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La contender che non ti aspetti. Ma questo Milan è davvero pronto per giocarsi lo Scudetto?

di Simone Bernabei
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

3115 giorni e 8 stagioni dopo. Anni e chilometri indietro, quelli che la memoria deve ripercorrere per andare a pescare l'ultima volta in cui il Milan era da solo in vetta alla classifica di Serie A. "Siamo solo all'inizio, 4 giornate sono troppo poche per fare valutazioni e dare giudizi", gridano in queste ore i detrattori del Diavolo. Vero, giusto, inconfutabile. Ma tant'è. Oggi il Milan, dati e immagini alla mano, è la squadra più quadrata e con più entusiasmo di tutta Italia e quel primato, quella vetta, seppur precoce è indicativa. Indicativa delle potenzialità dei rossoneri, più che della sua reale forza nel qui e nell'ora.

Ha ragione Giampaolo - "La costruzione della squadra è avvenuta col tempo". Così Marco Giampaolo, attuale tecnico del Torino ed ex molto poco rimpianto dai rossoneri. Le basi del nuovo Milan, in effetti, sono state in gran parte poste nella fugace avventura dello stesso Giampaolo a Milanello, all'inizio della scorsa stagione. Ma da quel momento in poi, chissà quanti metri cubi di acqua sono passati sotto i ponti... L'insediamento di Stefano Pioli, nonostante i mugugni di buona parte della tifoseria, ha dato al Milan ciò che mancava. Ovvero impianto di gioco riconoscibile, idee e concetti ben assimilabili dai giocatori, quadratura tattica, certezze di campo e Zlatan Ibrahimovic. Perché sì, dietro la presenza dello svedese in campo oggi c'è pure lo zampino di Pioli. Ce l'avreste visto Ibra titolare nel derby con la sua numero 11 nel caso in cui fosse arrivato, nome a caso, Ralf Rangnick? Risposta scontata. Ma Ibra a parte questo Milan è anche tanto tanto altro. E' solidità difensiva. E' entusiasmo dei più giovani. E' cinismo e fame di successi della sua stella. E' Gigio Donnarumma e Alessio Romagnoli. E' Hakan Calhanoglu, fossimo in NBA il titolo di MIP (Most Improved Player) sarebbe certamente suo. Se presi singolarmente sono solo dettagli, diranno in molti. Ma messi insieme, diciamo noi, danno un quadro d'insieme che a quanto pare può portare a sognare lo Scudetto. Il ragionamento coinvolge gli ultimi mesi rossoneri, sia chiaro: le 4 vittorie di oggi, infatti, si sommano ai risultati post lockdown. Per un totale che parla di 13 vittorie e 4 pareggi nelle 17 partite dopo il lockdown. Senza nessuna sconfitta.

Esistono anche dei contro - Viste le premesse la risposta è scontata: sì, il Milan è da Scudetto. O almeno è destinato ad essere una contender. Ma con uno sguardo più ampio della situazione qualche dubbio in merito viene comunque. Uno: il Milan è squadra che sta volando sulle ali dell'entusiasmo. Cosa succederà alla prima battuta d'arresto? O dando una lettura diversa, cosa succederà quando la condizione dei giocatori chiave vivrà una fisiologica flessione? Il tempo darà risposte. Ancora: il Milan oggi è Zlatan Ibrahimovic. La carta d'identità per lo svedese è solo un numero, ma la realtà dice che difficilmente Ibra potrà giocare sempre e sempre a questi livelli. Il Milan sarà pronto nelle giornate in cui mancherà Zlatan? Quindi un ragionamento sulla continuità: il Milan l'ha trovata e forse è questa la notizia più bella rispetto al recente passato. Nelle stagioni scorse il Milan alternava periodi di successi a momenti di buio profondo dal punto di vista dei risultati. Ma gli uomini di Pioli saranno in grado di mantenerla per tutto il campionato, anche nei momenti densi e stressanti in cui ci saranno da mettere in contro le sfide del giovedì in Europa League? Se le risposte a questi dubbi daranno sostegno al Milan, allora queste saranno tutte parole al vento. E a quel punto tutti si potranno convincere del fatto che il Milan, che questo Milan, può davvero competere per lo Scudetto.

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Venerdì 3 Maggio 2024
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