L'addio di Duncan alla Fiorentina e i retroscena di Firenzeviola: "Un feeling mai trovato"
di Marco Conterio
Federico De Luca
L'ex Sassuolo, arrivato su espressa richiesta di Iachini a metà della scorsa stagione, non ha mai trovato il giusto feeling con l'ambiente gigliato. Una prova sono gli appena 1200 minuti disputati in tutte le competizioni con la Fiorentina, pochissimi se si pensa al valore dell'investimento per un club come quello di Commisso. Già con il mister che lo aveva voluto fortemente, a un certo punto qualcosa si è rotto, tanto che in un paio di occasioni, il suo atteggiamento in panchina nel corso delle partite, lo hanno relegato a sedere senza possibilità neanche di entrare a gara in corso. In più, aveva legato con pochi compagni e ormai da mesi la sua volontà era quella di provare a rilanciarsi altrove.
Prandelli ha captato subito questo suo sentimento e, vedendolo anche ogni giorno in allenamento, dopo il Benevento non gli ha dato più spazio, arrivando a dare il via libera alla sua cessione pur apprezzandone le caratteristiche. Un discorso simile a quello relativo a Cutrone, che da settimane viveva con la voglia di rilanciarsi altrove e che con l'ambiente non era mai riuscito a legare fino in fondo. L'attuale tecnico viola, sempre più manager al fianco di Pradè e Barone oltre che allenatore sul campo, ha così lasciato andare i due giocatori, ovviamente chiedendo alla società di ottenere in cambio un paio di rinforzi utili per completare una rosa da rattoppare fin dal giorno dopo la chiusura del mercato autunnale. Un giocatore in mediana che sappia dare geometrie al gioco e che possa liberare Amrabat dai compiti di gestione della palla e un attaccante che si alterni con i titolari e che possa essere sia alternativa che compagno di Vlahovic insieme a Kouamé e Ribery. Se ne saprà di più dalla prossima settimana, quando anche il mercato in entrata dovrebbe finalmente prendere il via.
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