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Mourinho riaccende la polemica sugli arbitri. Poi sottolinea gli anni di contratto che rimangono

di Andrea Losapio
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Mourinho riaccende la polemica con Joe Barone, chiedendo conto dei punti che non verranno restituiti dopo i tanti errori arbitrali. Anche perché Mou ha poi posto l'accento sugli arbitri sospesi dopo gli errori a sfavore della Roma. Non lascerà la Capitale, il tecnico portoghese, perché ha ancora due anni di contratto.

Di seguito la conferenza stampa integrale di Mourinho alla vigilia della gara col Venezia.

Pensa che la finale tolga concentrazione alla squadra?

"Penso e spero di no. Vedo che c'è gente interessata al fatto che noi possiamo finire ottavi e vincere la finale. Capisco che in questo modo sarebbe una cosa fantastica per il calcio italiano, 8 squadre in Europa l'anno prossimo sarebbe importante, ma questo non si deve fare, sarebbe mancanza di rispetto verso gente che lavora tanto come facciamo noi. Con la Fiorentina ho visto una Roma stanca, avevano un motore diverso rispetto a noi. Siamo soprattutto stanchi di arbitri all'interno del Var puniti e sospesi solo dopo la nostra gara per gli errori fatti contro di noi. Sospenderli vuol dire ammettere l'errore, ma a noi i punti chi li restituisce? Vogliamo finire quinti o sesti, sono le posizioni in cui siamo stati per tutta la stagione. Non ho paura di questa possibile mancanza di concentrazione".

Roma squadra italiana con più partite in stagione: come si gestiscono le energie? State monitorando Mkhitaryan?

"Per Mkhitaryan non c'è gestione, è infortunato, non è disponibile quindi non c'è alcuna gestione. Non abbiamo una rosa per dei cambi stravolgenti in formazione, non siamo al livello da avere due giocatori simili per ruolo e dunque una grande alternanza. Non posso fare otto-nove cambi. Noi dobbiamo pensare a vincere perché è l'ultima gara all'Olimpico e se vinciamo possiamo andare all'ultima gara padroni del nostro destino. Vinciamo domani, con tutto il rispetto per il Venezia che si gioca il suo futuro. Gestione minima, un paio di cambi sicuramente domani e un paio con il Torino, così da rompere questa sequenza di tante partite".

Cosa rappresenta per voi l'atteggiamento e la mentalità di Zalewski?

"Non faccio grandi differenze di mentalità e atteggiamento tra Zalewski e altri giocatori giovani. Per lui è arrivata l'opportunità in un momento in cui la squadra necessitava un'opzione diversa come lui. Abbiamo deciso di metterlo in quella posiziona lì, sotto 2-0 contro il Verona, senza Spinazzola ed El Shaarawy, lui ha avuto la chance in una situazione di rischio e si è fatto trovare pronto. Se dovesse arrivare per gli altri giovani vediamo se sono bravi a coglierla al volo. Lui è rappresentativo per quello che vogliamo portare e del nostro rapporto col settore giovanile".

Ha già detto con realismo che sarà complicato arrivare al quarto posto il prossimo anno: servono più soldi o più tempo per arrivare al livello delle altre?

"L'organizzazione è importante e stiamo crescendo rispetto al mio arrivo ad agosto. Abbiamo fatto un gran lavoro su più livelli. Ho due anni di contratto e il tempo è necessario, perché se torniamo a Zalewski parliamo di giocatori che hanno bisogno di tempo. In altri club questo tempo neanche esiste, non ne hanno bisogno. E dopo è una questione di qualità e quantità, perché noi abbiamo sofferto quest'anno in determinati momenti per un fattore di quantità in panchina. Io e la proprietà vogliamo arrivare in Champions: abbiamo organizzazione, tempo e talento. Abbiamo la passione dei tifosi e poco a poco dobbiamo migliorare. Poi vediamo cosa succede. Per adesso viviamo queste partite quindi basta parlare del prossimo anno".

In quali altri aspetti vede migliorata questa Roma?

"Ma la stagione non è finita, le analisi globali si fanno alla fine. Abbiamo ancora tre gare e dal punto di vista emozionale c'è una finale che non si gioca da tanto tempo. Queste due gare sono importanti per noi per chiudere al meglio il campionato".

Un milione di tifosi all'Olimpico, domani sarà un modo per ringraziarli.

"Abbiamo deciso internamente che il minimo che possiamo fare è ringraziare questa gente, ognuno a proprio modo. Il loro amore e il loro affetto è stato in campo, quindi al di là del risultato finale faremo un giro di campo per abbracciarli. Meglio se lo facciamo sorridendo dopo una vittoria, sono stati fantastici. A proposito, faccio gli auguri a mister Zeman per il suo compleanno di ieri".

16.12 - Fine della conferenza stampa.

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