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ESCLUSIVA TMW - Grygera "Oggi vicepresidente in Rep. Ceca. Il calcio da noi si è fermato di nuovo"

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Federico Gaetano

La pandemia di Covid è una piaga che sta colpendo l'intero pianeta. Nel mondo del calcio abbiamo conosciuto ovunque, salvo rarissime eccezioni (Bielorussia, Nicaragua, Tagikistan) a uno stop prolungato dei campionati. In alcuni casi con tornei definitivamente cancellati. Nel caso della Repubblica Ceca siamo arrivati da qualche settimana a un secondo stop. Sarà così almeno fino al 7 novembre. Le squadre di coppa, tuttavia, potranno giocare le competizioni europee anche in casa. Zdenek Grygera, vecchia conoscenza del calcio italiano e oggi dirigente in un club del massimo campionato ceco, ci racconta cosa sta succedendo. In esclusiva per Tuttomercatoweb

Zdenek Grygera, di cosa si occupa oggi?
"Da qualche anno lavoro come dirigente allo Zlin. Sono stato direttore sportivo, oggi sono vicepresidente e direttore generale. Mi occupo di molte cose ed è un lavoro che mi piace. Col presidente ci sentiamo tutti i giorni, faccio da raccordo fra lui e il resto del club per cui mi occupo anche di mercati, della gestione dello staff e delle partnership".

Un factotum, di fatto
"In Repubblica Ceca funziona così quasi ovunque, se escludiamo Sparta, Slavia e Viktoria Plzen. Siamo una realtà piccola, c'è una gestione gestionale più snella, meno corporativa".

Da qualche settimana la Repubblica Ceca ha conosciuto un nuovo stop del campionato
"Siamo fermi da 2-3 settimane e ora siamo in attesa di nuove comunicazioni. In teoria dovremmo riprendere il prossimi weekend, ma le cose cambiano in fretta per cui ancora la situazione non è chiara. Questo nuovo stop sta rendendo complicata la vita dei club e di chi ci lavora".

Come state gestendo questa situazione?
" In Repubblica Ceca sono aumentati ultimamente i contagti, aspettiamo che si tranquillizzi la situazione. Ci stiamo allenando regolarmente, questo almeno ci è stato concesso. Facciamo i test, siamo monitorati continuamente, in attesa di poter riprendere l'attività".

Come è stata gestita la situazione relativa al pubblico?
"Abbiamo ricominciato il campionato con una piccola percentuale, proporzionale alla capienza di ogni stadio. Nel caso dello Zlin siamo arrivati anche a 2mila persone. Ora con questo nuovo stop è stato deciso che alla ripresa del torneo si giocherà a porte chiuse".

Club come i vostri, senza gli introiti che possono avere i club dei grandi campionati, come possono sopravvivere?
"Con la prima ondata di coronavirus, non appena si è saputo che non si sarebbe giocato per alcuni mesi noi tutti abbiamo deciso di tagliarci il 30% dello stipendio. Questo per tre mesi. Da giugno siamo tornati con gli stipendi pieni. Adesso aspettiamo, per un mese di stop la situazione non cambierà. Vediamo come si evolve tutto".

Da dirigente quanto è complicato agire sul mercato in tempi di pandemia?
"Infatti il mercato è stato fermo o quasi. In Repubblica Ceca si sono mossi fondamentalmente i club che partecipano alle coppe europee. Io stesso ho difficoltà negli spostamenti, perché non è facile organizzare un incontro per tutta le serie di restrizioni che ci sono, devi restare in albergo oppure se vai all'estero devi stare in quarantena. Davvero complicato. Noi abbiamo fatto un investimento, prendendo un giovane francese che si chiama Youba Dramé. L'obiettivo di club come i nostri è di poter rivendere a cifre più importanti i giocatori valorizzati".

