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Presentazione Matos: "La lotta per la salvezza è difficile, ma io darò il massimo"

di Anna Vuerich
per Tuttohellasverona.it
Federico De Luca
Federico De Luca

Il giocatore Ryder Santos Pinto Matos è ora ufficialmente un nuovo attaccante dell'Hellas Verona.
Il brasiliano si presenta ai media e a tutto il pubblico gialloblù presso la sala stampa della sede ufficiale del Verona in via Francia.

"Io ho molto da dimostrare. Mi ha visto Pantaleo Corvino quando avevo quattordici anni e giocavo in una squadra brasiliana che si chiama "Vittoria". Così sono arrivato alla Fiorentina. Ora sono qui per rilanciarmi, aiutare il Verona a raggiungere i suoi obiettivi.

Cosa non ha funzionato a Udine? È un bel posto ma non ho avuto così tanta continuità. Il Verona mi voleva già da giugno e ho visto che tutti parlano bene della città. La squadra è grande e così la tifoseria. Speriamo di raggiungere l'obiettivo.
Quest'estate non sono arrivato perché c'è stato lo stop dell'Udinese.

Che effetto mi ha fatto il Verona nella partita contro l'Udinese? In quella partita non ho giocato molto bene, ma la mia squadra sì.
Il Verona mi ha accolto bene. Sicuramente dobbiamo fare bene per salvarci.

Cosa penso di portare qui? Non è un'impresa facile ora. È difficile, però i ragazzi ci credono e così tutta la dirigenza.
Ora dobbiamo andare a giocare contro Crotone per il risultato, contando sulla nostra tifoseria che sarà molto importante.

Il mio ruolo? Ho parlato con il mister per la mia posizione: o esterno aperto o come seconda punta. Questi sono i due ruoli in cui mi trovo meglio.

Cosa conosco del Verona? È una squadra storica, che anche in Brasile si conosce bene. Sono molto contento di essere qui. 
Tutti i compagni mi hanno trattato bene. Bessa e Romulo soprattutto.

Come sta vivendo Bessa il mercato? Non sono entrato in questo discorso. Mi ha solo parlato del posto e della squadra. Lui è un giocatore davvero molto bravo.

Io sono molto motivato e sono pronto: vengo con entusiasmo e darò il mio massimo per aiutare la squadra.
Secondo me ora comunque la strada è ancora lunga e sarà difficile, però la squadra è lì e dobbiamo, come ha detto il mister, vincere e fare più punti possibile.

La mia caratteristica principale? Le mie qualità sono dribbling e velocità, ma sono venuto qua per fare gol.

La lotta per la salvezza? So com'è, so che è un ambiente difficile, ma dobbiamo assolutamente dare il massimo.

La persona che mi ha aiutato ad arrivare dove sono ora? Ci sono due uomini che devo ringraziare: Renato Buso, l'allora allenatore della Primavera della Fiorentina, e Montella sono state le persone più importanti per me nella mia carriera. Sono loro che mi hanno aiutato più di tutti perché è grazie a loro che sono cresciuto".


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