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Commisso: "Impossibile per la Fiorentina competere se i top club spendono più dei guadagni"

di Pietro Lazzerini
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Nel corso del lungo intervento durante il meeting organizzato dal Financial Times negli Stati Uniti, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha parlato anche dei problemi del calcio italiano ed europeo: "Le persone che oggi guadagnano con il calcio italiano sono persone che hanno acquistato piccoli club di Serie B o club che erano andati in bancarotta. Penso a club come la Lazio, il Napoli, l’Atalanta. Altri club sono stati acquistati a prezzi bassi. Il prezzo di acquisto è importante per le prospettive di guadagno future. Nel mio caso, il prezzo di acquisto sarebbe stato inferiore se avessi rilevato la Fiorentina durante la pandemia. Ma credo che tutti gli investitori facciano un confronto tra il valore delle squadre americane, almeno per quanto riguarda gli americani, e quello delle squadre di calcio europee. Ho acquistato la Fiorentina a un prezzo doppio rispetto ai ricavi. Il valore delle squadre americane è di sei volte quello dei ricavi. Una grande differenza. Perché? Innanzitutto perché le squadre americane sono proprietarie dello stadio in cui giocano. In Italia la maggior parte degli stadi è di proprietà comunale. A Firenze paghiamo un affitto al Comune per poter giocare al Franchi. Lo stadio è stato costruito dal 1931 e uno dei grandi lati negativi del calcio italiano è la situazione relativa alle infrastrutture. L’impossibilità per le persone come me di dire “voglio costruire uno stadio nuovo, comodo per i tifosi e che possa generare ricavi”. In Italia è molto difficile farlo. La crescita dei ricavi delle 20 migliori squadre pubblicata da Deloitte è stata del 9% negli ultimi 10 anni. Ed è un dato positivo. I multipli non sono cambiati, perché nel calcio europeo non ci sono le regole che sono state create, invece, negli Stati Uniti. Significa che se generi 600 milioni di dollari di ricavi, puoi spenderne 700 milioni. È quello che succede a squadre come il Barcellona e ad altre squadre, che pagano troppo i propri giocatori, e questo rende impossibile per squadre come la Fiorentina competere ad armi pari. Il mio suggerimento è quello di prendere spunto da quanto di positivo si fa negli sport americani. Come ad esempio il salary cap, il controllo sulle percentuali dei procuratori e sul mercato dei giocatori, la responsabilità finanziaria. Eliminare la burocrazia che fa in modo che tutti possano avere accesso ai giocatori (UEFA, FIFA, campionati nazionali). Oggi ci sono giocatori che si trovano in Sud America. Ne abbiamo due in Argentina, uno in Uruguay e uno che gioca per il Cile. E avrebbero una partita da giocare lunedì. Stavolta ce la faranno, ma l’ultima volta non è stato possibile, perché sono tornati in Italia lo stesso giorno della partita. Questo prima o poi deve essere regolamentato, perché ha un impatto sulle attività dei club. Sono i club a pagare i giocatori e i club devono poter gestire al meglio tutte queste situazioni".
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