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COMMISSO, Procuratori? Ho parlato con Ceferin e...

di Redazione FV
per Firenzeviola.it
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Ieri il presidente viola, Rocco Commisso, ha partecipato al “Business of sport US Summit”, promosso e organizzato dal Financial Times, con molte importanti personalità del mondo dello Sport e della Finanza. Liz Ellen (direttore e co-fondatore di Lividia Sport) e Andrea Radrizzani (Proprietario del Leeds United e Presidente e Fondatore di Eleven Sports). Ecco alcune delle sue dichiarazioni: “Avevo diverse possibilità, ma mia moglie voleva che, nel caso di investimento in Italia, avrebbe dovuto essere una bella città. Per questo ho scelto Firenze. Ho parlato per oltre tre anni con i precedenti proprietari, la famiglia Della Valle. Alla fine è stato stabilito il giusto prezzo e l’affare si è chiuso nel giro di due settimane”.

Che dire sull’investimento?
"Ho acquistato la Fiorentina a un prezzo doppio rispetto ai ricavi. Il valore delle squadre americane è di sei volte quello dei ricavi. Una grande differenza. Perché? Innanzitutto perché le squadre americane sono proprietarie dello stadio in cui giocano. In Italia la maggior parte degli stadi è di proprietà comunale. A Firenze paghiamo un affitto al Comune per poter giocare al Franchi. Lo stadio è stato costruito dal 1931 e uno dei grandi lati negativi del calcio italiano è la situazione relativa alle infrastrutture. L’impossibilità per le persone come me di dire “voglio costruire uno stadio nuovo, comodo per i tifosi e che possa generare ricavi”. In Italia è molto difficile farlo. Poi c’è l’aspetto burocratico, che è molto vincolante ed è completamente diverso da quanto succede negli Stati Uniti”.

Lo stadio sarà costruito?
“Non da me. La città sta cercando di trovare i soldi per ristrutturare lo stadio esistente. Lo farà il Comune e lo affitterà, almeno per il momento. Quindi lo stadio non sarà di proprietà della Fiorentina e io non ci spenderò dei soldi. Il problema è che le regole non valgono per tutti. E questo ha falsato la classifica finale dello scorso campionato di Serie A”.

In che senso?
"Ogni sei mesi dobbiamo fornire dei dati sul rapporto di liquidità nel calcio italiano. Noi e altri club lo abbiamo fatto. Io ho sempre fatto il mio dovere: ho messo i soldi, il club non ha debiti, quindi se c'è bisogno di capitale, lo porto io dagli Stati Uniti. Altre società non l'hanno fatto. C'erano alcuni club che erano ben lontani dal rispettare i requisiti necessari di liquidità. E uno di questi ha vinto il campionato. Successivamente hanno dovuto rettificare il rapporto di liquidità vendendo giocatori come Lukaku e Hakimi. Questo dopo la fine del campionato e non prima. Chi non rispetta le regole stabilite dalla Lega, dovrebbe pagarne le conseguenze, come essere penalizzato in campionato. Penso che i tifosi della Fiorentina siano favorevoli alle mie proposte sul fatto che le regole debbano rispettarle tutti. Penso a quello che succede in alcuni club europei, in cui i ricavi vengono fatti sparire per poter dire di rispettare le regole. Sono molto severo al riguardo, se ci sono delle regole, devono essere rispettate. Se non vengono rispettate, devono essere previste delle sanzioni".

I costi per il trasferimento dei calciatori torneranno a salire? È sostenibile?
"La cosa non sostenibile è che i costi dei trasferimenti e le commissioni ai procuratori ti fanno rischiare di perdere un calciatore a zero. E potrebbe succedere anche alla Fiorentina con Vlahovic. Noi gli abbiamo dato la possibilità di mettersi in mostra in campo, di giocare titolare. Ha segnato 20 gol e ora abbiamo dei problemi per quanto riguarda il rinnovo del contratto. Devono esserci delle regole chiare. Non possono esserci contratti di cinque anni, che alla fine non sono realmente di cinque anni perché al terzo anno viene già rinegoziato. Non possono esserci calciatori che rinegoziano perché vogliono più soldi. Sono qui da tre anni e non ho mai visto un giocatore venire da me e chiedermi meno soldi perché non ha disputato una stagione all’altezza”.

Cosa fare?
“Abbiamo parlato con Ceferin e mi ha promesso che la questione dei procuratori sarà trattata il prima possibile. Ho parlato anche con Gravina e anche lui mi ha detto che questa questione deve essere risolta. Perché non si può investire su un giocatore se i nostri interessi non convergono”.


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