Uno di essi sembra molto interessante: Cheick Conde
"È un centrocampista guineano, molto bravo. Ha soli 20 anni, viene dalla stessa Accademia del romanista Diawara e su di lui si sono mosse già le migliori squadre in Repubblica Ceca ma anche all'estero. Credo che abbia tutto per poter fare la differenza, fisicamente è molto forte. In quest'ultima settimana di mercato Sparta e Slavia sono state molto vicine all'accordo, poi per questioni di tempistiche non si è riuscito a definire con nessuna della due. Però è stato preparato il terreno per la finestra di gennaio e qualcosa si potrà muovere, magari anche dall'estero e, chissà, anche dall'Italia".

Nel vostro campionato c'è lo Sparta Praga che domina e che affronterà il Milan in Europa League. Che squadra ci dobbiamo aspettare?
"Dall'anno scorso hanno iniziato un processo di ricostruzione, cambiando in modo significativo la rosa e riconquistando l'accesso a una competizione europea.
Sono in testa alla classifica del campionato ceco, sei vittorie su sei e hanno mostrato un bel collettivo. Prima puntavano sui singoli, ma i risultati non sono arrivati. Nell'ultima partita contro il Lille non potevano schierare due difensori centrali e sono stati costretti ad arretrare un centrocampista, Krejci. Penso che abbiano perso contro i francesi anche per assenza di esperienza. Fra i giocatori che segnalo c'è Dockal, il cervello della squadra nonché capitano. Passa tutto da lui. Dietro c'è Celutska, che ha giocato anche in Italia ed è tornato da un'esperienza in Turchia. Noto al pubblico italiano anche Hancko, che prima di infortunarsi aveva fatto molto bene. E poi c'è il talento di Adam Hlozek".

Si parla un gran bene di lui. È il futuro del calcio ceco?
"Se sta bene fisicamente è molto forte. Molto bravo nei movimenti e ha dei numeri notevoli. Sa segnare e far segnare. Ci abbiamo giocato contro e ci ha fatto gol e servito un assist per il compagno di squadra. Tutti crediamo che sia il futuro del calcio ceco, ma voglio vederlo ora in palcoscenici più importanti e l'Europa League sotto questo aspetto è un grande test. Contro il Milan potrà misurarsi contro avversari di altro livello. Penso che abbia la testa giusta per fare bene in carriera, sa che deve lavorare ancora tanto".

Sparta che affronterà il Milan senza aver giocato la partita di campionato. Un vantaggio non da poco
"Contro il Lille si erano trovati nella stessa situazione e hanno perso, faticando a entrare in partita. Hanno speso molto fisicamente e mentalmente e la fortuna loro è che hanno avuto una settimana per recuperare le energie e preparare solo la partita contro i rossoneri. Sì, questo stop al campionato può essere un vantaggio. Certo che il Milan è di un altro livello, ma in tempi di Covid tutto è possibile: da un giorno all'altro può star fuori uno o più giocatori chiave e cambia tutto. Lo Sparta dovrà sfruttare le porte chiuse di San Siro e magari la stanchezza del Milan dopo una partita dispendiosa coem quella contro la Roma. Certo è che ho visto la squadra di Stefano Pioli e mi sembra in gran forma, con risultati che stanno aumentando la fiducia del gruppo".

Merito soprattutto di Zlatan Ibrahimovic. Che ha avuto da avversario all'Inter e come compagno di squadra all'Ajax. Com'è stata la convivenza col giovane Ibra?
"Non mi capita di sentirlo spesso, se non attraverso Mino Raiola che è il nostro agente in comune. Quando arrivai all'Ajax lui era già in squadra da un paio di stagioni e mi ha aiutato a inserirmi. Ricordo che noi stranieri facevamo gruppo: io, Ibra, Maxwell, Galasek. Ci aiutavamo e per me è stato un grande amico. Ci trovavamo spesso, andavamo a cena insieme. Mi spiace che abbiamo condiviso solo un anno, lui poi è andato alla Juventus, io ho proseguito all'Ajax vincendo ancora qualche titolo".

Si aspettava di ritrovarlo ancora in campo e ancora decisivo?
"Rispetto ai tempi dell'Ajax è un altro giocatore, con gli anni è maturato. Si vede che si occupa solo di calcio, è il suo mestiere. Un vero professionista che ha bisogno del calcio e il calcio ha ancora bisogno di Ibra".

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Mercoledì 8 Maggio 2024
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