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E’ la Juventus la favorita della Champions, scherza ma Klopp ha ragione. Ecco perché, e le altre tre a pari merito. E il prossimo anno aggiungerà anche Pogba (e Icardi?) magari dando Ramsey e Rabiot

di Tancredi Palmeri
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Ha aperto il sorrisone, il pubblico di giornalisti si è arreso conquistato, e con i denti sbrilluccicanti ha respinto con allegria quello che poteva essere un attacco, dicendo: “Ma io scherzavo!”. In questa maniera Klopp ha disinnescato l’accusa di voler scaricare su Sarri e la Juventus la pressione del favorito. Ma a volte le verità più grandi vengono dette con il sorriso.

Perché sì.

La Juventus è la favorita della Champions 2019-20.
Assolutamente non nettamente, il livello con altre tre è così equilibrato che basta anche un solo infortunio a creare lo squilibrio. Ma la vastità della rosa della Juve, il recupero di Chiellini (vitale, altro che dettaglio!), la motivazione speciale paragonata a tutti gli altri, la situazione congiunturale delle competitor, e la disponibilità di Cristiano Ronaldo - tuttora uno degli unici due al mondo capaci di poterti fare vincere da solo una grande partita - tutti questi motivi rendono la Juve favorita in Champions.
Sappiamo bene che alla fine potrebbero non essere sufficienti: perché Sarri finora gioca come il peggior Allegri, e per ora non si vedono spiragli di miglioramento. Ma a ulteriore motivo per rafforzare la palma di favorita, la Juve ha ricevuto in dotazione un mese e mezzo di tempo in più per arrivare al gioco necessario per trionfare in Europa: un mese e mezzo in più rispetto al pugno di altre pretendenti.
Perché l’Ottavo super-accessibile contro un Lione per di più menomato gravemente dagli infortuni per di più dei suoi uomini importanti, permette a Sarri 45 giorni supplementari. Dove, alla fine, conservare o meno la testa della Serie A avrà anche una importanza relativa (ma intanto la si tiene).

Dicevamo delle altre. In tre rimangono un gradino sotto la Juventus. E altre tre mezzo gradino più basse dei bianconeri.
Un livello sotto il Barcellona, che sentirà terribilmente la mancanza di Suarez fino a maggio, come se non fosse già abbastanza il vuoto tecnico in panchina, e il clima da tregenda dentro il club - forse l’aspetto peggiore.
In ritardo anche il Bayern, che ha costruito affidabilità attorno a Lewandowski, ma che sembra mancare di quella trascendenza che segna le stagioni, tanto nella guida tecnica quanto negli astanti.
E poi il PSG, a cui mancano alcuni cambi di sostanza in mezzo al campo, e in generale manca ancora la personalità di imporre il proprio gioco anche quando conta, peccato originale di Tuchel.

Vicinissime e possibili finaliste invece altre tre. Anzi due e mezza.
Il Liverpool, ovviamente. La squadra più forte d’Europa, senza dubbio. E che però non si è mai fermata da un anno a questa parte, e insomma la domanda è ovvia: davvero può reggere fino a maggio?? Non solo perché chi entra papa in Champions a febbraio, poi ne esce cardinale a maggio. Ma anche perché la Premier che doveva sfibrarli e distrarli, adesso invece è messa in archivio. Ma forse troppo in anticipo! Ed ecco il rischio di dover giocare gli ultimi due mesi di stagione con la tensione che rischia inesorabilmente di abbassarsi.
E poi la vincente di Real Madrid-Manchester City. Il Madrid è teoricamente l’altra squadra che davvero la Juve deve temere di più: scaltra, completa, sicura. Però Zidane e il club sembrano avere un pizzico di attenzione più sulla Liga che sulla Champions. E soprattutto: ai blancos manca la stella assoluta che ti facilita il compito, se non un Messi o Cristiano, anche un Lewandowski o Salah.
E infine il City. Che avrebbe giocatori e tecnico, ma incredibilmente adesso non ha la performance, e anzi già da un bel po’ in questa stagione. E poi con la scure della possibile esclusione per due anni. Anche se proprio quella potrebbe fargli trovare risorse eccezionali e mai viste dalle parti dell’Etihad.

Insomma, chissà che non sia tra Sarri e Guardiola la sfida. Per la Champions diciamo, cosa avete capito…

Perché per il prossimo anno la priorità juventina sarà un’altra. Riportare Pogba. Il Manchester United, che aveva chiesto 150 milioni di € in estate, potrebbe abbassare le sue richieste fino a 90 milioni di €, sempre che il francese non sfoderi un Europeo deluxe.
Badate bene: il contratto di Pogba scade nel 2021, anche se pare lo United abbia una clausola per estenderlo automaticamente fino al 2022 (ma con i contratti siglati da Raiola è sempre bene prendere le informazioni con le pinze). Mentre Pogba è ancora fuori per infortunio, Solskjaer ha attaccato alzo zero Raiola, una strategia che non paga mai. La memoria del procuratore è proverbiale, e di sicuro è un’altra pietra nella nuova casa torinese del centrocampista.
La Juve ha già pensato di offrire Ramsey e Rabiot in cambio, a cui in più dovrà aggiungere probabilmente una decina di milioni. Il discorso è sensato: entrambi forse sono pagati molto più del loro valore, e i loro stipendi libererebbero esattamente quei 15 milioni di € netti che servirebbero per dare il salario a Pogba. Insomma, praticamente Paratici darebbe Ramsey e Rabiot per Pogba, e ci rimetterebbe poco o niente.
Piccolo particolare: a Manchester probabilmente accoglierebbero a braccia aperte Ramsey, ma forse non così entusiasticamente Rabiot. E soprattutto: già in passato un possibile scambio saltò perché lo United aveva dato l’assenso ad inserire Emre Can e Mandzukic, ma assolutamente non agli stipendi con cui arrivavano. Immaginiamoci dunque con quelli di Rabiot e Ramsey…

Però è una mossa che la Juve vuole fare. Per poi andare a scacco con Icardi, e prenderlo dal PSG che lo riscatterebbe solo per girarlo per 70 milioni e un giocatore; o prenderlo dall’Inter facendo tutti contenti.
Ma questa, è un’altra storia…

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