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ESCLUSIVA TMW - Zichella: "Successo di Italiano nasce dalla gavetta. In C attenti a Paci e Gattuso"

di Luca Bargellini
Uff. Stampa Teramo
Uff. Stampa Teramo
Vincenzo Italiano è il giovane allenatore emergente in Serie A, ma anche in B e Lega Pro i tecnici di prospettiva non mancano. Per fare il punto della situazione la redazione di TMW ha interpellato Giovanni Zichella, tecnico con esperienze a Teramo e Salò dopo una lunga esperienza nei settori giovanili di Avellino e Torino:

Alla sua prima stagione in Serie A Vincenzo Italiano si è conquistato le attenzioni del grande palcoscenico dopo anni di gavetta. A suo avviso in Serie B ci sono già altri giovani allenatori pronti al salto di categoria?
“La gavetta, a mio parere è fondamentale. Ricordo anni fa, in un aggiornamento tecnico di Eugenio Fascetti, disse che per essere un buon allenatore bisogna passare dal settore giovanile, poi fare l’allenatore in seconda con gli adulti e poi provare da solo, sinceramente questo è stato il mio percorso così come quello di Italiano. Ha iniziato con i giovani, poi l’allenatore in seconda al Venezia, poi ha iniziato da solo in serie D, poi a Trapani dove vince la Serie C, va a Spezia e vince la B, quest’anno molto bene in A con lo Spezia: i risultati di questo allenatore si commentano da soli.
Per quanto riguarda gli altri faccio due nomi. Il primo è Zanetti del Venezia: l’ho incontrato anni fa quando lui era al SudTirol e io a Teramo, e già lì avevo intuito che avrebbe avuto successo, perché aveva idee pur essendo giovane e mi era piaciuta la sua educazione verso gli avversari. L’altro è Dionisi dell’Empoli, anche lui incontrato quando era all’Imolese. Mi aveva fatto un’ottima impressione. Anche lui come Italiano è partito dal basso”. 


Anche in Serie C i nomi nuovi non mancano. Da Diana del Renate a Modesto della Pro Vercelli, fino a Marchionni del Foggia. Che pensa di questi tre tecnici? Ce ne sono altri da tenere sotto osservazione?
“I tre nomi che ha appena accennato sono allenatori che stanno facendo bene, hanno avuto un rendimento costante, anche se solo per il blasone del Foggia sei chiede di provare a vincere, mentre a Vercelli e Renate non c’è questo tipo di pressione. Vorrei fare altri due nomi di allenatori: uno è quello di Paci del Teramo che mi piace per fa giocare la squadra e per come ha migliorato i giovani dall’inizio della stagione, e poi Gattuso, che sta facendo molto bene a Como”.

Sempre in Serie C a farla da padrone è la Ternana di Cristiano Lucarelli. Da dove nasce il rendimento strepitoso delle Fere in questa stagione? Quanto c'è di Cristiano Lucarelli?
“Normale che quando una squadra ottiene risultati come la Ternana, dobbiamo per forza dire che dispone di un’ottima rosa, però questa volta bisogna ammette che Lucarelli sta facendo un grandissimo lavoro, perché altrimenti quando le cose non vanno bene la colpa è solo dell’allenatore, mentre quando le cose vanno bene i meriti devono essere suddivisi, con calciatori, staff e società”. 


Chiudiamo tornando in Serie B. A Brescia Massimo Cellino ha già messo a referto ben cinque allenatori: Delneri, Lopez, Gastaldello, Dionigi e lo spagnolo Clotet. Quando è difficile lavorare sapendo di avere così poco tempo per imporsi? E' possibile che un tecnico, seppur di fronte ad una società così blasonata, arrivi a dire 'No grazie' per il curriculum del presidente delle Rondinelle?
“Rispondo con una battuta: “in questi casi aumentano le possibilità di lavoro per noi allenatori”! A parte gli scherzi, quando si decide di intraprendere la carriera da allenatore, si deve mettere in preventivo che l’esonero fa parte della professione, poi succede che in alcune piazze è più facile andare a casa, mentre altre un po’ meno, vedi l’esempio del Cittadella”.
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