Inzaghi, il rinnovo ed un ciclo unico: da Herrera a Mancio, i record cui punterebbe
Le nove stagioni vissute da Helenio Herrera come allenatore dell'Inter sono un traguardo difficilmente ripetibile nel calcio moderno, soprattutto in Italia. All'indomani dello Scudetto vinto però, dalle alte cariche della dirigenza nerazzurra arrivano sensazioni molto chiare sul futuro dell'attuale tecnico: "Ciclo con Inzaghi? Non siamo neanche a metà" - ha detto per esempio Beppe Marotta.
Inzaghi, ora il rinnovo.
Si parte dal contratto: in queste ore circola la notizia che possa arrivare un rinnovo del mandato fino al 2027. Insomma, Inzaghi avrebbe sulla carta la stessa "scadenza" di Marotta. L'unità di intenti fra dirigenza e staff tecnico vista quest'anno è cosa rara e dunque, almeno ad oggi, l'intenzione di portare avanti questo ciclo insieme è decisa. I dubbi dello scorso anno sono stati dissipati da un percorso che ha portato al trionfo e che lascia spazio ad ulteriori possibilità di crescita in campo europeo. Poi nel calcio si sa, tutto fa in tempo a cambiare in pochi mesi. L'Inter però ha dimostrato la scorsa stagione di non farsi prendere dall'esonero "facile" e di voler cercare soprattutto stabilità tecnica.
Simone punta ai record: da Mancini ad Herrera.
Ipotizziamo dunque che le cose vadano bene e che Inzaghi possa rimanere effettivamente sulla panchina nerazzurra fino alla fine della stagione 2026/2027: come si posizionerebbe nell'olimpo degli allenatori di sempre di questo club? Come numero di stagioni sarebbe alla sua sesta, dunque sarebbe il terzo di sempre dopo solo Herrera e Fossati, affiancando Mancini e Weisz. Come presenze bisognerebbe capire quanto avanti si spingerà nelle coppe l'Inter nei prossimi anni, ma se per pura ipotesi prendessimo come dato indicativo le 49 panchine collezionate nel 2023/24 (considerando anche le ultime 4 giornate che mancano) allora Inzaghi viaggerebbe al ritmo delle 300 panchine, entrando anche qui nel podio che vede attualmente lo stesso Herrera a 366 panchine totali, Mancini a 303, con Trapattoni staccato a 232. Parliamo di fantacalcio almeno per il momento, ma Inzaghi ha le carte in regola per smentire l'abitudine italiana fatta di cicli brevi e tanti cambi in corsa.