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Il Napoli è devastante, Juve alla tedesca. Il duello è appena iniziato...

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Impossibile non parlare di calcio giocato nella sera dell'infrasettimanale. Impossibile non parlarne dopo una serata piena di emozioni e che regala al campionato dopo 5 giornate le due prime della classe lassù in testa alla classifica a punteggio pieno con una dimostrazione di forza diversa, ma ugualmente appassionante. E appassionante sarà il loro duello incrociato con quello delle outsider che nonostante qualche difficoltà e la necessità di registrarsi durante la stagione sono sempre lì.
Se aveste guardato la classifica alla fine del primo tempo vi sareste accorti che c'erano 5 squadre in un punto. Inter, Juve e Lazio prime in classifica, un gradino sotto Napoli e Milan. Ma le partite - ecco perché i modi di dire sono sempre validi - finiscono al novantesimo, a volte anche oltre. E nei secondi quarantacinque minuti Napoli e Juve hanno tirato fuori le loro qualità. Il Napoli, bisogna dirlo, ha avuto anche un po' di buona sorte dalla sua: la Lazio nel corso della partita ha perso tutti i difensori e addirittura ha chiuso in 10 (finite le sostituzioni). Ma ha segnato 3 gol in 5 minuti e 8 secondi. 3, non uno. Con il terzo che scomoda paragoni illustrissimi: quel pallonetto che arrotonda il risultato ricorda Maradona. E se Sarri dice di non voler mettere sullo stesso piano El Pibe de Oro e "Ciro" Mertens, ammette che anche il suo è un fuoriclasse. Non vuole sentire parlare di scudetto, Sarri: "io me ne vo!". Se ne vada pure, per scaramanzia. Continuiamo noi a celebrare il suo Napoli. La Lazio non era un ostacolo morbido. Né tantomeno scontato visto quello che era riuscita a fare finora la Inzaghi-band. Ecco perché il successo acquisisce un sapore particolare.
Nel frattempo la Juve non si scompone. Ampio turnover, stesso risultato. CI pensa Marione Mandzukic, e ci pensa su assist di Cuadrado con quello schema che già diverse gioie ha regalato ad Allegri. Che un'altra volta si è imbufalito per con i suoi per la gestione del risultato. Stavolta è toccato a Pjanic: ma è lo spirito che conserva la Juve, dopo 6 scudetti consecutivi, che meraviglia. Anzi che è la sua forza.

La Juve non molla. Anche se il primo tempo è stato a basso ritmo, con soltanto due conclusioni in porta e pochi brividi. Nel secondo la Juve aumenta la pressione e questa Juve, anche con i ricambi, non si perde mai d'animo. Bum, bum, bum, bum. E alla fine arriva. E pensate: manca ancora la brillantezza sotto porta di Higuain. Che si riprenderà, state certi. Non si può certo discutere uno come lui: alla fine arriveranno anche le sue perle. E la Juve nel frattempo riesce a vincere anche senza i suoi gol.
Poi le milanesi: a un punto di distanza. Con il Milan che fa il suo contro la Spal e l'Inter che invece non riesce a tenere il ritmo delle prime della classe. Ma il campionato è ancora lungo. Senza dimenticarsi della Roma che ancora deve recuperare una partita. Cinque dicevamo e cinque sono. Più quella Lazio che ora pare uscita ridimensionata dallo scontro diretto con il Napoli, ma che ridimensionata non è (ma attenzione al Toro che zitto zitto si è inserito).
E' un campionato bellissimo, divertente. Con un'Atalanta in grande spolvero. Un Sassuolo che torna a vincere, un'Udinese che comincia a tremare (ma che ha avuto in canna il gol del 3-3). Con le ultime della classe che fanno fatica, molta fatica. Tanto che già Baroni è in discussione. Dopo 10 gol in due partite la sfida con il Crotone diventa praticamente decisiva. E se il Verona si consola con il pari con la Samp attenzione ai campionati nei campionati. Sarà emozionante anche in fondo...

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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