Dal mercato alla tattica: tutti gli errori del Milan. Higuain zittisce i critici ma Allegri trova il pelo nell'uovo alla sua Juve. Inter: primo colpo a segno. Inghilterra: il futuro è tuo
Sei punti in meno a un anno fa. Quando il Milan era alla berlina, accusato e additato. Quando il Milan non aveva avuto un mercato milionario a rinforzarlo d'estate. Quando il Milan non aveva avuto la possibilità di scegliere ogni suoi rinforzo a prezzi e costi pregiati. Fassone e Mirabelli hanno avuto un portafogli ricolmo di euro per regalare all'allenatore, Vincenzo Montella, i rinforzi da giugno ad agosto ma adesso emergono fior di lacune in quello che è stato il mercato estivo del Milan.
Nei fatti, in ogni possibile schema di gioco schierabile da Vincenzo Montella c'è qualcuno penalizzato. Con questo 3-4-2-1, Lucas Biglia soffre il centrocampo a due e pure Franck Kessie non dà l'impressione di poter liberare i cavalli nel suo motore. André Silva rimane un profondo mistero tattico e Nikola Kalinic dà poca profondita. Con la difesa a quattro, Leonardo Bonucci ha mostrato di soffrire ma con il tridente, Hakan Calhanoglu fatica ad adattarsi da interno di centrocampo e manca un esterno d'attacco sinistro con Suso dall'altra parte. Alessio Romagnoli, poi, funziona meglio come interno sinistro della difesa e non al centro dei tre in retroguardia e lì Rodriguez è soltanto adattato, come dimostra il secondo gol di oggi di Gonzalo Higuain.
La verità è che il Milan ci ha provato ma ha mostrato lacune in fase realizzativa, raccontate dai sedici gol segnati in undici partite (gli stessi dell'Udinese che deve ancora giocare una partita) e pure in quella difensiva (sedici reti prese, tante quante il Genoa che è in fondo alla classifica della Serie A).
Dall'altra parte la spiegazione, in due gesti, che le critiche affrettate non giovano a nessuno se non a qualche titolo a effetto in più. Gonzalo Higuain è il secondo giocatore negli ultimi vent'anni a segnare più di cento gol in due campionati diversi dopo Zlatan Ibrahimovic. Ha vissuto una flessione, non un'involuzione. Higuain s'era perso ma non se n'è mai andato e le parole di Buffon verso il numero nove lo dimostrano. "La sua partita andrebbe mostrata a tutti in un dvd", aveva detto dopo la Spal. Questa, merita una collezione a parte.
Intanto, Massimiliano Allegri dimostra in poche parole che la Juventus non ha la pancia piena. A ogni conferenza, a ogni intervista, cerca il pelo nell'uovo per tenere alta la tensione. Stavolta il bersaglio degli stimoli è Miralem Pjanic. "Mi sono arrabbiato con lui perché uno come Miralem deve perdere un solo pallone a partita e quando gioca corto non mi piace".
Intanto, a ottobre, è già calciomercato. Tutte si stanno muovendo, chi l'ha già fatto è l'Inter che ha regalato a Luciano Spalletti il brasiliano Ramires. Arriverà dal Jiangsu Suning, club della stessa proprietà dei nerazzurri, in prestito. Ha qualità, tanta, per trovare e ritrovare la forma inglese, approderà a Milano in anticipo per essere pronto alla bisogna già a gennaio.
La chiosa sull'Inghilterra. Che a livello di club è stata in crisi per tempo, soprattutto in Champions League. Che a livello di Nazionale ha vinto più di cinquant'anni fa e con tutti i dubbi e le polemiche del caso. Però i frutti del lavoro delle accademie calcistiche delle grandi si stanno vedendo. La vittoria al Torneo di Tolone, il secondo posto all'Europeo Under 17, la vittoria a quello Under 19, poi i trionfi al Mondiale Under 20 e quello di ieri al Mondiale Under 17. L'Inghilterra ha giocatori da sogno, campioni in erba come Phil Foden, classe 2000 del Manchester City, che sono pronti a prendere in mano la Nazionale del futuro. E' una generazione pazzesca, che ricorda molto quella della Spagna che ha dominato in lungo e in largo a livello di big per anni e anni. Servirà un bello sforzo, da parte di tutti, per salvarci dalla Regina...