Gravina: "Sono tristi i presidenti che non vogliono ripartire per non pagare gli stipendi"
di Raimondo De Magistris
Daniele Buffa/Image Sport
Gravina: "Ecco perché la FIGC ha sempre spinto per ripartire" - Il numero uno della Federazione ha poi spiegato perché, dal suo punto di vista, la ripartenza già in questa stagione non è mai stata in discussione: "La nostra esigenza di ripartenza è consacrata all’interno del nostro DNA: ci chiamiamo Federazione Italiana Giuoco Calcio. Per me è stata una parentesi di grande tristezza, e lo farò presente, constatare che nel mondo del calcio alcuni facciano di tutto per non giocare, convinti che così non pagherebbero alcune mensilità ai propri tesserati. È un gioco perverso quello di una società che non vuole giocare per limitare i danni. Tutto questo mi ha convinto a portare avanti questa battaglia. So quanti italiani pensano che non si debba giocare: capisco che sarà triste vedere le partite a porte chiuse, ma se riparte l’economia del nostro Paese non può non ripartire una delle sue industrie più importanti”.
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