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Inzaghi cancella la delusione per lo Scudetto del Milan: ora sembra preistoria

di Daniele Najjar
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
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In tanti nello Scudetto vinto ieri sera dall'Inter hanno visto una sorta di chiusura del cerchio nel percorso fatto da Inzaghi all'Inter. Perché il tecnico nerazzurro è passato da alti e bassi in questi anni a Milano, con il punto più buio toccato con quello Scudetto strappato dal Milan, due stagioni fa. Come ricorda Tuttosport, però, ora è acqua passata: "I suoi primi tre anni all’Inter l’allenatore li ha chiusi con il punto esclamativo, cancellando - proprio col Milan - la delusione per quel campionato perso in volata con annesso fiume di lacrime versate a San Siro per l’inutilità della vittoria sulla Sampdoria a fronte del successo dei rossoneri a Reggio Emilia con il Sassuolo. Preistoria. Come fotografa pure la parabola inversa di un Milan umiliato dal sesto derby perso di fila (per i rossoneri, a corredo, è stata la terza partita persa delle ultime quattro giocate e il 3-3 a Reggio Emilia con il Sassuolo non può essere certo giudicato come un risultato positivo...)". 

Il finale del derby ha mostrato lati meno esemplari: "Dopo l’1-2 la partita si è pure incattivita e Colombo ha espulso prima Theo Hernandez e Dumfries (col francese che ha innescato il pandemonio) e Calabria (reo di aver dato una gomitata a Frattesi). Rossi che, uniti al giallo preso da Tomori, toglieranno a Pioli tre titolari contro la Juve a Torino. A completare un deprimente finale per il Milan, l’ideona di sparare a tutto volume dagli altoparlanti musica da rave per coprire i festeggiamenti degli avversari. Quasi superfluo sottolineare come ai tempi di Berlusconi e Galliani, questo non sarebbe mai accaduto e che a livello di stile, il Milan di Cardinale (che mai ha salutato pubblicamente Zhang, tra l’altro) di strada ne debba fare ancora tanta. Stile che invece non è mai mancato a Simone Inzaghi: il 12 luglio, giorno della conferenza stampa che ha preceduto il primo allenamento stagionale, aveva detto «Noi siamo l’Inter e sappiamo che abbiamo l’obbligo di vincere lo scudetto che vuol dire seconda stella». È stato di parola".


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Venerdì 3 Maggio 2024