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Quel che resta del giorno perfetto. Il (giusto) Best XI dell’Europeo: giusto equilibrio tra Italia e Inghilterra, si infila solo un poco di Spagna. Ma la vinciamo noi con l’allenatore, non a caso…

di Tancredi Palmeri
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Quel che resta del giorno perfetto è la malinconia per la grande notte che l’ha coronato e che adesso sta per appartenere ai ricordi, come un sentimento di tristezza per il momento felice che passa quando sta per arrivare l’alba.
L’Italia ha compiuto un’impresa sportiva pari solo al 3-2 al Brasile nel 1982, tanto più che l’ha fatto essendo sotto nella finale contro la squadra di casa dopo soli 118 secondi.
Quel che resta del giorno è l’ispirazione che ci ha dato Mancini, che andare oltre sia possibile, che migliorare e migliorarsi è l’unica maniera di vivere appieno la propria vita, adesso che poco a poco ci viene restituita con una normalità pregna di una gioia assolutamente anormale.
Quel che resta del giorno è il senso dell’amicizia e della generosità di questo gruppo, lascito alla Nazionale nel senso più alto della parola, quello della condivisione familiare, che è poi il vero segreto del perché amiamo così tanto gli Azzurri, perché sono il ricordo delle partite che vediamo assieme con tutta la famiglia.

E prima di salutare, il Best Xi. Il mio personale differisce in 4 posizioni da quello dell’Uefa. E quando si tratta dell’allenatore, la vinciamo noi di nuovo, giustamente, e sintomaticamente rappresentativo di Euro2020.

4-3-3
Portiere: Donnarumma
Impressionante. Come stato di forma, il migliore al mondo. Si disputa la palma di migliore in assoluto del globo con Courtois, incredibile che qualcuno potesse pensare che al PSG potessero metterlo in panchina. Si mangiano le mani i milanisti, ma anche gli juventini, perché fosse rimasto Paratici adesso Donnarumma sarebbe bianconero come da accordi presi con Raiola.

Terzino Destro: Walker
Forse il ruolo con meno concorrenza nella competizione. Walker ha trovato la sua dimensione, con diligenza e copertura e stringendo a fare il terzo centrale quando gli è stato chiesto contro la Germania e, fortunatamente, contro l’Italia.

Centrale Destro: Bonucci
Tornato ai livelli pre-milanisti. E’ cresciuto di tono e personalità, fino al gol decisivo in finale, per non parlare del rigore pesante come una vita. La mentalità l’hanno data lui e il compagno di merende, un surplus che è mancato a tutte le altre.

Centrale Sinistro: Chiellini
Siamo alle soglie della beatificazione. Tutto quello che ha fatto il Chiello è stato bello, tutto quello che ha fatto è stato giusto. Si potrebbe obiettare che ha saltato quasi tre partite, ma a parte che c’era anche quando non c’era, però il suo capolavoro di intelligenza e direzione della squadra nelle ultime tre è stato commovente. Entra nella galleria dei difensori più forti della storia del calcio.

Terzino Sinistro: Shaw
Senza infortunio probabilmente avrebbe prevalso Spinazzola. Però oggettivamente Shaw si è ritagliato uno spazio inaspettato, mettendoci dentro tre assist e addirittura il gol che stava decidendo l’Europeo.

Interno di destra: Kalvin Phillips
Si salva di poco, anche se è stato ben più brillante all’inizio, andando poi uniformandosi a una Inghilterra più scolastica. Però ha comunque avuto palleggio e padronanza, e quasi non doveva esserci.

Regista: Jorginho
A un passo dal Pallone d’Oro, che non vincerà per colpa di Messi. Del suo calcio si è già detto tutto, ma in finale lo abbiamo visto dalla tribuna stampa sbracciarsi e sbraitare per risvegliare dallo shock i suoi, e ci è riuscito lentamente fino a ritrovarli nel Secondo Tempo attorno pronti a macinare calcio. Una personalità forse inaspettata, e il calcio italiano deve ringraziare Sarei.

Interno di sinistra: Pedri
Un interno che è un regista tuttocampista alla Xavi e Iniesta, nella tradizione spagnola. Una fluidità di calcio impressionante. E’ ovvio che nel giro di un triennio dovrebbe essere il centrocampista più forte al mondo.

Esterno destro: Chiesa
Si è preso la titolarità solo dopo il gol all’Austria da subentrato, ma poi non l’ha lasciata più, e nessuno ha avuto da ridire, nonostante Berardi avesse fatto benissimo. La sua capacità di creare superiorità è degna dei grandissimi. La sua tigna e determinazione e capacità di rimanere sempre nella partita lo mette già adesso tra i miglior 3/5 giocatori italiani in attività.

Centravanti: Harry Kane
Non solo i 4 gol. Ma vero regista offensivo della squadra. Guardate nell’azione che porta al rigore decisivo contro la Danimarca, come accorcia, si gira e imposta. Alla fine è stato mortificato dalle scelte di Southgate in finale.

Esterno sinistro: Sterling
Una pistola puntata sempre carica, noi stessi siamo andati in affanno fino all’ultimo, e ha visto la porta come mai gli era accaduto in carriera, al punto che l’Inghilterra ci ha speculato un po’ troppo facendosi tradire.

Allenatore: Mancini
E chi altri sennò. Lui ha creduto in una visione a cui nessuno aveva creduto. E ha fatto in modo che ci credessero i suoi. Lui non è mai indietreggiato anche quando sarebbe stato facile vacillare. Lui ha costruito uno spirito di fratellanza che è stato fondamentale sempre ma soprattutto quando le cose andavano male, contro la Spagna e dopo il Primo Tempo contro l’Inghilterra. Finalmente gli viene riconosciuto che è uno dei migliori allenatori della storia del calcio italiano.

Best XI
Donnarumma
Walker Bonucci Chiellini Shaw
K.Phillips Jorginho Pedri
Chiesa Kane Sterling

Ct: Roberto Mancini

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