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La Nazionale interessa davvero? Allora nuova “regola”: cinque italiani in campo (minimo) in ogni club!!!

di Fabrizio Ponciroli
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La delusione è ancora forte, quasi insostenibile. Come era prevedibile, tutti si sono inorriditi per quanto successo. L’Italia fuori dal Mondiale, una catastrofe, un’apocalisse, la morte del calcio italiano. Tanti presidenti di club si sono espositi in prima persona… Tutti avviliti e/o arrabbiati. Bene, io vado contro corrente: ma la Nazionale interessa davvero a qualcuno? Ai presidenti dei top club italiani il bene dell’Italia è una priorità? Non credo. I club devono pensare a vincere in Italia e in Europa, non a “creare” giocatori da “prestare” alla Nazionale. Vi informo che le franchigie NBA, massima lega di basket nel mondo, possono decidere di obbligare i propri tesserati a non rispondere alla convocazione della nazionale a stelle e strisce… Davvero è possibile rifondare la nostra Nazionale senza “l’aiuto” dei club e, soprattutto, c’è una minima possibilità che questo “aiuto” arrivi naturalmente? Ed ecco la mia proposta: se davvero vogliamo costruire, per il futuro, una Nazionale importante e di alto livello, serve un radicale cambio di rotta. Un regolamento nuovo, inflessibile, chiaro: cinque giocatori italiani in campo (non in rosa) sempre e comunque, per qualsiasi club italiano di Serie A. Una “linea di intenti”, visto che, ovviamente, non si può impedire la libera circolazione di giocatori stranieri ma ci si può “accordare” per una linea comune, condivisa internamente. Una rivoluzione totale per “favorire” la crescita dei tanti giovani che sgomitano per trovare spazio nelle squadre di club. Ma questa “strada” è percorribile? Come reagirebbero i top club davanti ad un “regolamento” simile? Lo accetterebbero senza problemi? Quanto salirebbe il prezzo dei giocatori italiani con una rivoluzione di tale portata? E quanto si indebolirebbe il calcio italiano? Per questo credo che la premessa sia da sottolineare più e più volte: ci interessa davvero la Nazionale? Se la risposta è un “sì” convinto, allora bisogna intervenire bruscamente. Più spazio agli italiani, per il bene dell’Azzurro… Purtroppo credo che, dopo le tante parole e le indignazioni di questi giorni, si tornerà a parlare di volata Scudetto e di impegni di Champions League ed Europa League. Dimenticheremo la scoppola subita dalla Svezia, daremo la colpa a tutto e tutti ma non faremo nulla per evitare che ricapiti.

Certo, qualche testa cadrà (e spero anche in tempi rapidi e che non si riduca tutto al solo “addio” di Ventura) ma le fondamenta resteranno le stesse di sempre. I top club compreranno sempre più giocatori stranieri e gli italiani in campo saranno sempre pochi, pochissimi. Poi, da buoni italiani, troveremo il nostro nuovo eroe da idolatrare, chiedendogli di trasformare le lacrime in gioia. Purtroppo il mondo del calcio è cambiato e, per vincere, servono progetti seri. Gli eroi, da soli, non servono più… Anche i supereroi Marvel, per trionfare, hanno dovuto mettersi insieme, creando gli Avengers.
Chiudo con una riflessione personale. Sono malato di pallone da quando ero un bambino. L’Italia mi ha regalato momenti indimenticabili. Ho gioito come un folle e pianto senza sosta per ore. Tuttavia, questa è la prima volta che resto senza parole. In cuor mio sapevo che, prima o poi sarebbe successo. Erano anni che mi aspettavo un crollo simile… Dopo il Mondiale del 2006, vinto con orgoglio, potevamo e dovevamo azzerare tutto e cominciare a costruire il nostro futuro. Non l’abbiamo fatto e, purtroppo, credo che non lo faremo neppure ora che abbiamo assistito alla pagina più triste della nostra storia calcistica…

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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