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L'Inter è di Inzaghi. Uomini in difficoltà: Garcia, Pioli e Sarri. Frosinone in alta quota

di Marco Piccari
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Torna la rubrica sulle pagine di TMW con Marco Piccari - direttore di TMW Radio - che con il suo “Due di Piccari” racconta l'attualità del calcio italiano anche dopo la quarta giornata con tre carte di scala quaranta. Il due di Cuori, di Picche e il Jolly.

DUE DI CUORI
Torna il campionato e l'Inter conquista subito il cuore dei suoi tifosi travolgendo nel derby il Milan. La squadra nerazzurra non è più pazza, ma terribilmente forte. Una corazzata che contro i rossoneri ha mostrato una notevole consapevolezza delle sue qualità.

1) Una solidità impressionante. Un solo gol incassato in 4 partite certifica la forza difensiva. Impossibile passare, un muro impenetrabile, linee serrate e giocatori veloci nel recuperare il pallone per ripartire. Migliore partenza difensiva dall'arrivo di Inzaghi. Diga.
2) Gioco semplice ed efficace. L'Inter esibisce un calcio veloce con cambi di gioco ed inserimenti continui dei centrocampisti e inoltre prende possesso dell'area avversari sempre con tanti uomini. Il gol è sempre nell'aria, le 13 reti in 4 partite testimoniano la capacità offensiva della squadra. Secondo migliore attacco dopo 4 giornate dell'era Inzaghi ( 15 gol nel 21-22).
3) Qualità elevata. Il gruppo di Inzaghi è supportato da una tecnica importante in difesa, dove i giocatori sanno costruire. A centrocampo ci sono calciatori che hanno forza e geometrie e in attacco brilla la coppia Lautaro -Thuram con il francese molto applicato e al servizio della squadra.
4) Il gruppo. Questa Inter è tanto squadra, tutti sono coinvolti e chi entra è subito sul pezzo. Meno io e più noi.
5) Il tecnico. Simone Inzaghi ha scelto uomini funzionali al suo gioco e dopo la finale di Champions persa è diventato il capo di questo gruppo. È sempre di più l'Inter di Inzaghi.
Impressionante la prova di forza espressa dall'Inter contro il Milan, dopo 4 partite è forte la sensazione di una fuga dei nerazzurri modello Napoli di Spalletti.
In scia occhio alla Juventus che strappa un cuore per la prestazione offerta contro la Lazio. Squadra con baricentro alto e grande aggressività. Nei 20 minuti iniziali la Juve ha fatto calcio d'attacco. Se questa idea trova continuità i bianconeri possono inseguire l'Inter e, attenzione, con una partita a settimana questo gioco può essere provato fino alla nausea per diventare sempre più presente nei 90'. Gioco e non solo singoli, il vecchio Allegri va messo in archivio: serve modernità. Magnanelli e Giuntoli gli uomini del cambiamento.

DUE DI PICCHE
Dove sono finiti i campioni d'Italia? Dopo 4 partite già 5 punti di ritardo dai primi in classifica. Non benissimo, ma a preoccupare non sono i punti di distacco. Il problema è che non si vede più quel Napoli travolgente per gioco e convinzione. Nel primo tempo contro il Genoa 0 tiri in porta e 0 occasioni create. Impensabile per i campioni in carica che si salvano nella ripresa per una reazione caratteriale. Il Napoli sembra troppo diverso, forse sarebbe il caso di ritrovare un pò del recente passato. Al momento Garcia ha tolto troppo di quella squadra, è il caso di riportare al centro del villaggio un pò di Spalletti.
Malissimo Pioli, il suo Milan nel derby viene travolto sotto ogni punto di vista. Squadra annichilita tatticamente, tecnicamente e mentalmente; quinto derby consecutivo perso: un disastro. Sentire a fine partita il tecnico parlare dei 4' iniziali di possesso palla del Milan ha reso tutto ancora più pesante. Pioli è sembrato fuori dalla realtà e anche eccessivamente presuntuoso. Segnale preoccupate per il futuro. Preoccupa anche la sconfitta della Lazio contro la Juventus, la terza in quattro partite. La squadra subisce gol in maniera imbarazzante, peggiore avvio difensivo dell'era Sarri, e davanti fatica a creare. Il KO per 3-1 subìto dalla Juventus non può essere racchiuso in un episodio arbitrale avvenuto al minuto 8 di gioco. Un grande alibi per la società e per il tecnico. A Torino si sono visti troppi errori di campo. Squadra fragile dietro e scollata tra difesa e centrocampo. Mediana squilibrata e un possesso palla sterile. Una sconfitta che deve andare oltre l'arbitraggio.

JOLLY
Di solito come Jolly di giornata scelgo sempre un calciatore e oggi potrei indicare Vlahovic che sembra tornato quello viola, Thuram che segna un gol alla Ibra, Dybala che danza in area a ritmo di tango argentino, invece scelgo una squadra: il Frosinone. La squadra di Di Francesco batte il Sassuolo con sofferenza, gioco e individualità (vedi Turati che para alla Gordon Banks). Il Frosinone è la sorpresa di questo avvio, 7 punti e seconda migliore partenza del tecnico in Serie A. Un inizio come i campioni d'Italia e meglio di Roma e Lazio. Un bel vedere: alta quota.


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Martedì 17 Settembre 2024
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