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Donnarumma, sempre Donnarumma, ancora Donnarumma

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Donnarumma torna al centro della polemica. E ancora una volta, una parte della tifoseria organizzata del Milan, esprime il proprio dissenso. Di sicuro il rapporto, ora, è di nuovo teso. Per via di quanto è successo nelle ultime settimane. Proviamo a fare allora un riassunto (naturalmente con gli elementi in nostro possesso). Dopo un'estate tribolata, mediaticamente complicata, l'11 luglio si arriva al rinnovo di contratto di Gigio Donnarumma e alla firma sul contratto del fratello Antonio. Totale 7 milioni di euro netti a stagione per i prossimi 4 anni per i due. La firma sul contratto arriva proprio quel giorno con Gigio assolutamente consapevole del fatto che sul rinnovo di contratto non c'era alcuna menzione a clausole. Di clausole però si era sempre parlato negli incontri preliminari fra Raiola e i dirigenti del Milan. Addirittura (almeno a livello giornalistico) si parlava di una doppia clausola: una da 70 milioni in caso di qualificazione Champions, un'altra da 40 in caso di mancata qualificazione.
Raiola non aveva mai visto di buon occhio (dal suo punto di vista) il rinnovo non ha certo accolto con favore il mancato inserimento della clausola. E questo non ha fatto altro che inasprire i rapporti fra lui e il Milan. Tanto che il 2 settembre (appena chiuso il mercato) l'avvocato Rigo ha mandato delle mail al Milan lamentando questa mancanza e sostenendo che addirittura Donnarumma avrebbe potuto impugnare il contratto: redatto senza clausola e firmato sotto "pressione".
La vicenda da settembre in poi non ha mai avuto ripercussioni perché per primo l'entourage di Donnarumma sapeva benissimo che non si poteva invalidare il contratto. Probabilmente - ma questa è una nostra ipotesi - è stato un modo per far presente in maniera formale un comportamento non ritenuto corretto. Ma la mail è stata mandata, e ha fatto rumore.
Da allora ad oggi però Donnarumma non ha mai manifestato alcuna insofferenza, nessuna volontà di essere ceduto (neanche in privato).

Lo ha confermato Gattuso, che lo conosce da poco, lo ha confermato Mirabelli, che lo ha fortemente voluto come colonna di questo Milan. Nel frattempo il Milan e Raiola si sono incontrati 3 volte, l'ultima il 1 dicembre (con Fassone) e al di là dei rapporti (più o meno tesi) si sta già ragionando sul futuro.
Mirabelli nel post partita è stato chiarissimo: "Gigio non si tocca, se vuole essere ceduto ce lo deve dire in ginocchio, faremo del tutto per trattenerlo e lo tuteleremo in ogni sede". La posizione del Milan è chiara, pensa che Donnarumma sia stato messo in mezzo in una situazione più grande di lui. E in cui lui si renderà conto che è stato consigliato male.
C'è pero da prendere in considerazione quello che ultimamente ripete Fassone: il Milan molto probabilmente avrà bisogno di vendere un big per fare cassa a giugno. Gli unici due a poter essere ceduti (con guadagno) sono lui e Suso. Con un appeal di Donnarumma certamente più alto (posto che, al momento non ci sono offerte concrete o pressing in atto da parte di nessuno). Quindi le due parti dovranno per forza confrontarsi per cercare di capire come evolverà la situazione.
Secondo le informazioni in nostro possesso non c'è stata mai la reale intenzione di voler intraprendere le vie legali per invalidare il contratto di Donnarumma. Come, sempre dalle nostre informazioni e confermato anche dal Milan, mai Donnarumma ha chiesto di voler essere ceduto.
Ma indipendentemente da tutto (e da quello che lo stesso Gigio poteva sapere o condividere) il rapporto fra lui e il mondo Milan è ai minimi storici. Di sicuro è finito l'amore. Perché ormai da troppo tempo si parla di mercato, di soldi, di azioni legali, di contratti. E indipendentemente se questa sia stata una vicenda gestita male o machiavellicamente architettata il risultato non cambia. L'unica cosa che può invertire questa tendenza è una presa di posizione netta e inequivocabile da parte dei protagonisti della vicenda.
Donnarumma in testa.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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