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Nicolini: "De Zerbi-Shakhtar idea nata a dicembre. Marlon ci piace, no a Locatelli e Berardi"

di Alessandra Stefanelli
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Ai microfoni di TransfermarketWeb ha parlato Carlo Nicolini, da anni all'interno del club ucraino dapprima come vice di Mircea Lucescu ed ora assistente del direttore sportivo Darijo Srna, che è sempre in prima fila per fare il bene dei Pitmen (i minatori). Carlo ha svelato a TransfermarketWeb, in esclusiva, i dettagli e i retroscena del colpo De Zerbi:

Ci puoi spiegare, come mai, De Zerbi ha scelto lo Shakhtar?
"Roberto ha scelto lo Shakthar per il progetto e la nostra filosofia di gioco, non per una questione economica. Non è vero ciò che è stato scritto sui giornali, lui ha scelto prima di tutto la progettualità. Questa è la prima cosa che tengo a precisare. Fin da subito, tra le due parti c'è stata la stessa idea e la stessa visione per cui non è stato difficile trovare un accordo. Come ha detto, il nostro obiettivo sarà quello di vincere con il bel gioco. A livello di colpo mediatico abbiamo fatto una grandissima cosa, perché è arrivato uno dei nomi più emergenti in Europa che era sul tabellino di tutti i direttori sportivi per il calcio innovativo che propone".

Quando è nata l'idea di convincerlo ad accettare lo Shakhtar?
"Onestamente è difficile dare una data, io e lui ci sentiamo da tantissimo tempo e ci siamo sempre confrontati sui nostri club. E' un grande conoscitore di calcio, mi ha sempre fatto domande sullo Shakthar. L'idea nasce a dicembre, quando ho la certezza assoluta che a Roberto piacerebbe provare una nuova esperienza in un top club. A dispetto di quello che qualche sprovveduto dice in Italia, lo Shakthar è un top club. Ci siamo sempre mossi nel rispetto delle varie parti, noi abbiamo deciso di aspettare che lui concludesse il campionato con il Sassuolo. Il nostro intento non è mai stato quello di ostruire o di forzare la situazione con il club emiliano".

Retroscena nel retroscena: De Zerbi già chiedeva informazioni sullo Shakhtar?
"Sì, assolutamente. Roberto non si è interessato dello Shakthar di recente, ma già mi chiedeva informazioni sul campionato, sul club e sui giocatori. Lo conosco da oltre trent'anni, sono stato il suo primo allenatore e ho sempre seguito la sua carriera. Quando è stato fatto il suo nome, tutti i dirigenti sono stati d'accordo. Srna, poi, avendo giocato in Italia lo conosceva, quindi era molto convinto. Dopo i primi sondaggi, c'è stata la sua apertura a trasferirsi da noi. La trattativa è andata in porto in maniera esemplare".

Stupisce che abbia firmato un contratto biennale, perché la durata non è più lunga?
"Perché credo sia il tempo giusto e necessario per il tipo di progetto che abbiamo stabilito insieme. Nessuno ha messo dei vincoli: se Roberto dovesse trovarsi bene con noi, il contratto sarà facilmente rinnovato".

Credi che sarà un rimpianto per il calcio italiano quello di aver perso un top come allenatore?
"E' un rimpianto per il calcio italiano, ma al di là di questo lui resta convinto della sua scelta. Il club cercherà di supportare il suo lavoro e di accontentare le sue richieste funzionali alla nostra filosofia, lui cercherà di valorizzare ancora di più i nostri giovani e li aiuterà a crescere. Sarà il modo perfetto per potersi confrontare con il calcio europeo".

Lo Shakthar continua la tradizione del Made in Italy: Scala, Lucarelli, Nicolini e ora De Zerbi.
"Il calcio italiano, all'estero, è sempre visto come uno dei top in Europa, lo Shakhtar è infatti orgoglioso di esser riuscito a prendere un allenatore italiano con questo profilo. Così come Roberto ha apprezzato non solo la stima e la fiducia che nutriamo per lui, ma anche il fatto che un top club internazionale lo abbia scelto come primo nome della lista. E' una scelta ponderata, di analisi, conoscenza, contatti e siamo convinti di aver acquistato un top allenatore".

Vincere con il bel gioco non è semplice, se non dovesse arrivare che cosa succederà?
"Noi ci proviamo, perché siamo convinti che con il bel gioco c'è più possibilità di vincere. Questa è una filosofia che non cambiamo, anche se siamo consapevoli di non poter vincere sempre. De Zerbi, per noi, ha vinto lo scudetto che doveva vincere e non ha raggiunto l'Europa per poco, ma pur non avendo in mano una corazzata è riuscito ad esprimere un calcio migliore di altri e con il Sassuolo ha stabilito il record di punti. Noi pensiamo di poter arrivare, in questo modo, a vincere nuovamente il titolo".

Allo Shakhtar sono stati accostati tanti nomi del Sassuolo, ci puoi fare un po' di chiarezza a riguardo?
"La verità è che lo Shakhtar aveva già in mente di fare due o tre operazioni. Roberto ci ha detto che la base è già eccellente, ha proposto dei nomi funzionali al suo gioco e nel rispetto della nostra filosofia. La cosa interessante è che vuole rinforzare quegli specifici reparti. Non viene qui a proporre giocatori costosi, i nostri obiettivi sono dei ragazzi giovani e di esperienza con un prezzo molto contenuto. Ha chiesto uno o due giocatori del Sassuolo, d'altronde apprezza davvero tanto questi ragazzi che ha contribuito a valorizzare".

I giocatori richiesti sono quelli che si leggono sui giornali, ovvero Locatelli, Berardi, Marlon?
"Non posso fare i nomi, ma posso affermare che non sono Locatelli e Berardi perché in quei ruoli abbiamo già dei top players e non ha senso investire. Quelli che sono stati riportati dai giornali sono per la maggior parte falsi. L'unico che potrebbe interessare è Marlon, perché piace molto all'allenatore. Ma lo Shakthar non compra tanto per comprare, i profili che valuteremo saranno in linea con le nostre idee e la nostra filosofia. Sicuramente il nostro obiettivo sarà quello di acquistare dei giocatori anche in Italia, non soltanto in Brasile. Roberto non è venuto per imporre determinati calciatori, si è dimostrato molto aperto nel confronto e nel dialogo".

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