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Cairo dice no, ma Belotti ha l'accordo col Milan. Arriva Kalinic. Troppi dubbi su Montella. Juve: ok Berna, ma il centrocampista? Milinkovic Savic con Matic o Matuidi. Inter in difficoltà

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Cairo resiste, dice no al corteggiamento del Milan e alla cessione di Belotti, ma alla fine si farà. Servirà tempo, trattative giuste, pazienza, ma Belotti al Milan è nella logica delle cose e del mercato. Nonostante tutto. Una società come il Milan che sta spendendo più dell’impossibile, non può fermarsi davanti a dieci milioni in più o in meno, deve necessariamente completare una squadra studiata perfettamente a tavolino. Manca un bomber, manca uno che la butti dentro e che sia anche un trascinatore. Dopo aver perso Morata, con il Borussia che tiene Aubameyang, l’identikit porta a Belotti e sessanta o settanta milioni più Niang o Paletta non devono essere un problema. Tanto più che il giocatore avrebbe già raggiunto il suo bell’accordo con i rossoneri. A fronte del milione che gli passa Cairo, ne andrebbe a guadagnare subito tre e mezzo a salire fino a raggiungere in poco tempo i cinque e oltre. Contratto principesco e quinquennale.

Cairo si chiude a riccio con la solita abilità, difende il suo patrimonio, la clausola da cento milioni con l’estero, ma sa benissimo che vendere Belotti quest’anno, alla fine sarebbe un grande affare anche per lui.

Belotti ha già fatto la bocca a una squadra più importante e non è un caso che non figuri nella foto con la nuova maglia. Vuole guadagnare di più, il futuro nel calcio non è mai ipotizzabile, meglio prendere i soldi oggi, fare una straordinaria plusvalenza e reinvestire per rafforzare il Toro. Tenere Belotti a Torino avrebbe senso solo se lo volesse fortemente il giocatore e se ci fossero le risorse per rafforzare l’organico, siccome non è così, allora tanto vale cederlo. E Cairo lo sa, temporeggia per cercare di strappare il massimo.

I cento milioni della clausola dall’estero non li pagherà nessuno, Cairo ha aspettato le squadre straniere più importanti, ma con Morata al Chelsea il quadro è quasi completo, allora forse è meglio parlare con il Milan.

Paletta e Niang sono giocatori che piacciono a Miha, li ha già avuti. Con i soldi rossoneri, Cairo potrà comprare Zapata o Simeone, un centrocampista e un altro difensore. Nascerà un Toro più forte.

Comunque vogliamo parlare del Milan? Belotti o non Belotti, prenderà anche Kalinic. Montella ha in testa il 3-5-2 come modulo base e tre attaccanti servono. Kalinic può essere un’alternativa sia a Belotti che a Andrè Silva, è un giocatore duttile e intelligente che servirà molto. Con il croato l’accordo c’è da tempo, si tratta con la Fiorentina, ma ormai siamo ai dettagli. Kalinic non tornerà in ritiro con i viola dopo l’ennesima telenovela di ieri, Corvino e il suo procuratore stanno limando le cifre. La Fiorentina è partita da trenta, il Milan da quindici. Ora si sta lavorando a venti più bonus che potrebbero diventare venticinque: si può fare. Del resto la Fiorentina non può permettersi di tenere giocatori sull’Aventino e turbare ulteriormente il gruppo dopo i casi Borja, Vecino e Berna. Nel fine settimana si cercherà l’intesa definitiva, l’annuncio dovrebbe arrivare lunedì e comunque prima di mercoledì prossimo quando la Fiorentina tornerà ad allenarsi.

Con Belotti e Kalinic il Milan sarebbe da scudetto: nessun dubbio. Vogliamo provare a mettere giù una formazione? Donnarumma; Musacchio, Bonucci, Romagnoli; Conti; Kessie, Biglia, Calhanoglu, Rodriguez; Belotti e Kalinic è già roba stratosferica, senza dimenticare Andrè Silva, Bonaventura, Suso (se resterà), Borini e molte altre alternative per cambiare uomini e modulo. E non è finita.

Questa squadra, costruita a tavolino in maniera perfetta, ha qualità, tecnica, spettacolarità e muscoli in misura giusta. Un equilibrio straordinario. Complimenti a Fassone e Mirabelli.

E se è vero che a volte queste squadre in provetta non hanno funzionato e i milioni non sempre fruttano, non capisco le perplessità di troppi milanisti. Molti hanno dubbi su Montella. Certo, ci fosse in panchina Ancelotti (tanto per dirne uno) sarebbe tutto perfetto. Ma non sottovalutate Montella che a Firenze ha fatto benissimo dando gioco e personalità alla Fiorentina. E’ giovane, è tosto, ha idee e uno staff all’altezza. Può condizionarlo il peso delle responsabilità? Non lo so, da calciatore ne ha viste tante, l’esperienza non gli manca. Per me ha le energie giuste e comunque criticarlo a priori non ha senso.

Questo Milan deve preoccupare anche la Juve che in questo mercato ha il passo del montanaro. Douglas Costa è arrivato, per Bernardeschi è fatta, c’è l’accordo di massima e la farsa della gastroenterite è solo un escamotage per non far passare il giocatore dalla Fioorentina. I contratti sono alle firme. Anche qui si discutono i bonus oltre 40 milioni di base. Corvino non ha voluto giocatori e questo ha complicato un po’ le cose. Ma è fatta. Anche De Sciglio è un ottimo affare, a Torino si rilancerà. La Juve, però, deve fare ancora molto a cominciare dal centrocampo. Matic è corteggiato, non mi fa impazzire, ma è un ottimo giocatore. Servirebbe di più. Matuidi sarebbe il top. Ma l’ultima idea, Milinkovic Savic, darebbe veramente una alternativa tecnico-tattica importante. Il laziale è forte in tutte le zone del campo, in copertura, fisicamente, si sgancia senza palla, vede il gioco, fa gol. Matuidi-Milinkovic sarebbe una grande accoppiata. Del resto sono due anni che la Juve ha problemi a centrocampo, ora o mai più. Il problema Milinkovic è Lotito. E chiudo qui. Però, visto che i soldi non puzzano, aspettiamo gli eventi.

Vedo un po’ in difficoltà, invece, l’Inter. Se è vero che partiva da una buona base di giocatori importanti, è altrettanto vero che il fair play finanziario e la mancata cessione di Perisic stanno condizionando. Borja Valero e Vecino sono ottimi, ma da Sabatini c’era da aspettarsi di più. Chi? Esterni di difesa (Dalbert), ma anche elementi di personalità. Su Di Maria i nerazzurri ci sono, dalla Spagna rilanciano anche l’idea Iniesta. Forse Suning è anche scottato dai milioni buttati per Gabigol e Joao Mario, ma l’impressione del freno a mano c’è e i giovani di buona prospettiva che stanno arrivando non possono bastare al popolo nerazzurro che guarda i vicini e soffre. Inevitabile.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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