Menù Notizie

NIENTE CERTEZZE, SIAMO VIOLA: DAL MERCATO AL FUTURO NESSUNA SICUREZZA PER LA FIORENTINA

di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it
Foto

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, dice Lucio Anneo Seneca, filosofo stoico dell’antica Roma. E in casa viola una direzione certa, una rotta precisa, una direttrice di marcia, è proprio ciò che manca. 

Giusto qualche giorno fa il club viola ha rinunziato a cuor leggero ad alcuni suoi calciatori, perdendoli a parametro zero, dopo aver predicato per lungo tempo che non si possono perdere i giocatori a zero (remember Vlahovic?): tra questi il suo giocatore di maggiore tasso qualitativo, Bonaventura (che di sicuro c’ha messo del suo perché si consumasse la rottura con la Fiorentina), il suo erede deputato, Castrovilli, ed un giocatore pagato a suo tempo 16 milioni di euro, Duncan. E tutto senza aver preso uno straccio di sostituto per nessuno di loro, infatti ad oggi il centrocampo della squadra risulta sguarnito in termini di qualità e di quantità.

Tralasciando la mancanza di qualunque forma di riconoscenza (che non è di questo mondo e chissà se del prossimo) verso calciatori ad esempio come Bonaventura che molto hanno dato alla causa viola, a stonare è l’assenza di valori etici da parte di chi si presentava come moralizzatore e riformatore del mondo del calcio, con le tanto strombazzate battaglie contro i procuratori ‘male del calcio’, coi quali oggi la Fiorentina fa fior di affari, contro le società oberate dai debiti, tipo l’odiata Juventus, della quale il club viola pare ormai diventato una succursale, il parente povero che suona alla porta col cappello in mano. Ai principi si è via via derogato, praticando una doppia morale che dovrebbe disgustare nell’intimo il popolo fiorentino, orgoglioso e ribelle. Dovrebbe se lo stato soporoso non perdurasse. 

L’intera gestione del club sembra dare il segno dell’assoluta casualità, che è l’esatto contrario della programmazione, l’opposto di ogni progetto, tanto per usare un termine antipatico a molti. Tutto accade quasi per caso, per ventura e sulla base di ciò che accade semmai ci si muove, in emergenza, in extremis,  quindi spendendo di più e spesso male. Ad oggi infatti alla Fiorentina non esiste un centrocampo, la difesa è quanto meno da sistemare e l’attacco è nel migliore dei casi un’incognita, con il solo Kean, esubero della Juve, graziosamente ingaggiato dai viola a prezzo più che pieno favorendo la signora, lui solo soletto a reggere le sorti della fase realizzativa con il suo curriculum croccante da zero gol segnati l’anno passato. 

Ma c’è di più: lanciamo una sfida, qualcuno, se riesce, ci indichi una certezza una in casa viola da usare come base per costruire le speranze future. Nemmeno lo stadio al momento. 

Della squadra abbiamo detto, ma siamo al 4 Luglio! Ribatteranno, con qualche ragione, gli ottimisti, i sanfedisti, i barbudos, i mullah strenui difensori d’ogni padrone in carica. Ma l’elenco delle incertezze può continuare: detto della squadra, coltivando la speranza che in questi e nei prossimi giorni la Fiorentina di Palladino acquisti forma e sostanza, diciamo che anche il settore giovanile viola, al momento, non rappresenta una particolare eccellenza, ma c’è il Viola Park! Così continua la litania dei muezzin che s’ode dal minareto. Già il Viola Park, al momento una struttura di cemento e qualche campo di calcio, costosissima in quanto a costruzione e mantenimento (si parla di 10 milioni l’anno una cifra enorme per un club col fatturato modesto  della Fiorentina), certo va detto che il centro sportivo ha solo un anno di vita e nel prossimo futuro ci si augura produrrà qualche buon elemento utile per la prima squadra. Per ora non è una certezza, ma una ragionevole speranza. C’ è poi la dirigenza, col settore tecnico affidato a Pradè e al nuovo arrivato Goretti e la direzione generale a Ferrari. Ecco, tralasciando l’ultimo arrivato, ancora non valutabile, Pradè ha alle spalle gli ultimi anni pieni di operazioni criticabili e messe in discussione da risultati non sempre brillanti. Ferrari ha un’esperienza da responsabile della comunicazione e non da Dg, tranne per il fatto che accompagnava Joe Barone ai tempi della sua direzione generale, ma anche al compianto dirigente s’imputava un’esperienza tutt’altro che di lungo corso nella gestione di un club calcistico. Alla morte improvvisa di Barone si sono affidati ruoli e responsabilità a chi già c’era, decisione logica e quasi obbligata. Ma passati diversi mesi, si lasciano tutti al loro posto, senza motivi particolari, senza grandi meriti acquisiti. Così, quasi per caso, per lasciare andare le cose come vanno, per inerzia e scarso interesse. 

Del resto se la dirigenza sta lì perché ci sta. Lo stesso gli obiettivi si decidono volta volta, in base a quel che succede, a dove tira il vento. E’ anche questa una filosofia del resto, infatti Lao Tse, filosofo cinese del VI secolo a.c. insegna: "Lascia che le cose scorrano naturalmente in avanti in qualsiasi modo loro piaccia". Ed è così anche per quel che riguarda la proprietà viola: la voce di Commisso manca da un pezzo,  ultimamente affidata al massimo a comunicati scritti stile Agenzia Stefani e letti alla stampa.

Ma qual è il futuro del club? Difficile dire se un giorno lontano (tra cent’anni!) ci sarà una successione in linea famigliare o si procederà ad una vendita, o a una svendita in fretta e furia, all’inizio dell’esperienza della famiglia Commisso a Firenze, il figlio di Rocco Joseph viveva quasi in pianta stabile a Firenze, ciò lasciava presagire una sua qualche passione calcistica e la voglia di imparare da vicino la gestione di un club, come del resto fanno a Roma e Bologna i rampolli di Friedkin e Saputo, poi a un certo punto Joseph da Firenze è sparito, e a parte sporadici messaggio via social in chiave viola, non s’è più saputo se segua o meno le vicende della Fiorentina, pur facendo ancora formalmente parte del cda della società gigliata.

Per quanto se ne sa Joseph vive a New York, Così come per quanto se ne sa la Fiorentina è di proprietà di una società che ha sede legale nel Delaware (stato americano che taluni definiscono paradiso fiscale), ufficialmente di proprietà di Rocco Commisso, come diceva Lorenzo il Magnifico, membro della famiglia Medici scrittore, poeta e signore di Firenze : quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza.


Altre notizie Fiorentina
Domenica 7 Luglio 2024