comportamento illecito, mentre la sola eventuale attivazione organizzativa non consente di configurare alcuna violazione”.

Laddove però fosse accertata la partecipazione di un dirigente della Juventus, troverebbe applicazione l'art. 32 c. 7 del Codice di Giustizia Sportiva?
“Innanzitutto questa è una vicenda extra sportiva, non disciplinata da norme federali, in quanto estranea all'ordinamento sportivo. Non ravviso profili nemmeno eventuali di responsabilità per la Società, anche perché il calciatore coinvolto non è un tesserato della Juventus e le eventuali irregolarità sarebbero confinate nel perimetro della dimensione privata dei protagonisti della vicenda”.

Faccio l’avvocato del diavolo. Se così non fosse, quali sanzioni potrebbe rischiare la società bianconera?
“Su un piano meramente ipotetico ed astratto, nell'eventualità si parlerebbe di squalifica per il tesserato ed ammenda per la Società, anche perché fa giurisprudenza il caso Recoba, peraltro molto più grave giuridicamente, perché calciatore tesserato ed impiegato in campo dalla Società di appartenenza, che quindi se ne avvalse”.

Se a organizzare il tutto fosse invece il legale della Juventus, nessuna responsabilità della società si può immaginare neanche in astratto. È corretto?
“Ribadendo che non mi sembra ci siano evidenze investigative significative, per quanto posso leggere dalle notizie divulgate, in ogni caso un avvocato non è un dipendente né uno strutturato della Società per cui presta attività professionale, il che comporta l'infondatezza di qualsiasi ipotesi di responsabilità diretta ed oggettiva in capo al Club”.

Rimaniamo nel campo delle ipotesi. Perché la giustizia sportiva possa procedere, è necessario che siano accertati eventuali reati, o può seguire un corso parallelo rispetto a quello dell'indagine e dell'eventuale procedimento penale?
“La giustizia sportiva è autonoma, poiché modula le proprie decisioni su norme e principi non sempre coincidenti con quelli della giustizia penale, ma certo che se un fatto (o coinvolgimento illecito) non è avvenuto per il giudice penale, non potrà essere avvenuto nemmeno per il giudice sportivo”.

Suarez non è un tesserato della Juventus, né di altre società italiane. Al netto di eventuali responsabilità penali a suo carico, può rischiare una futura squalifica (o altre sanzioni) se fosse accertata una violazione delle norme sull'immigrazione?
“Il fatto, se effettivo ed accertato, sarebbe avvenuto sul territorio italiano, quindi disciplinato dalle norme nazionali e giudicato dalla magistratura territoriale, statale e sportiva”.
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Sabato 20 Aprile 2024