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Branca: "Inter, l'Udinese non è da sottovalutare. Conte-Mou due mondi opposti. Thohir? Cessione inevitabile"

di Stefano Bertocchi
per Fcinternews.it

"Sono molto legato all’Udinese, è il club in cui ho giocato di più. Arrivai nel 1986 con patron Pozzo, saluto lui e la sua famiglia con affetto: gente appassionata e innamorata dell’Udinese. Sulla carta l’Inter è favorita, ma non dovrà sottovalutare un avversario che finora ha certamente faticato, ma poi si è stretta attorno al proprio allenatore. E l’1-1 con l’Atalanta lo conferma. Per tornare a Milano con una vittoria servirà assoluta determinazione". Parola di Marco Branca, doppio ex di Udinese e Inter raggiunto da La Gazzetta dello Sport a poche ore dalla sfida della Dacia Arena di Udine.

L'Inter è la favorita per lo Scudetto?
"La rosa è piuttosto completa e la mancanza dell’impegno europeo potrà incidere: può vincere, ma come tutti dovrà considerare la variante Covid-19. E qui entra il gioco la fortuna: puoi ritrovarti senza 2-3 big, poi certe assenze pesano in base al nome di chi affronti. Contro la Juventus, per esempio, Conte ha schierato la formazione-tipo contro un Pirlo in difficoltà sotto questo punto di vista".

A proposito di Conte: ci sono delle similitudini con Mourinho?
"Due mondi opposti. Non conosco Antonio, mi limito a osservarlo da esterno: conta sempre il risultato, anche il modo con cui lo si raggiunge. Penso sia un ottimo professionista e lo sta dimostrando: gli auguro il meglio".

Ora la questione societaria.
"Sono sorpreso. Non mi sarei mai aspettato questo cambio di strategia da parte degli Zhang, anche perché parliamo di una famiglia con grande disponibilità economica. È un peccato, spero che tutto possa andare per il meglio: con loro o senza di loro. In ogni caso, al netto di chi ci sarà, mi aspetto passione: nel calcio e nello sport in generale è decisiva. Certamente contano le qualità fisiche e tecniche, la bravura degli allenatori e l’intelligenza dei dirigenti nello scegliere i calciatori, ma senza trasporto emozionale non si va da nessuna parte. Senza, a fine campionato ti ritrovi con 6-8 punti in meno".

I suoi anni nerazzurri in una parola.
"Spettacolari. In bacheca ci sono 15 titoli, nessun d.t. ha vinto quanto me nella storia dell’Inter e, come tutti i miei compagni di viaggio, mi sono divertito da morire. C’è solo un rammarico: la Supercoppa Europea persa con l’Atletico Madrid".

Come spiega il cambio di rendimento dopo il Triplete?
"Con la Champions e il Mondiale per Club era finito un ciclo: non c’era più la stessa passione, la stessa motivazione, la stessa energia. Così abbiamo cercato un’alternativa: il cambio di proprietà".

La cessione a Thohir era inevitabile?
"Purtroppo sì, proprio per ciò che ho appena spiegato".

Due nomi: Benitez e Gasperini.
"Due ottimi allenatori capitati nel club sbagliato in momenti sbagliati. Gian Piero ha bisogno di gente fresca, giovane e fisicamente brillante per plasmare il gruppo. E per Rafael il discorso è simile: quando li abbiamo scelti eravamo a un passo dalla fine. Non fu colpa loro: l’epilogo delle rispettive storie ha altre spiegazioni. Diciamo che l’ambiente era scarico da un po'".

Inevitabilmente, Mancini e Mourinho sono i 'suoi' allenatori.
"Certo, ma preferisco parlare di un gruppo di persone eccezionali, affiatate e che si volevano bene. Per esempio, non posso dimenticare Baresi e i tanti osservatori. L’equipe era perfetta, altrimenti non avremmo mai vinto tutti quei titoli".

Oggi ci sono Marotta e Ausilio.
"Conosco meglio Piero, lo portai in Prima Squadra dal settore giovanile. Cercano di ottimizzare al meglio ciò che hanno a disposizione: sono entrambi degli ottimi professionisti".

L’Inter tornerà a vincere?
"L’ambiente è particolare, poi le chiedo: cosa intende con il verbo 'vincere'? Puoi vincere uno scudetto ogni 10-15 anni e aprire un ciclo come il nostro. Sono cose totalmente diverse: la forza di una squadra, di una società, di una piazza lo dà la continuità, non il successo isolato. Noi abbiamo aperto e chiuso un percorso lungo e ricco di successi, mi auguro che la nuova Inter possa fare altrettanto".


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Martedì 23 Aprile 2024