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Calhanoglu mette la musica (e la doppietta), l'Inter avvia la festa: è 2-0 sul Torino

di Marco Corradi
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
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Un primo tempo in balia degli eventi, nel quale il vero spettacolo era stato sugli spalti, e una ripresa cinica e implacabile. L'Inter avvia così la festa-scudetto, con due reti nella ripresa dopo l'episodio chiave della sfida col Torino: Tameze viene espulso al 50' e lascia i suoi in dieci, facendo saltare il piano-partita di Juric. Da qui in poi la gara subisce una significativa svolta: Calhanoglu la sblocca al 56' con un sinistro chirurgico e raddoppia al 59' su rigore, chiudendo i giochi. L'Inter controlla e cerca in tutti i modi di far segnare Lautaro, senza riuscirci: la chance migliore è per Asllani, ma finisce 2-0. 

Lo spettacolo è solo sugli spalti nel primo tempo: 0-0 al 45', Juric contiene l'Inter

Il Torino omaggia l'Inter campione d'Italia, concedendole il pasillo de honor, e poi si concentra su come farle male. Juric appronta il piano-partita perfetto, con un 4-3-3 che fa saltare gli schemi e vede Vlasic-Lazaro ai lati di Duvan Zapata, con Bellanova e Rodriguez che si alzano molto da terzini e un centrocampo molto aggressivo nel pressing. Nei primi minuti l'Inter è più focalizzata sulla festa sugli spalti che sul campo, e rischia qualcosa: Sommer salva su Rodriguez e Duvan Zapata, che spreca anche un'altra chance di testa.

I nerazzurri ci mettono qualche minuto a carburare, tentando la rete della domenica con Mkhitaryan e facendosi vedere con Carlos Augusto, poi cambia passo. Inzaghi ordina a Pavard di alzarsi sulla linea degli attaccanti e la mossa risveglia la squadra, che manca la rete con Calhanoglu (colpito Thuram) e Lautaro. Finisce 0-0 al 45', nerazzurri quasi mai pericolosi. Mentre il Torino gioca una grande gara difensiva e ha le migliori chances. 

Tameze condanna il Toro, Calhanoglu fa il resto: l'Inter vince 2-0 e dà il via alla festa

La ripresa inizia con l'episodio che dà la svolta definitiva al match. Adrien Tameze stende Mkhitaryan, che sta indirizzandosi verso la porta con un rapido contropiede. Ferrieri Caputi opta per il giallo, poi viene richiamata al VAR ed opta per un rosso che per certi versi sembra eccessivo, visto che l'azione era diretta verso l'esterno. Il Toro resta in dieci e viene subito colpito da un'Inter cinica, che fa girare palla da un lato all'altro del campo e segna l'1-0 con Hakan Calhanoglu (56'): il turco riceve da Mkhitaryan (ottavo assist) e colpisce col sinistro alle spalle di Vanja Milinkovic-Savic. Neanche il tempo di esultare per la prima rete, che l'Inter raddoppia: Lovato affossa Thuram, Calha fa il bis dal dischetto al 59' e sale a 13 reti in Serie A.

Qui c'è un siparietto tra i nerazzurri, con Lautaro che offre il pallone al compagno nonostante sia a secco da due mesi: il turco gli chiede se è sicuro di non voler battere e il Toro, da vero capitano, ribadisce con un "Sei tu il rigorista, calci tu". Inzaghi opta per cinque cambi nell'arco di dieci minuti: fuori Mkhitaryan, Calhanoglu, Thuram, Bastoni e Barella. Si chiude con tre punte (Sanchez, Arna, Lautaro) più Buchanan, che fa scalare Carlos Augusto a braccetto sinistro. Qui il piano è chiaro: l'Inter vuole gestire per proteggere il 18° clean sheet di Sommer, ma anche segnare altre reti per un pubblico festante. Ci vanno vicini Asllani e Frattesi, ma non Lautaro: prosegue il digiuno del Toro, che non segna dal 28 febbraio (Atalanta). L'Inter vince 2-0 e avvia la festa-scudetto: dalle 16 il giro in città col bus scoperto, che porterà la squadra verso il bagno di folla in Duomo. 


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Lunedì 13 Maggio 2024