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LA LAVAGNA - Questa sensazione di incompiutezza resterà fino alla fine

di Bruno Rosati
per Tuttocesena.it

Un pareggio di convenienza fra l’Avellino ed il Cesena permette ai primi di tirarsi fuori dalla lotta per non retrocedere (considerando anche il ricorso alla penalizzazione) mentre i secondi dovranno sudarsi la salvezza sino alla fine.

Certo, meglio una partita sciapa, senza sapore, rispetto ad un’amara sconfitta. Questo punto permette inoltre di portare avanti questa striscia di risultati positivi, piccolo gruzzolo che i bianconeri stanno mettendo da parte in quest’annata decisamente misera. In virtù dei risultati maturati sugli altri campi, però, il punto non può certamente essere visto come positivo dato che Trapani e Ternana, che nel girone di ritorno stanno viaggiando a vele spiegate, hanno colto bottino pieno e si mantengono a distanza troppo ravvicinata per permettere al Cesena un sonno tranquillo.

La partita è stata giocata su ritmi blandi, talmente poco combattuta che, vedendola, ai più maliziosi sarebbero venuti sospetti sulla buona fede dei contendenti. Gli errori sono stati molteplici da ambo le parti, sia in difesa che in zona offensiva. Proprio da due sbagli grossolani sono nate le due reti che hanno fissato il punteggio sull’uno a uno: Ardemagni, dopo i gol già messi a segno con le maglie di Modena, Carpi e Perugia, si dimostra particolarmente incline al gol quando trova il Cesena sulla sua strada e segna ai bianconeri anche con la casacca dei lupi d’Irpinia. C’è da dire che l’attaccante milanese si è trovato la strada spianata dall’errore nel respingere di testa una palla alta da parte di Ligi (una costante in questo campionato ma è inutile ribadirlo, sarebbe come mettere il dito nella piaga). D’altra parte, il pareggio romagnolo di Laribi (al suo primo gol in campionato, il secondo della stagione dopo quello rifilato al Sassuolo in Coppa Italia) è frutto della troppa sufficienza con cui Radunovic, il portiere dei padroni di casa, ha letto la traiettoria.

Di occasioni poi ne sono piovute a iosa, specie nel secondo tempo. Per ben due volte, a pochi passi dalla porta, prima Ciano e successivamente Di Roberto (subentrato allo stresso fantasista bianconero) si sono divorati il possibile vantaggio mancando il colpo di testa o spedendolo a lato. Sul fronte opposto è stato Bidaoui a non centrare la porta da ottima posizione, poco prima che il direttore di gara assegnasse i quattro minuti di recupero.

Insomma, due squadre che non hanno avuto voglia di vincerla e si sono accontentate. Forse ad un certo punto l’Avellino ha addirittura avuto voglia di perderla, rimanendo in dieci per l’espulsione di Ardemagni, reo di aver rivolto qualche parola di troppo all’arbitro, ma la spiegazione di cosa sia stato il pomeriggio del Cesena è tutta nel calcio d’angolo battuto malamente all’ultimo minuto, con tutta la squadra o quasi che si porta a ridosso dell’area avversaria e Laribi che calcia il pallone contro il difensore biancoverde più vicino. Si torna dunque a casa con un punto che potrebbe far brodo, dipenderà dai risultati che si faranno nelle cinque partite che rimangono da giocare. Resta il fatto che l’Avellino, senza penalizzazione, avrebbe cinque punti in più del Cesena, pur avendo fatto sei gol in meno ed avendone subiti quattro in più dei giocatori guidati da Camplone, nel corso di questa serie B. La sensazione di incompiutezza generale di questa squadra quindi si trascinerà fino al termine della stagione, indipendentemente da come vada a finire.

Questo uno a uno, per come è maturato, ricorda tanto un altro risultato, analogo, conseguito sempre in terra campana, a Salerno: in rimonta, dopo una serie di partite positive e perciò in un clima piuttosto disteso, privo di apprensione e frenesia. Dopo la sfida contro la Salernitana il Cesena incappò in una settimana sciagurata, di cui sta ancora pagando gli effetti, raccogliendo appena 2 punti contro Pro Vercelli, Latina e Vicenza. È probabilmente lì la ragione più grande per la quale la salvezza attualmente è ancora in bilico. Attenzione quindi alla gara di martedì contro il Benevento: per prevalere servirà tutt’altro spirito rispetto a quello messo in campo al Partenio.


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