A TE DEG ME "Anche tra tifosi serve rispetto"
Andrea: "Salve, dell'epilogo di Cesena - Verona se ne sono scritte tante e mi sembra di capire che dello spettacolino finale della trentina dei tiosi"bianconeri" non sia poi così grave.
Anche il sig. Denis, che si reca allo stadio con la famiglia, è stato invitato dal sig. Daniele a spiegare a suo figlio che le cose vanno così, che quello che è successo giovedì sera è normale.
Anch'io vado allo stadio con mio figlio e i valori che gli trasmetto non sono certo quelli del sig. Daniele.
Giovedì sera mi stavo recando allo stadio, per fortuna senza mio figlio che non aveva voglia di venire, quando passando davanti al "bar Bombonera" ho visto uscire di corsa, dal bar, una trentina di "tifosi" con le sciarpe che coprivano il loro viso e uno addirittura con casco integrale in testa e mazza da baseball in mano che partivano per un raid.
Correvano nella stessa mia direzione ed occupavano tutta la strada e per me era difficile allontanarmi da loro oltretutto con la paura di ritrovarmi in mezzo alla battaglia...
Nell'invasione a fine gara, non tutti sanno che alcuni invasori, per allontanarsi dalle Forze dell'Ordine, hanno scavalcato nei Distinti mischiandosi a bambini e ragazzini per nascondersi e spingevano, facendo cadere a terra tutti coloro che intralciavano la loro fuga, me compreso.
Se questo è normale, gentile sig. Daniele, è meglio chiudere bottega!
Si ricordi, sig. Daniele, che la libertà personale finisce dove inizia quella del tuo vicino. Non come qualcuno di voi aveva scritto sui muri esterni della curva che la libertà riguarda solo voi.
Tutti andiamo allo stadio per incitare, cantare, sbraitare, mandare a c...chi vogliamo. Lo facciamo però nel rispetto delle regole e, soprattutto, nel rispetto delle persone.
FORZA CESENA!"