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22 titolari? Forse 17-18: la valutazione sulle seconde linee dell'Inter

di Daniele Najjar
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
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Si è sentito spesso dire nel corso dell'ultimo mercato estivo che l'Inter avesse 22 titolari, con qualcuno che addirittura si è spinto a dire che l'ipotetico 11 "di riserva" a disposizione di Simone Inzaghi sarebbe ugualmente candidato alla vittoria della Serie A. Ma quale valore hanno dimostrato ad oggi i giocatori che partono dalla panchina nell'Inter?

Partiamo da un presupposto: che nessuno in Italia possa permettersi i cambi a disposizione dei nerazzurri è innegabile, così come il fatto che l'Inter abbia la rosa sulla carta più forte e profonda. Un concetto questo sul quale lo stesso Inzaghi non si è mai nascosto, spiegando appunto come abbia cercato insieme alla società di costruire 11 coppie di giocatori in grado di garantire rendimento. 

Certo, poi è altrettanto innegabile come in determinati ruoli effettivamente c'è davvero poca differenza fra chi entra e chi esce, in altri meno. Se per esempio Darmian ha bisogno di rifiatare, Dumfries alle sue spalle non è di certo considerabile una riserva. Acerbi è stato un muro contro Haaland in Champions (anche se meno nel derby), ma dietro a lui De Vrij non è di certo meno affidabile. Bisseck ha confermato la sua crescita proprio a Manchester: non sarà ancora al livello di Pavard, ma ha caratteristiche diverse dal francese e sta dimostrando di essere da Inter. C'è pure Zielinski, uno di quei giocatori che davvero in ogni altra squadra d'Italia probabilmente sarebbe titolare. 

Un episodio nel derby lascia poi intendere che il concetto non sia estendibile, almeno per oggi, a proprio tutti i ruoli. Chiudere una sfida del genere con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan fuori infatti non ha prodotto gli effetti sperati, per dirne una. Asllani pare più che in grado di giocare anche titolare in questa squadra, così come Frattesi, se presi singolarmente. Chiaramente i meccanismi e la resa con questo centrocampo e l'aggiunta dello stesso Zielinski non possono essere gli stessi di quello "titolarissimo", se messi in blocco di punto in bianco. Taremi davanti è il ricambio più affidabile, Arnautovic e Correa partono più dietro. Palacios è appena arrivato e dovrà ambientarsi, Josep Martinez ambisce a sostituire Sommer ma dovrà dimostrare di essere da big. 

Come sempre parlerà il campo: quel che è certo è che i ricambi di qualità non mancano di certo a Inzaghi, pur se con qualche piccola lacuna qua e là (vedi una punta dal rendimento più certo in panchina, insieme a Taremi).


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Venerdì 27 Settembre 2024