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Sarri e il rinnovo, c'è un prezzo per il tempo? Alisson prolunga con la Roma, ma infiamma il mercato. Ecco chi ha fatto il balzo in avanti nella sua valutazione. E finalmente abbiamo dei baby d'oro, anche in Nazionale

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Tutto ora sembra ruotare intorno al Napoli. Perché la questione sul tavolo è delicata: il rinnovo di Sarri. Se l'allenatore del Napoli, almeno pubblicamente, non ritiene che il suo contratto sia una priorità, probabilmente De Laurentiis la pensa diversamente. In queste ore il presidente del Napoli è in città: affari extracalcio ma nulla vieta di pensare che magari una chiacchierata, probabilmente non decisiva, con il suo allenatore voglia farla. Il fattore tempo sembra giocare una parte da protagonista. Da una parte aspettare non comporterebbe rischi eccessivi, ma è evidente che si lascerebbe spazio a eventuali manovre di club che in questo momento a Sarri potrebbero pensare eccome. Ecco: De Laurentiis vorrebbe stopparli in anticipo. Blindando chi sta facendo parlare della propria squadra tutta Europa.
E allora il tempo ha un prezzo? Tempo significa avere la calma di programmare con certezze: sapere di avere ancora a lungo Sarri significa magari gestire il post di questo campionato (comunque vada) con delle prospettive diverse. Anche perché un minimo di turnover nella rosa bisognerà comunque pensarlo.
Tempo significa insidie, come abbiamo detto. Insidie di altri club che potrebbero tentare l'allenatore a provare altre esperienze. Dovesse arrivare una proposta contrattuale da 4 milioni di euro sarebbe "rifiutabile"? Questo tipo di proposta De Laurentiis l'ha già fatta (più o meno sullo stesso tenore) a Benitez e Mazzarri, quindi non ci sarebbero ostacoli da questo punto di vista. Quello che bisognerebbe capire è come ha intenzione di condurre la danza il presidente e che tipo di ritmo invece ha in testa l'allenatore. Con una consapevolezza di fondo: al di là di tutte le considerazioni che abbiamo fatto e che faremo non c'è l'intenzione di doversi separare a tutti i cosi, anzi. Al massimo si potrebbe parlare di opportunità. Che vale in tutti e due i sensi. Tanto più (e questo va riconosciuto a De Laurentiis) che chi ha fatto molto bene a Napoli poi non ha avuto la stessa fortuna altrove.
I rinnovi tengono banco. Si parlerà molto di quello di Icardi, lo ha praticamente fatto Cutrone con il Milan, così come Alisson con la Roma. E questa, visto che non ci sarà alcuna clausola di rescissione per il portiere brasiliano, è sicuramente una notizia confortante. Non tanto perché è certo che il giocatore rimarrà in giallorosso anche per la prossima stagione, quanto perché ora chi vuole il portiere brasiliano deve per forza parlare con la Roma, che quindi farà il prezzo a seconda del mercato.
E a proposito di prezzi e di Alisson: il Cies nei giorni scorsi ha pubblicato gli aggiornamenti delle proprie valutazioni dei giocatori.

E - come saprete - quello che ha avuto il balzo in avanti più importante è stato Momo Salah, del Liverpool passato dai quasi 114 a 188 milioni. Più 74 in mezza stagione, praticamente. E la Premier domina assolutamente le prime posizioni di questa particolare classifica visto che ci sono Moraes, Sané e Gabriel Jesus, intervallati soltanti da Mbappé... Evidentemente esplodere in Premier porta benefici anche da questo punto di vista. E in Italia? Chi siano i giocatori che hanno fatto un balzo in avanti decisivo forse è anche intuitivo. La curiosità è che i primi cinque italiani sono delle prime cinque squadre della nostra classifica. Quello che si è "apprezzato" di più è Milinkovic Savic, passato da 30 a 70, grazie alla sua strepitosa stagione. Secondo è proprio Alisson (da 7,7 a 45,2). Poi Koulibaly (da 43.6 a 76.2). Quarto Skriniar (24,5 fino 46,3) e "ultimo" Bentancur passato da 16.4 a 36 milioni di valutazione. 5 giocatori, nessun attaccante, due centrocampisti e due difensori centrali. Forse anche questo è un po' il termometro del nostro campionato ora: forse meno spettacolare, meno colpi a disposizione per i talenti emergenti (è evidente che Dybala o Icardi hanno avuto meno margine di crescita partendo da valutazioni all'inizio dell'anno comunque alte) ma comunque anche in Italia la continuità e il talento viene allevato. Non è un caso neanche che questi giocatori siano al centro comunque di voci di mercato (forse Bentancur escluso): probabilmente parleremo di loro spesso, da qui ai prossimi mesi.
L'ultima considerazione da fare è sui talenti giovani italiani. Cutrone, Chiesa e Donnarumma sono le facce giovani di questa Nazionale che proverà a ripartire proprio in questi giorni. E' confortante vedere che in assoluto sono dei talenti considerati a livello internazionale e che ognuno nel proprio anno di nascita sono al top nelle valutazioni di mercato. Donnarumma è ancora nettamente il primo fra i 99 (nonostante sia un portiere), Chiesa è quarto fra i 97. Cutrone ancora non ha avuto modo di imporsi fra i 98 ma nei numeri sul campo è secondo in Europa soltanto a Mbappé... Ecco queste sono le basi... Da qui bisogna ripartire. Con chi nei prossimi anni sarà un senatore e che ancora ha il futuro davanti. Una volta visto il fondo bisogna risalire...

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