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Sembrerà un allenamento. Ma l'Inter non può sottovalutare la sfida intima col Ludogorets

di Simone Bernabei
Antonello Sammarco/Image Sport
Antonello Sammarco/Image Sport
Giovedì sera, ore 21. L'Inter scenderà in campo nel deserto di San Siro per il ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets. "Sembra quasi di essere in allenamento", raccontano spesso calciatori ed ex calciatori parlando delle partite a porte chiuse. Una situazione certamente 'nuova', per i 22 in campo reduci dalla gara di andata a Razgrad, in Bulgaria. Perché giocare a porte chiuse una gara europea, senza motivi politico-sociali alle spalle, è una novità in senso assoluto. L'epidemia Coronavirus però impone queste e altre misure di prevenzione e sicurezza, così giusto lasciare fuori il pubblico e rimborsare chi aveva speso per essere allo stadio. Anche se il rumore nel vuoto del pallone che rimbalza, così come le grida a eco dei tecnici Conte e Vrba, daranno realmente il senso di una seduta di allenamento lontana da occhi indiscreti.

L'Inter deve dare un segnale - Una difficoltà in più per i nerazzurri, che già a livello di attenzione e concentrazione avrebbero probabilmente lavorato a livello di minimo sindacale, visto il risultato dell'andata e la forza sterile degli avversari. Lo 0-2 della Huvepharma Arena lascia tranquilli e permette di affrontare l'eliminatoria senza particolari pensieri, ma come detto dai nerazzurri ci si aspetta comunque una prova convincente. Noi, ma soprattutto Antonio Conte. E i motivi sono molteplici. In primis per certificare quella 'crescita' da sempre invocata dall'ex ct. "Vogliamo diventare credibili", è il ritornello ripetuto da Conte nelle occasioni pubbliche. Ecco, per farlo occorre giocare con la testa anche certe partite, sai mai che uno possa perdere l'abitudine, altrimenti. E poi poche ore dopo, ancora una volta a porte chiuse seppur a Torino, l'Inter affronterà la partita probabilmente più importante (almeno fin qua) della stagione. Il Derby d'Italia contro la Juventus dirà molto del prossimo futuro interista in campionato. E oltre al rientro di capitan Handanovic servirà una prestazione al top anche dal punto di vista della prontezza fisica e mentale.
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