Eroe del Portogallo, ma portiere per caso: "All'inizio Diogo Costa non voleva giocare in porta"
L'eroe assoluto di Portogallo-Slovenia è stato senza ombra di dubbio Diogo Costa. L'estremo difensore classe 1999 si era fatto apprezzare per diversi interventi importanti durante la partita, ma è stato ai calci di rigore che è salito in cattedra, riuscendo a neutralizzare tutti e tre i tiri dal dischetto calciati dagli sloveni. I media di tutto il mondo tessono le lodi del portiere del Porto, anche L'Equipe vi ha dedicato un articolo in cui racconta alcuni retroscena sulla sua carriera.
Il quotidiano francese ha intervistato Diamantino Figuereido, preparatore dei portieri che ha lavorato con Diogo Costa: "È molto forte mentalmente, e questo si vede quando deve parare un rigore. È sempre in grado di rimanere molto positivo quando si tratta di equilibrio di forze, rimanendo sereno e tranquillo. Non viene necessariamente dalla migliore stagione della sua carriera, ma è molto costante e il suo atteggiamento mentale si è visto anche contro la Slovenia.
Ma non solo. L'Equipe ha fatto una chiacchierata anche con Adilio Pinheiro, fondatore dell’associazione di quartiere Pinheirinhos de Ringe, alla periferia di Porto, dove Costa ha giocato insieme a Vitinha. "Non voleva giocare in porta, così gli ho spiegato che nella mia squadra tutti i giocatori giocano in tutte le posizioni". Ed è così che è nata la storia di Diogo Costa, il portiere più in vista del momento.