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DIFESA IN AFFANNO, ORA SERVE LA LINEA VERDE. E COMUZZO SCALPITA

di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it
Federico De Luca
Federico De Luca

Era stato definito senza mezzi termini, all'indomani del termine del mercato di gennaio, come un elemento su cui puntare in virtù di "una scelta concordata con il mister che dimostra quanto lavoriamo con i nostri ragazzi" (le parole a Dazn del compianto dg Joe Barone). Sta di fatto che da quel 2 febbraio, giorno del triste ko di Lecce nei minuti di recupero, Pietro Comuzzo - prima dei dieci minuti messi insieme ieri sera a Bergamo - ha totalizzato appena 18', peraltro nel successo per 5-1 ottenuto sul Frosione la settimana successiva alla sconfitta in Salento. A conferma - forse - di quanto evidentemente i piani della società (allora come oggi) non abbiano del tutto combaciato con le convinzioni dell'allenatore, che nella finestra invernale è stato di fatto privato di un centrale che oggi è divenuto un titolare inamovibile - nonché leader carismatico - del Cagliari (Yerry Mina).

Italiano tuttavia, specie dopo la topica di ieri sera a firma Milenkovic (che ha lasciato la squadra in dieci nel momento più delicato della partita contro l'Atalanta) potrebbe a questo punto scegliere di rivedere le sue convinzioni e, a maggior ragione in campionato, iniziare a concedere più spazio al classe 2005, che nei pochissimi minuti messi insieme nella gara del Gewiss Stadium ha destato buone impressioni sia sotto l'aspetto della personalità che nelle letture difensive, nonosostante fosse reduce da un forte attacco febbrile (determinante, prima del crollo nei minuti di recupero della Fiorentina, è stata una sua diagonale su Scamacca sul risultato di 2-1 per la Dea). L'involuzione verso cui del resto è andato incontro il centrale serbo è sotto l'occhio di tutti e il sentore, al di là di un calo fisico dettato dalle 44 presenze messe insieme sulle 48 gare stagionali della Fiorentina, è che il classe '97 - arrivato al culmine del suo settimo anno di fila in maglia viola - stia andando incontro anche a un deficit di motivazioni.

Ecco perché, dopo la panchina a Salerno dei baby Biagetti, Caprini e Sene (ma perché, dopo lo 0-1 all'Arechi, non è entrato nemmeno il capitano della Primavera nella difesa a tre?), i prossimi turni di campionato potrebbero servire a Italiano per iniziare a inserire gradualmente quegli elementi più "verdi" che sono stati aggregati con continuità da inizio stagione ai più grandi. Martinelli in porta dunque, ma anche e soprattutto Comuzzo, la pedina più giusta per dare ricambio a un reparto - quello difensivo - che sembra aver bisogno di forze fresche per preparare nel modo migliore il doppio confronto in Conference League contro il Club Brugge.


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Domenica 5 Maggio 2024