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2017 da incubo. Un'annata maledetta per molti: i 5 flop dell'anno

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Manca ancora qualche giorno ma ci portiamo avanti. La fine dell'anno si avvicina ed è tempo di bilanci. Il bilancio del week end premia la Juventus, incorona Hamsik, fa registrare il crollo inspiegabile dell'Inter e ammazza il Milan. Sono tante le società che hanno raccolto meno del previsto. Basti pensare anche alla Fiorentina che deve cancellare quanto prima un deludente 2017.
Passiamo alla lista della spesa. 5 flop in un anno maledetto per molti.

5) Maurizio Zamparini
Il primo posto attuale, in serie B, non cancella le malefatte del Presidente del Palermo. Tra retrocessione e problemi economici di bilancio del club, per Emmezeta, è stata una bella annata da cancellare. Al più presto. Oggi è primo ma è anche vero che il Palermo costa un occhio della testa per la categoria. Il progetto Palermo è finito da tempo ma Zamparini non può e non vuole fermare la giostra. Le solite pagliacciate dei nuovi acquirenti, la retrocessione e la Guardia di Finanza sullo zerbino di casa. Non ha ordinato il medico, a Zamparini, di fare calcio. Prima lascerà Palermo e meglio sarà per tutti. Il futuro può essere rischioso... soprattutto per lui.

4) Vincenzo Vivarini
Allenatore sopravvalutato ma con ottimi sponsor. A Latina ha fatto un disastro ma aveva l'attenuante dei problemi societari. Ad Empoli ha raccolto molto poco ma soprattutto ha fatto giocare in maniera pessima la sua squadra. Chi ha visto quest'anno l'Empoli può rendersi conto, da solo, dei motivi dell'esonero. Mediocre allenatore di serie B che ha sprecato la chance più importante della sua carriera. Corsi, con colpevole ritardo, ha preso una decisione scontata.

3) Stefano Pioli
Da allenatore in rampa di lancio a Mister incompiuto. Pioli è un signore e nessuno lo mette in dubbio ma all'Inter non ha sfruttato la chance attesa una vita e a Firenze sta facendo troppa fatica, nonostante la squadra non sia neanche lontanamente paragonabile alla Fiorentina dei tempi d'oro. Sta di fatto che Pioli ha deluso molto in questo anno solare e, forse, ha dimostrato definitivamente di essere un allenatore capace ma non da grandi progetti.

2) Il nuovo Milan
Purtroppo il sogno di mezza estate è diventato un incubo autunnale, confermato un inferno invernale. Sembrava tutto bello, fin troppo per essere vero. Il campo ha dato il suo verdetto: il nuovo Milan ha sbagliato troppo. Si è incartato e con una stagione finita a dicembre diventa anche complicato pensare al prosieguo della stagione. Due obiettivi, da qui alla fine: andare avanti il più possibile in Europa League e vincere la Coppa Italia. Ci sarebbe anche un terzo obiettivo: salvare la faccia in campionato. Il problema del nuovo Milan è che sulla carta aveva fatto una campagna acquisti faraonica ma il campo l'ha stracciata come carta usata. Il cinese scomparso che non parla e non si vede non è un bel segnale, la bocciatura della Uefa e un futuro pieno di incertezze. Il 2017 rossonero sarebbe dovuto essere l'anno del rilancio. Andava bene anche un anno zero ma non un anno di mortificazioni. Se adesso c'è chi rimpiange l'ultimo Berlusconi, allora, vuol dire davvero che è andato tutto storto.

1) Giampiero Ventura
Il 2017 resterà nella storia. Ne parleranno i nostri figli e i nostri nipoti. Questa estate mandate i macellai al mare e mandate Ventura in macelleria. Niente grigliate davanti al Mondiale. Niente birra gelata ma solo la visione neutrale, di tanto in tanto, di una partita di Russia 2018. Ci sarà l'italiano che tiferà Argentina per Messi, oppure l'italiano che tiferà Spagna perché sempre controcorrente. La maggior parte, invece, si troverà una squadra da tifare di cui non conosce un calciatore neanche a cercarlo su wikipedia. Tutto questo perché abbiamo affidato la nostra amata Italia a Giampiero Ventura. Un discreto allenatore di serie A, un buon allenatore di serie B. Un presuntuoso che se ne è andato con il bottino e un allenatore che ha portato gli azzurri allo sfascio. Sicuramente non siamo la Nazionale più bella degli ultimi 30 anni ma non siamo neanche da stare a casa. La vera colpa è di Ventura che ha accettato di ricoprire un ruolo che, lui stesso sa, non gli poteva appartenere. Un gioco più grande delle sue qualità. Ci ha rimesso una Nazione intera. E' stato e sarà il fallimento più grande della storia del calcio italiano. E' come vedere un Mondiale di basket senza Stati Uniti. Ma è come se gli Usa avessero affidato la Nazionale di basket americana ad Attilio Caja. Nulla contro Caja, grande coach, ma lui stesso se legge queste righe è consapevole di non essere la primissima scelta della Nazionale statunitense. La mia proposta, comunque, resta sempre valida: togliamo la cittadinanza italiana a Ventura. E se non è possibile, almeno, toglieteci la soddisfazione di fargli rifare il corso di allenatore a Coverciano. Vi prego. In ginocchio sui ceci.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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