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FIORENTINA, LE COSE BELLE OLTRE AL RISULTATO. ATENE NON È LONTANA, A BRUGES SI PUÒ FARE. TUTTI GLI ERRORI (E ORRORI) DA EVITARE E L'IMPORTANZA DEGLI ALTRI

di Luca Cilli
per Firenzeviola.it

La cosa fondamentale è una, soprattutto una: la Fiorentina è riuscita a vincere con pieno merito l’andata della semifinale di Conference League al Franchi con il Club Brugge. In realtà guardando il lato positivo che ha lasciato in eredità la partita è andata anche oltre il risultato, perché nel complesso ha dimostrato in mezzo al campo nel confronto diretto di essere superiore rispetto ad un avversario comunque tosto, che merita rispetto e la giusta considerazione, ma che non può e non deve creare apprensioni oltre al dovuto. La possibilità di conquistare la seconda finale consecutiva in Conference dunque dipende solo ed esclusivamente dalla Fiorentina che da questo punto di vista si è messa nella miglior condizione possibile. Perché essere l’artefice del proprio destino rappresenta il massimo. Una condizione che non ha prezzo e vale come – se non di più – il 3-2 che tuttavia qualche rimpianto e zona d’ombra lascia. Però in determinati momenti dell’anno, in particolare quelli che possono segnare un punto di svolta, è giusto rendere merito ed esaltare in primis quanto di buono c’è stato. Come l’abilità di sapersi adattare alle sfide europee, esprimere il meglio delle proprie qualità in 180 minuti fra andata e ritorno, coinvolgere tutti i calciatori a disposizione compresi coloro i quali magari non sempre riescono a ritagliarsi uno spazio ampio. Le reti di Riccardo Sottil (un enorme in bocca al lupo per una pronta guarigione dal brutto infortunio) e M’Bala Nzola proprio per questo motivo non sono affatto casuali. L’attaccante con il gol decisivo è arrivato a quota 6, di cui la metà messi a segno nella campagna europea. L’ultimo è decisamente il più importante di una serie che resta negativa (era lecito attendersi di più in termini di marcature) ma se è vero come è vero che i gol spesso si pesano e non si contano, al momento Nzola è quasi riuscito a mettere una pezza al resto del suo personalissimo percorso.

Rischi da calcolare Quello della Fiorentina, di percorso, proseguirà a Bruges. Ultima chiamata prima di imbarcarsi per Atene, sede della finale di Conference. Per arrivarci servirà confermare tutto il bello della serata di Firenze e al contempo lavorare, comprendere, concentrarsi e capire almeno per una notte il perché (e da dove nascono) le varie criticità che ormai fanno parte dell’arredamento della squadra. Per quelli strutturali c’è ben poco da fare, nel senso che si possono provare a mascherare in corso d’opera in attesa di un urgente e necessaria opera di rivisitazione da inserire fra le priorità del mese prossimo. Quando cioè inizierà la sessione estiva di mercato. Al resto si può e si deve porre rimedio, anche perché gli errori – anzi, gli orrori – spesso nascono dalle disattenzioni dei singoli, da una lettura sbagliata o dalla scarsa percezione del pericolo. La rete subita in occasione del 2-2 è davvero una roba brutta da vedere, qualcosa di inaccettabile per una squadra che si gioca l’opportunità di arrivare a una finale europea. Italiano nel post gara non è stato leggero, e ha fatto bene. Sottolineare gli sbagli nella circostanza di Ranieri e Martinez Quarta non è un prendersela con i due centrali ma piuttosto responsabilizzarli una volta di più e metterli dinanzi alla situazione nuda e cruda. Il discorso vale per loro così come per il resto dei compagni: la scarsa cura del dettaglio, anche un solo attimo di deconcentrazione, la mancanza di cattiveria in determinati momenti di partite decisive come quella col Club Brugge a questo punto dell’anno possono costare una stagione intera. Per vincere non basta essere più forti solamente in campo. Per conquistare trofei occorre soprattutto avere la mentalità e la giusta predisposizione al successo. Sotto questo punto di vista, a prescindere da come si chiuderà l’annata, la Fiorentina dovrà inserire in organico giocatori con una certa esperienza e un passato vincente. Di quelli che portano una certa mentalità all’interno del gruppo. A Bruges con fiducia e ottimismo, Verona invece sarà un buon test (anche come atmosfera) prima di un match che vale tutto.


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Sabato 18 Maggio 2024