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PER BRUGGE UNA NOTTE CHE SA DI STORIA. LA VIOLA ARRIVA NELLA "TANA DELL'ASSASSINO"

di Alessandro Di Nardo
per Firenzeviola.it
Fonte foto: dai nostri inviati a Brugge- A. Giannattasio e T. Loreto

"Il purgatorio è una via di mezzo. Non hai fatto proprio schifo ma non sei neanche stato un granché. Come il Tottenham. O come Brugge" - O come la Conference. Parole, arrangiate per l'occasione, di Colin Farrel, protagonista di un thriller mozzafiato che si ambienterà proprio da quelle parti, in quel paese fiabesco delle Fiandre occidentali dove tutto sembra a metà tra sogno e realtà. Lo è per il protagonista di quel film, Ray (Colin Farrel appunto), intrappolato nella gabbia dorata di Brugge. In Bruges, pellicola del 2008 firmata Martin McDonagh, mischia paranoia, stress e colpi di scena a nastro. Tutto quello che un tifoso viola potrebbe trovare nei novanta minuti (se non oltre) di domani pomeriggio. Perché per uscire indenni dal purgatorio belga, o meglio dal limbo della Conference, i ragazzi di Vincenzo Italiano dovranno passare indenni il thriller in programma domani dalle 18.45 al Jan Breydel Stadium. Se spostiamo la nostra prospettiva, vediamo però che anche dall'altra parte i Blauw en Zwart (Blu-neri) si giocano tanto nel colossal in due atti, giunto adesso alla parte finale.

STORIA - Brugge è un puntino sulla mappa del Belgio indicato dai più soprattutto per il sopracitato film, per l'atmosfera fuori dal tempo come detto (godibile per una giornata, massimo due) ma anche per l'armata nerazzurra, una delle realtà calcistiche più luminose della zona con 46 titoli nazionali (18 campionati). Nella scintillante bacheca del Club Brugge manca l'assolo europeo, per questo la gara contro la Fiorentina è stata caricata di tanti significati anche da quelle parti: l'obiettivo, tornare in una finale europea a quarantotto anni dall'ultima volta - sconfitta nell'ultimo atto della Coppa Uefa 1975-76 col Liverpool - sembra a portata di mano per i ragazzi di Hayen. Lo stesso tecnico del Brugge lo ha detto poco fa in conferenza stampa: "Siamo una squadra che ha fame, domani sarà una gara importantissima per far crescere il calcio belga e andare più avanti in Europa. Sappiamo che dovremo dare tutti il massimo anche per i nostri tifosi”. Dalla propria parte Hayen e i suoi avranno un Jan Breydel gremito fino all'inverosimile. Circa 30mila cuori nerazzurri (con l'aggiunta di mille tifosi viola) pronti a spingere la squadra in una finale che vorrebbe dire storia anche per il movimento nazionale: le ultime belghe a raggiungere una finale europea sono state l'Anderlecht in Coppa Uefa nel 1984 e il Malines in Coppa delle Coppe nel 1988.

L'UNDICI DI HAYEN - Dichiarazioni e toni da chiamata alle armi per il tecnico di casa. Se non bastasse a ricordate a tutti che il Brugge è in questo momento una squadra in missione c'è anche una gigantesca scritta, in inglese, al campo d'allenamento dei nerazzurri che recita "No Sweat, No Glory", senza sudore non c'è gloria. Gli occhi della tigre li aveva anche Simon Mingolet, uno con nel curriculum più di 200 partite col Liverpool e diverse notti di gala contro Barcellona e Real Madrid. Ma per un belga come lui, leader emotivo della squadra, quella di domani conterà più di un match al Bernabeu. Si ripartirà da lui, tra i pali, dopo il breve interregno di Jackers, protagonsita in negativo all'andata e out per un problema fisico. Davanti all'ex Liverpool un'altra novità, con De Cuyper a sinistra per sostituire l'infortunato Mejer e Sabbe sulla corsia destra. I centrali dovrebbero essere Mechele e Ordonez, in mezzo al campo Odoi e Vetlesen per lo squalificato Onyedika (rosso all'andata); e poi arriviamo al pacchetto offensivo, confermatissimo Thiago come faro centrale, dietro di lui agiranno Vanaken in posizione centrale, Jutgla sulla sinistra e il rientrante Skov Olsen (in rete domenica con l'Anversa) a destra. Tutti calciatori -eccetto Mignolet- chiamati forse alla gara più importante della carriera nella notte più importante per la Brugge sportiva, alla vigilia della giornata più importante per la Brugge culturale. L'anticipo di Conference al mercoledì è dovuto infatti all'evento che si terrà giovedì, la processione del Sacro Sangue, cerimonia religiosa giunta al 720esimo anno e capace di radunare 50mila fedeli provenienti da tutta Europa oltre a 1800 figuranti. Una festa che acquisirebbe tutto un altro sapore in caso di qualificazione per la finale di Atene. La Fiorentina arriva oggi nella tana del "nemico", consapevole di dover giocare contro un popolo, un movimento e un paese intero. E consapevole che per evadere dal limbo della Conference servirà tutto il cinismo del caso, tutta la "coscienza da assassino" di Colin Farrel.


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Domenica 19 Maggio 2024